INTRODUZIONE
La magica notte di Singapore ha avuto un
dominatore assoluto: nonostante avesse una pressione micidiale per via della
lotta mondiale e delle numerose occasioni sprecate, Lando Norris ha costruito
un weekend da sogno, la sua leadership non è stata mai messa in discussione e,
tranne due piccole imprecisioni alla guida, ha conquistato una vittoria
schiacciante e meritata. Mondiale piloti riaperto? Ancora è troppo presto per
dirlo, anche perché Max Verstappen, dopo essersi preso una pausa a Monza e
Baku, è tornato a fare miracoli con una monoposto inferiore alla concorrenza,
mantiene un vantaggio considerevole in classifica e sembra essere in grado di
controllare il recupero di Norris. Con questa ulteriore vittoria, la McLaren
allunga sempre di più tra i costruttori, anche grazie al podio di Oscar
Piastri, rispetto a una Red Bull in difficoltà, tenuta a galla dal solo
Verstappen. Chi ha tanto da recriminare in questo weekend è la Ferrari, che a
causa del disastro in qualifica non ha ottenuto il massimo risultato che la
monoposto avrebbe consentito, ma è stata comunque autrice di una grande gara,
sia nella gestione strategica sia per quanto riguarda i piloti, arrivando a
battagliare per il 4° posto con una Mercedes in modalità gambero. Una
riflessione è doverosa riguardo Daniel Ricciardo, autore di una gara rovinata
dalla strategia senza senso impostagli dalla Racing Bulls: dispiace assistere
ad un finale (forse) di carriera così malinconico per un pilota diventato
un’icona della Formula 1 moderna. Benvenuti al racconto della 15° Edizione del
Gran Premio di Singapore, una gara di 62 giri andata in scena sul Singapore
Street Circuit nella notte di domenica 22 Settembre 2024.
SCELTA GOMME E POSSIBILI STRATEGIE
In griglia di partenza, la scelta gomme è
quasi univoca: sono tutti su medie, fatta eccezione per la Mercedes di Lewis
Hamilton e la Racing Bulls di Daniel Ricciardo, che scelgono la soft, e la Haas
di Kevin Magnussen, l’Aston Martin di Lance Stroll e le due Stake di Valtteri
Bottas e Guanyu Zhou, che scelgono le hard. La strategia ideale è a una sosta
(media-hard), quindi chi parte con le hard fa l’inverso, mentre chi parte con
la soft spera in una Safety Car nelle prime fasi di gara.
LA PARTENZA E I PRIMI GIRI
Allo spegnimento dei semafori, Lando
Norris è perfetto e tiene il comando del gruppo davanti a Max Verstappen, Lewis
Hamilton e George Russell, mentre un fantastico Nico Hulkenberg con la Haas
sorprende Oscar Piastri e sale 5°; dietro, Charles Leclerc supera Yuki Tsunoda
e sale 8°, alle spalle di Fernando Alonso, e Sergio Perez guadagna tre
posizioni, salendo 10° dietro la Williams di Franco Colapinto, mentre Carlos
Sainz perde due posizioni ed è 12°, davanti all’Alpine di Esteban Ocon. Male
invece Alexander Albon, partito 11° con la sua Williams, ora 15°, dietro la
Haas di Kevin Magnussen e davanti alla Racing Bulls di Daniel Ricciardo.
Per la prima volta nella sua carriera,
Norris completa il primo giro in testa partito dalla pole position; Piastri,
intanto, si riprende la posizione su Hulkenberg. Il britannico della McLaren
estende subito il suo vantaggio su Verstappen a più di un secondo, in modo che
l’olandese non possa utilizzare il DRS: è l’inizio del dominio. Hamilton non
riesce a sfruttare a pieno le soft, tanto che Russell gli si fa sotto, ma non
lo attacca. Ben presto, si forma un trenino alle spalle di Hulkenberg: il
tedesco non ha la velocità di Piastri e quindi perde sempre di più; Alonso,
alle sue spalle è attendista, consapevole che la sua gara è al massimo da 6°-7°
posizione, mentre Leclerc vorrebbe attaccarli entrambi, ma il suo ingegnere di
pista, Bryan Bozzi, lo invita a mantenere la calma, a non correre rischi e ad
aspettare lo svolgersi della gara. Nella stessa situazione si trova Sainz,
bloccato da Tsunoda.
