3° Edizione del Gran Premio del Qatar: Top&Flop del Weekend
INTRODUZIONE
La battaglia continua. La McLaren, nonostante una Sprint dominata e gestita in modo impeccabile, non ha sfruttato il primo match point mondiale, a causa di una gara che potremmo definire disastrosa, secondo quelle che erano le premesse. Un grave errore di Lando Norris, che non ha rispettato il regime di bandiera gialla, provoca una perdita di punti importante per il team di Woking, che può consolarsi soltanto con la 3° posizione di Oscar Piastri. La Ferrari, arrivata a Losail con aspettative non molto alte, grazie alla gara perfetta di Charles Leclerc e alla limitazione danni di Carlos Sainz (battuto, però, anche da un’Alpine), riesce addirittura a guadagnare tre punti alla McLaren e a rimandare i discorsi mondiali all’appuntamento conclusivo della stagione, come non accadeva dal 2008 (anche in quel caso l’avversario era la McLaren). Ma non siamo qui per parlare solo dei duellanti per il titolo: Max Verstappen dimostra ancora una volta chi è il Campione del Mondo, vincendo una gara che sulla carta era per lui da 4°/5° posizione. Un applauso anche alla gara di Guanyu Zhou, che porta per la prima volta a punti la Stake in questo 2024. Ma andiamo adesso a vedere quali sono stati i top e i flop della 3° Edizione del Gran Premio del Qatar, 23° e penultimo round del Campionato del Mondo di Formula 1 2024.
TOP
1. MAX VERSTAPPEN
Primo top: Max Verstappen. Sì, non possiamo non cominciare dal Campione del Mondo. Il weekend di Verstappen, e della Red Bull in generale, è cominciato in modo disastroso e sembrava destinato a rimanere tale. Nelle Shootout l’olandese occupa un’anonima 6° posizione, battuto dalle due McLaren, dalle due Ferrari e dalla Mercedes di George Russell. Nella Sprint la situazione non migliora affatto, anzi: al via perde subito due posizioni, su Lewis Hamilton e sulla Haas di Nico Hulkenberg, scala quindi 8° e lì rimane, non riuscendo mai ad attaccare la Haas. La sua prestazione nella Sprint non prometteva nulla di buono per il resto del weekend, ma in fin dei conti, non avendo più nulla per cui combattere in ottica campionato, Max si sarebbe potuto anche permettere un weekend anonimo. Ma stiamo parlando di Max Verstappen, mica del primo arrivato. Nella pausa tra Sprint e Qualifiche, la Red Bull riesce a ribaltare la situazione, fornendo a Max una monoposto in grado di lottare per la pole e vittoria; e Max si esalta. In qualifica conquista la pole position, ma commette un impeding su Russell e viene penalizzato di una posizione. Partito 2° alle spalle dello stesso Russell, al via brucia subito la Mercedes e va in testa, portandosi dietro Norris. Gestisce alla perfezione tutte le fasi di gara, pur con la presenza sempre costante della McLaren alle spalle. Il suo team è, come sempre, perfetto nella strategia e nei pit stop e quando Norris è fuori dai giochi a causa di una penalità forse eccessiva, può controllare il suo vantaggio sulla Ferrari di Leclerc senza ricorrere agli straordinari. Max Verstappen vince così in Qatar per la seconda volta consecutiva, portando a termine un weekend con il quale ha dimostrato ancora una volta chi è il Campione del Mondo. Per lui è il 63° successo in carriera e il nono in questo 2024 da lui assolutamente dominato.
2. CHARLES LECLERC
Secondo top: Charles Leclerc. Come per Verstappen, anche per Charles questo top è figlio della solida prestazione in gara. Infatti, nella prima parte del weekend il monegasco non riesce a tirare fuori il massimo da una Ferrari evidentemente non a suo agio tra i curvoni di Losail. Nelle Shootout e nella Sprint ottiene infatti il 5° posto, entrambe le volte alle spalle del suo compagno di squadra Carlos Sainz. Durante la Sprint è però protagonista e vincitore di un duello spettacolare con il suo futuro compagno Lewis Hamilton. Nelle Qualifiche riesce a battere Sainz, ma è ancora 5°, dietro le due McLaren. In gara, però, Charles è un mago nella gestione delle gomme e, con la strategia impeccabile da parte del muretto Ferrari, riesce a superare sia Russell che Piastri; la penalità di Norris, poi, gli consente di salire in 2° posizione. Negli ultimi giri non riesce a colmare il gap su Verstappen, ma non permette a Piastri di mettere in dubbio la sua posizione, terminando così 2°, dietro Max. Per Charles si tratta di un risultato molto importante, non solo per il mondiale costruttori, ma anche per il suo duello per la 2° posizione nella classifica piloti con Norris: ora i due sono separati solo da otto punti a favore del britannico e sarà Abu Dhabi a decidere chi dei due sarà il primo alle spalle di Verstappen. Come diceva Enzo Ferrari, “il secondo è il primo degli sconfitti”, ma io credo che battere Norris quest’anno possa essere per Leclerc un grande motivo d’orgoglio.
