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3° Edizione del Gran Premio del Qatar: Introduzione al Weekend

Di Giovanni Nulchis

GIOIE E DOLORI NELLA SCORSA EDIZIONE 

Lo scorso anno il weekend del Qatar è stato molto particolare, un mix di emozioni se vogliamo inaspettato. Tra la pericolosità dei cordoli del circuito e le temperature da inferno durante la gara, che hanno messo a dura prova i piloti dal punto di vista fisico (a fine gara erano distrutti, e addirittura Sargeant non è riuscito a completare tutti i giri), le polemiche sono state parecchie. Ma è stato anche un weekend di celebrazioni: Max Verstappen ha vinto il suo terzo campionato del mondo, raggiungendo così nell’albo d’oro cognomi come Brabham, Stewart, Lauda, Piquet, Senna, a coronamento di una stagione da record; Oscar Piastri ha vinto la Sprint del sabato, cogliendo il suo primo successo in Formula 1 e dimostrando tutto il suo talento. Per questa edizione 2024, entrambe le problematiche sembrano essere state risolte: per quanto riguarda le temperature, sono attese molto più basse rispetto al 2023, dato che l’anno scorso si è corso in Qatar a Ottobre; per quanto riguarda i cordoli, invece, sono stati modificati (abbassati) 7 dei 12 cordoli presenti nel circuito). Chi sa, dunque, cosa ci riserva il Qatar per questa stagione, considerato che un dominatore vero e proprio non c’è e rimane ancora da assegnare il titolo costruttori. Benvenuti nel deserto del regno del Qatar, teatro di una battaglia per la gloria più accesa che mai!

 IL MONDIALE TORNA IN MEDIO ORIENTE NEL BEL MEZZO DELLA LOTTA MCLAREN-FERRARI

Rientrato dallo show di Las Vegas, il circus della Formula 1 fa ritorno nel deserto del Medio Oriente dove, a Marzo in Bahrain e in Arabia Saudita, è cominciata questa lunga e appassionante avventura. Il Losail International Circuit ospita la 3° Edizione del Gran Premio del Qatar, 23°, penultima, e forse decisiva, tappa del Campionato del Mondo di Formula 1 2024. Siamo pronti a vivere il sesto e ultimo weekend Sprint della stagione, e ciò è molto importante per quanto riguarda i giochi mondiali: i team hanno a disposizione 15 punti in più rispetto ad un weekend “classico”. In Nevada, lo scorso weekend, la Ferrari ha guadagnato dodici punti sulla McLaren, non tanti quanto avrebbe dovuto, probabilmente, ma sufficienti per tenere ancora viva la speranza di riportare a Maranello il titolo dopo un’assenza di sedici anni. Dall’altra parte abbiamo una McLaren che non può non vincere questo campionato: per gran parte della stagione è stata la monoposto da battere, superiore tecnicamente a tutti gli altri team e avrebbe dovuto addirittura chiudere i giochi già da qualche weekend, di certo non arrivare quasi all’ultima gara con gli avversari alle calcagna. Il team di Woking ha lasciato per strada tanti punti, a causa di errori di strategia e dei piloti: se avesse eseguito tutto, o quasi, alla perfezione, nessuno avrebbe potuto nemmeno provare a lanciare la sfida. Invece, nonostante una parte centrale di stagione disastrosa rispetto al resto del mondiale, la Ferrari è ancora lì, in lotta fino alla fine, come non accadeva dal 2008. Così, si arriva in Qatar con la seguente situazione in classifica: McLaren leader, con 24 punti di vantaggio su Ferrari e 53 su Red Bull. Lotta ancora accesa, sì, ma la McLaren ha a disposizione il primo match point mondiale già questo fine settimana: il mondiale costruttori tornerà a Woking dopo un’assenza di 26 anni se la McLaren guadagnerà 20 punti sulla Ferrari e se non ne perderà più di otto dalla Red Bull. Dal canto suo, la Ferrari non può, ovviamente, vincere il mondiale questo weekend, ma può solo rimandare tutto ad Abu Dhabi; la Red Bull, invece, per rimanere in lotta anche nel weekend di Abu Dhabi deve guadagnare almeno nove punti alla McLaren e non deve perdere più di 15 punti dalla Ferrari. Insomma: se lo scorso weekend a Las Vegas Max Verstappen ha chiuso definitivamente i giochi per il campionato piloti, tutto è ancora aperto per il titolo costruttori, grazie ad una lotta tra McLaren e Ferrari (Red Bull ha realmente poche possibilità di successo, a meno di miracoli), che ci riporta indietro nel tempo, a ricordare i non pochi mondiali che questi due team leggendari si sono contesi fino alle ultime gare.