I PIT STOP
All’11° giro, quando Norris ha già
guadagnato cinque secondi su Verstappen, Daniel Ricciardo apre la danza dei pit
stop e monta le medie rientrando ultimo in pista (una strategia davvero
incomprensibile). Al 14° giro, la Ferrari chiama ai box Sainz per toglierlo dal
traffico di Tsunoda; lo spagnolo monta le hard ed esce 18°, davanti ad Albon,
che il giro dopo è costretto al ritiro dalla gara: la sua Williams è
surriscaldata. Dopo quattro tornate, anche Hamilton è ai box per andare sulle
hard; quando rientra in pista è 13°: Sainz e Hamilton sono chiamati alla
rimonta. Davanti, la situazione rimane stabile, con Norris che vola, mentre
Piastri si incolla alla Mercedes di Russell per la 3° posizione. Al 26° giro,
quando Norris ha ormai un vantaggio di 20 secondi su Verstappen, Alonso si
ferma ai box per la sua sosta: la gara di Leclerc si illumina e in poco tempo
il monegasco sorprende Hulkenberg con un gran sorpasso e sale 4°. Alonso,
rientrato 12°, perde la posizione su Sainz. Nel frattempo, anche Russell e Perez
effettuano il pit stop: il britannico rientra 7°, davanti ad Hamilton, mentre
il messicano è 14°, quindi dietro Sainz, che con la sua strategia ha già
guadagnato due posizioni.
LA SOSTA DEI DUE BATTISTRADA, DI RUSSELL E
DI PIASTRI
Al 30° giro Verstappen si ferma per
montare le hard ed esce 4° in pista, ma poco dopo passa Leclerc e sale 3°,
dietro Piastri. Il giro successivo, quando Sainz è già 8°, è il turno di
Norris, che da buon dominatore della gara, rientra 1° in pista, davanti a
Piastri, che attende ancora la sua sosta. Leclerc, intanto, vede minaccioso
avvicinarsi alle sue spalle Russell, ma resiste a tutti i suoi attacchi fino a
quando, al 37° giro, è ai box per la sua sosta. Charles monta le hard ed esce
in pista 8°, dietro Sainz ed Alonso ma davanti ad Hulkenberg. Con l’eccezione
di Piastri, il monegasco ha le gomme più fresche di tutti i piloti che ha
davanti e il suo compito ora è rimontare quanto più possibile. Al 39° giro,
Piastri è l’ultimo pilota a fermarsi; esce in pista 5°, dietro le due Mercedes
ma con gomma più fresca e tutte le possibilità di battagliare per il podio. Ora
che tutti hanno effettuato la sosta, la situazione è la seguente: Norris domina
con 23 secondi di vantaggio su Verstappen, poi le due Mercedes, Piastri, mentre
Leclerc, 8°, è a caccia di Sainz e Alonso per la 6° posizione; chiudono la top
10 Hulkenberg e Perez, mentre con la sua Williams Franco Colapinto è in
un’ottima 11° posizione, davanti alle due Racing Bulls, con Ricciardo che però
a breve si dovrà fermare ai box.