3. GEORGE RUSSELL
Terzo top: George Russell. Dopo il weekend stellare a Las Vegas, continua per Russell questo periodo molto positivo. In Qatar George è sempre tra i primi, velocissimo soprattutto in qualifica: nelle Shootout è l’unico capace di inserirsi tra le due McLaren e nelle Qualifiche del sabato ottiene addirittura la pole position. Nelle due gare va poi a pagare una gestione gomme non perfetta da parte della sua Mercedes: nella Sprint riesce comunque a salire sul podio, ma in gara si deve accontentare di una 4° posizione, che sarebbe stata 5° senza la penalità di Norris. A parte ciò, però, è uno dei pochi piloti a non incappare in grossi errori o sfortune, riuscendo a concludere un altro weekend solido e di gran lunga superiore rispetto a quello del suo compagno di squadra Lewis Hamilton, che forse è già con la mente a Maranello.
4. PIERRE GASLY
Quarto top: Pierre Gasly. Anche il weekend di Gasly è stato stellare. Il francese, con la sua Alpine, ha massacrato, sportivamente parlando, il suo compagno di squadra Esteban Ocon, chiudendo in top 10 tutte le sessioni ufficiali, tranne le Qualifiche, dove comunque ha fatto segnare l’11° tempo. Nelle Shootout è il primo degli altri, dietro ai piloti dei top team (eccetto naturalmente Perez): 8°. Nella Sprint non riesce però a ripetersi, perché viene battuto dalla Haas di Nico Hulkenberg (che arriva 7°, riuscendo a chiudere addirittura davanti a Verstappen). Nelle Qualifiche, come detto, è 11° e per soli 50 millesimi non entra in Q3, ma poi in gara si scatena. Risale fino all’8° posto e approfitta della foratura di Hamilton e Sainz e della penalità di Norris per guadagnare la 5° posizione. Negli ultimi giri resiste valorosamente a tutti gli attacchi di Sainz e riesce a portare a casa una clamorosa 5° posizione, fondamentale per la lotta per la 6° posizione in classifica costruttori, persa dall’Alpine con il disastro di Las Vegas e riconquistata questo weekend in Qatar. Gasly è stato di gran lunga il migliore degli “altri” (intesi come non top team) per tutto il fine settimana, mentre Ocon è stato coinvolto nella carambola iniziale con Colapinto e Hulkenberg, terminando così la sua gara alla prima curva.
Apro una piccola parentesi su Ocon, perché l’Alpine ha ufficializzato la conclusione del contratto con il pilota francese a partire già dal prossimo weekend di gara. Ciò significa che Esteban non correrà ad Abu Dhabi; al suo posto ci sarà Jack Doohan, che comincia così anticipatamente la sua carriera in Formula 1 con l’Alpine, Questa scelta, molto particolare e che non si vede quasi mai, è stata fatta per permettere ad Ocon di partecipare ai test post-season di Abu Dhabi con il suo nuovo team, la Haas.
5. FERNANDO ALONSO
Quinto top: Fernando Alonso. Dopo tre weekend non particolarmente brillanti di Alonso, incluso il disastro del Brasile, in Qatar abbiamo ritrovato il vecchio leone spagnolo. Costantemente più veloce di Stroll, nelle Shootout e nella Sprint arriva 11°, vicino alla top 10, ma è nel resto del weekend che probabilmente tira fuori il massimo possibile dalla sua Aston Martin. Nelle Qualifiche si inserisce nel gruppo dei top team, 7°, battendo anche Perez, e in gara, nonostante la sua monoposto non abbia il passo per restare in top 10, approfitta del disastro di Hamilton e Norris per guadagnare una fantastica 7° posizione, dando un po’ di respiro al finale di stagione dell’Aston Martin, che è stata la vera delusione di questo 2024.
6. GUANYU ZHOU E LA STAKE
Sesto top: Guanyu Zhou e la Stake. Non avrei mai pensato di vederli qui nella categoria top, e invece la Stake è stata la sorpresa del weekend. Veloce già nelle Shootout, con Bottas 13°, nella Sprint si trova vicina alla top 10. Nonostante ciò, però, per Zhou sembra un weekend come gli altri e il pilota cinese è costantemente nelle ultime posizioni. La musica cambia nelle Qualifiche: Zhou è addirittura 12°, davanti a Bottas; per lui è il miglior risultato stagionale. Il timore, però, è che il passo gara della Stake non sia a livello di quello delle monoposto che ha attorno e che quindi farà il gambero. Invece in gara la Stake è sorprendente, perché rimane nelle prime posizioni della bassa classifica. Quando poi Hamilton e Sainz forano, Perez si ritira e Norris sconta la penalità, Zhou si ritrova incredibilmente 8°, e lì rimane. Con la Haas, Magnussen non ha il passo per andarlo a prendere; Norris è una furia nella sua rimonta, ma i giri che rimangono alla bandiera a scacchi sono troppo pochi. Guanyu Zhou è 8° sul traguardo del Qatar, un risultato clamoroso per lui e per la Stake, che conquista i primi punti della stagione. A coronamento di una giornata positiva per la squadra svizzera è l’11° posizione di Valtteri Bottas. Questo risultato non salva di certo la stagione disastrosa della Stake, ma quantomeno gli consente di non terminare il campionato a quota 0 punti.