CADILLAC ENTRA IN FORMULA 1: LA GRIGLIA SI ALLARGA

La notizia più importante della settimana riguarda una nuova entità, che per la prima volta si affaccia nel mondo della Formula 1 ed è pronta a diventarne protagonista. Il 25 Novembre è stato annunciato ufficialmente che General Motors entrerà in Formula 1 in qualità di 11° team in griglia; sarà il secondo team statunitense in competizione, in compagnia di Haas. La famosa azienda statunitense, in attività dal 1908, con sede a Detroit, produttrice di autoveicoli con marchi come Chevrolet, Cadillac e Buick, sarà presente in griglia con il marchio Cadillac. La scorsa stagione si era parlato molto della concreta possibilità dell’ingresso in F1 del team Andretti Global, che gareggia tutt’oggi in competizioni quali IndyCar e Formula E con ottimi risultati, e la trattativa sembrava essere davvero vicina a un accordo. Tuttavia, la Formula 1 (Liberty Media) ha rifiutato il suo ingresso, previsto nel 2025 per questioni economiche: in pratica è stato valutato (a fine 2023) che l’ingresso di una nuova squadra non avrebbe apportato alcun beneficio sportivo capace di aumentare il valore del Campionato, in quanto non sarebbe stata competitiva; inoltre, l’aggiunta di un nuovo team comporta uno svantaggio economico per gli altri team. Quindi, il progetto di Andretti è stato di fatto bloccato da un’eccessiva complessità burocratica e dalle resistenze politiche nel paddock.

Perché ho parlato di Andretti? Perché Mario Andretti, ex Campione del Mondo F1 nel 1978 con Lotus, è legato a doppio filo con la nuova avventura di GM, in quanto ha raggiunto un accordo con il colosso americano per diventare una sorta di “super consulente” del nuovo team, Cadillac. Quindi, pur non con un team a suo nome, Andretti entrerà comunque a pieno titolo nel mondo F1. Inoltre, Andretti Autosport ha messo a disposizione di General Motors il Quartier Generale di sua proprietà, che si trova a Silverstone: altro fatto che evidenzia lo stretto legame tra Andretti e GM.

Undici team in griglia non si vedevano dal 2015. Ora, per Cadillac arriva la fase di costruzione di un team secondo il modello F1, quindi con tutti ruoli da assegnare, tra cui, ovviamente, la figura del Team Principal e dei due piloti titolari. Per quanto riguarda la Power Unit, Cadillac sarà un team cliente fino al 2028-2030, probabilmente di Ferrari (ma ancora non è ufficiale), per poi produrre una PU in proprio.

L’opinione pubblica è, in generale, naturalmente soddisfatta dell’aggiunta di un 11° team in griglia: più competitors ci sono, più aumenta lo spettacolo. Cadillac, poi, è un nome davvero ingombrante nel mondo dei motori.

 PRESERVARE LA TRADIZIONE: MONACO E MONZA ANCORA PROTAGONISTE 

Il 14 Novembre è stato ufficializzato l’estensione del contratto tra la Formula 1 e il Circuit de Monaco fino al 2031: le monoposto, quindi, sfrecceranno ancora sulle strade del Principato per almeno altri sette anni. Mercoledì 27 Novembre è invece arrivata l’ufficialità dell’estensione del contratto tra la Formula 1 e l’Autodromo Nazionale di Monza, sempre fino al 2031. Questo fa riflettere sull’importanza del fattore storico in Formula 1. Nonostante tutto, si cerca di preservare il più possibile la tradizione, cercando un compromesso tra novità e storia. In questi ultimi anni sono state aggiunte al Calendario parecchie tappe su circuiti nuovi di zecca, perlopiù cittadini: pensiamo a Miami, Baku, Jeddah, Las Vegas, o anche all’arrivo nel 2026 di Madrid e della volontà di Formula 1 di tornare a correre in Africa. Tutto molto bello, fino a quando però questa operazione non vada a scapito di circuiti che hanno fatto la storia della Formula 1 e del quale si sentirebbe inevitabilmente la forte mancanza. Per questo motivo, il rinnovo contrattuale con Monaco e Monza è da considerare come una grande operazione.

 LE NOVITÀ TECNICHE DI ALPINE E IL TRIPLO IMPEGNO DI RUI MARQUES

Per questo weekend qatariota, soltanto un team, l’Alpine, ha portato aggiornamenti alla vettura: nello specifico, si tratta di un’ala anteriore nuova, che rispetto alla precedente risulta essere più rivolta verso il basso; inoltre, il muso della monoposto è più corto. Si tratta di un vero e proprio cambio di filosofia. In Qatar, oltre la Formula 1, fa tappa anche la Formula 2 e la F1 Academy. Il direttore di gara Rui Marques, che da Las Vegas è subentrato a Niels Wittich, sarà quindi impegnato in tutte e tre le categorie, e ciò non era mai successo.