LA RIMONTA DI PIASTRI E LECLERC
Giro 40: Piastri attacca Hamilton e sale
4°, a caccia di Russell, mentre il giro successivo Leclerc supera Alonso e sale
7°, a caccia di Sainz. Passano cinque giri e Piastri è già negli scarichi della
Mercedes di Russell; il giovane australiano sale 3° nella sua rimonta. Intanto,
Leclerc sta volando con la sua Ferrari e, per ottimizzare la sua rimonta, il
box chiede a Sainz di lasciargli strada. Al 45° giro, nella sua solitudine,
Norris si prende un rischio clamoroso quanto inutile, andando a baciare le barriere;
fortunatamente, nessuna conseguenza per il britannico, ma che spavento! La
rimonta di Leclerc continua al giro 50, quando il monegasco svernicia la
Mercedes di Hamilton e sale 5°. Ora si mette a caccia di Russell, che però ha
un vantaggio di otto secondi. Ricciardo, intanto, ha effettuato la sua seconda
sosta e ora è ultimo: una gara terribile, ma non per colpa sua. Kevin
Magnussen, a causa di una foratura, è costretto ai box, ma pochi giri dopo si
ritirerà dalla gara per troppi danni alla sua Haas. Al 58° giro, Leclerc arriva
in zona DRS su Russell: ha quattro giri per studiare l’attacco, ma Russell non
ha nessuna intenzione di cedere e si difende in tutti i modi da tutti i
tentativi di Charles.
RICCIARDO AL SERVIZIO DELLA RED BULL
Mentre gli altri lottano tra loro, Norris
è ormai a pochi chilometri dal successo; negli ultimi giri la Racing Bulls, su
richiesta della Red Bull, ferma Ricciardo, ormai disperso in fondo al gruppo,
per montargli le soft nuove, così che l’australiano conquisti il giro veloce
per togliere il punto addizionale a Norris e aiutare Verstappen nella lotta
mondiale: Red Bull spietata, ma per vincere un mondiale non si fanno sconti a
nessuno. Norris, comunque, affronta l‘ultimo giro, una marcia trionfale a
conclusione di un dominio davvero schiacciante.
BANDIERA A SCACCHI: LANDO NORRIS DOMINA
SINGAPORE
Al 62° giro cala la bandiera a scacchi sul
Singapore Street Circuit: Lando Norris vince la 15° Edizione del Gran Premio di
Singapore, trionfando per la prima volta in carriera a Marina Bay dopo un
dominio davvero incredibile e un weekend dove la sua leadership non è mai stata
messa in discussione. Lando torna al successo dopo la vittoria in Olanda, due
weekend molto simili, entrambi dominati, ma con la differenza che finalmente a
Singapore è riuscito a sfruttare la pole position, restando in testa per tutto
il primo giro e poi per tutta la gara. La McLaren vince, sembra assurdo, solo
la sua quinta gara stagionale, ma domina in classifica costruttori: ora sta a
Norris sfruttare l’enorme potenziale della sua monoposto per credere ancora
nella possibilità di diventare Campione del Mondo. Ma Max è lì: Max Verstappen,
autore di un weekend stellare considerando le difficoltà del compagno di
squadra, fa il possibile arrivando 2°, il miglior risultato possibile; rispetto
al blackout di Monza e Baku è tornato il Max che conosciamo, è tornato per dire
a Lando che, se intende portargli via il mondiale, deve sudare ben più di
quattro camicie! Max, però, non vince dal Gran Premio di Spagna, da sette gare,
e la situazione comincia a farsi critica. Completa il podio, con una buona
rimonta, Oscar Piastri, che conferma il suo trend di questa stagione: alterna
sempre gare strepitose, come Monza e Baku, a gare sottotono, dove prende tanto
distacco da Norris; questa incostanza non gli permette di essere nella lotta
mondiale a pieno titolo. Ricordiamoci però che Oscar è soltanto alla sua
seconda stagione in carriera e il suo talento e il suo approccio alle gare sono
propri dei grandi campioni. 4° posizione per la Mercedes di George Russell,
ancora una volta il migliore degli altri (tutti tranne le McLaren e Verstappen,
che fanno una grande differenza), a resistere tenacemente agli attacchi di
Leclerc, ma soprattutto a battere un anonimo Lewis Hamilton, solo 6°.
La Ferrari ha tanto da recriminare: il
passo gara era sufficiente per un secondo posto, ma se in qualifica combini
quel disastro e parti in quinta fila a Singapore, va da sé che la gara è
compromessa. La splendida gara di Charles Leclerc, attendista nella prima parte
e full attack nella seconda, lo porta in 5° posizione, mentre Carlos Sainz
arriva 7°. Per una squadra che ambisce al titolo costruttori, o almeno ha la
possibilità di vincerlo, questi weekend sono davvero distruttivi. In 8° e 9°
posizione, due straordinari interpreti della gara, Fernando Alonso con l’Aston
Martin e Nico Hulkenberg con la Haas, che conquistano punti vitali per le
rispettive squadre. Sergio Perez è invece tornato ai suoi standard
prestazionali, con un 10° posto davvero deludente rispetto a Verstappen che con
la stessa Red Bull arriva 2°. Bravissimo anche questo weekend Franco Colapinto,
alla sua prima esperienza a Singapore, 11° con la sua Williams, davanti alla
Racing Bulls di Yuki Tsunoda, all’Alpine di Esteban Ocon e all’Aston Martin di
Lance Stroll. Con l’altra Alpine, invece, Pierre Gasly è solo 17°, dietro anche
le Stake, con un buon Guanyu Zhou davanti a Valtteri Bottas.
L'ADDIO DI DANIEL RICCIARDO
Ultima posizione, purtroppo, per Daniel
Ricciardo con la sua Racing Bulls: una gara, mi viene da dire, ingiusta per
Daniel, condizionata da una strategia senza alcun senso, addirittura al
servizio della Red Bull. Certo, Daniel questo weekend non è mai stato della
partita, specialmente in qualifica, ma vederlo concludere così quella che
potrebbe essere la sua ultima gara in carriera è estremamente triste. Ci tengo
a dire, però, che quest’ultimo anno e mezzo, molto deludente al volante di una
monoposto che evidentemente non ha mai capito, non rovina nemmeno un poco la
carriera di Daniel Ricciardo. Chi lo ha visto correre in Red Bull sa quanto
talento ha questo ragazzo, i suoi sorpassi al limite hanno emozionato tutti,
così come le sue vittorie in rimonta, quando sul podio beveva lo champagne
dalla scarpa! Grazie Danny, anche se questa sarà la conclusione definitiva
della tua carriera, il tuo sorriso illuminerà per sempre il paddock della
Formula 1. Buona fortuna per le prossime avventure, che possano darti tutte le
soddisfazioni che meriti.
UN CAMPIONATO APERTO (?)
Con il doppio podio di Singapore, la
McLaren guadagna 21 punti sulla Red Bull e vola in classifica costruttori, con
41 punti di vantaggio sul team di Milton Keynes e addirittura 65 sulla Ferrari,
che, come detto, ha perso un’occasione importante e adesso è sempre più
complicato rimanere aggrappata alla lotta mondiale. In classifica piloti,
Verstappen vede ridursi il suo vantaggio su Norris a 52 punti: un vantaggio
ancora rassicurante, ma che comincia a destare preoccupazioni. Per Leclerc e
Piastri, invece, il sogno mondiale è quasi svanito: solo un miracolo potrebbe
ancora tenere viva la speranza.
VERSO GLI STATI UNITI D'AMERICA
Cala così il sipario sul weekend di
Singapore, come sempre spettacolare nella sua magica atmosfera notturna. Ora
per la Formula 1 ci sarà una pausa di quasi un mese (come quella estiva),
inedita per questo periodo. Naturalmente non ci sarà nessuno stop forzato e i
team lavoreranno a ritmo sostenuto per arrivare preparati alla fase conclusiva
della stagione, che conta quattro gare nelle Americhe, tra Stati Uniti, Messico
e Brasile, e due in Medio Oriente. Appuntamento, dunque, al weekend del 20
Ottobre, quando il Circuit Of The Americas di Austin, nello Stato del Texas,
sarà teatro della 45° Edizione del Gran Premio degli Stati Uniti d’America, 19°
round di un mondiale che nelle terre d’oltreoceano potrebbe conoscere il suo
destino.