FLOP
1. SERGIO PEREZ
Primo flop: Sergio Perez. Lo so, ormai non è più una notizia, ma anche questo weekend il povero Sergio è andato nel pallone più totale. Nelle Shootout la Red Bull non è competitiva e lo dimostra Max, che è soltanto 8°, va bene. Ma Perez non si è qualificato nemmeno per il SQ2, segnando solo il 16° tempo. La sua Sprint, poi, è inguardabile. Parte dalla pit lane insieme a Colapinto; peccato solo che “parte” non sia proprio il verbo giusto perché, quando scatta il verde, la sua reazione è imbarazzante, lentissima, tanto che Colapinto lo affianca e lo supera. A causa di un danno all’ala anteriore è costretto a fermarsi ai box, perdendo anche la posizione su Zhou. Chiude la Sprint ultimo. Grazie al grande miglioramento del setup Red Bull, in qualifica riesce ad entrare in Q3, piazzandosi 9°, dietro Alonso. La sua gara, per gli standard a cui ci ha abituato, è buona: quando entra la Safety Car è addirittura 5° e potrebbe davvero concludere in top 10, ma la sua Red Bull decide di lasciarlo a piedi a causa di un problema tecnico. Perez chiude così uno dei weekend più imbarazzanti della sua carriera. Sarà in griglia la prossima stagione? Avremo una risposta soltanto dopo Abu Dhabi, ma se dopo questo weekend la Red Bull decide di non appiedarlo a fine stagione…
2. LA MCLAREN
Secondo flop: la McLaren. Sì, la McLaren questo weekend è stata un flop, eccetto nelle Shootout e nella Sprint, in cui domina e fa quello che vuole. La gestione della Sprint è un capolavoro, con Norris che avrebbe la velocità per scappare via, ma non lo fa. La tattica è semplice e riesce alla perfezione: Norris tiene Piastri costantemente in zona DRS, in modo che le due Ferrari, che sono 4° e 5°, dietro Russell, non possano recuperare posizioni. Poco prima di tagliare il traguardo, Norris cede la vittoria a Piastri, per ricambiare lo swap di posizioni nella Sprint di San Paolo. Fino a qui, il weekend McLaren è impeccabile. I problemi cominciano ad arrivare in qualifica, dove il team di Woking ottiene “solo” la seconda fila, davanti alle Ferrari, ma dietro a Verstappen e Russell. In gara, Norris passa subito Russell e sale 2°, ma su Max non azzarda il sorpasso, rimane alle sue spalle, tranquillo, consapevole che la sua lotta adesso non è più con l’olandese ma con le due Ferrari. Al 30° giro, però, cambia tutto. La Williams di Albon perde lo specchietto destro, che ferma il suo volo nel bel mezzo del rettilineo dei box. La direzione gara espone la bandiera gialla e Lando commette un grave errore: non rallenta. Ciò si può constatare facilmente guardando il suo distacco da Verstappen, che diminuisce di quasi un secondo. I commissari (che anche loro non sono stati da meno in quanto a errori, ma ne parleremo dopo) gli infliggono una penalità di stop&go di dieci secondi: la sua gara è rovinata. Infatti, rientra in pista 14° e recupera fino al 10° posto, conquistando il punto addizionale del giro veloce. Piastri, intanto, non riesce nemmeno a recuperare la posizione su Leclerc e arriva 3°. La McLaren, in un weekend in cui avrebbe potuto e dovuto chiudere il campionato, ha addirittura perso tre punti sulla Ferrari, lasciando aperto il mondiale fino all’ultima gara, come non accadeva dal 2008.
3. LEWIS HAMILTON
Terzo flop: Lewis Hamilton. Un disastro anche per Hamilton questo weekend del Qatar. Mai a livello di Russell, nelle due qualifiche è sempre tra gli ultimi per quanto riguarda i top drivers e anche nella Sprint non brilla, chiudendo 6°, dietro le Ferrari. In gara riceve prima una penalità per falsa partenza, poi un “drive through” per aver superato i limiti di velocità in pit lane. Sotto la bandiera a scacchi è solo 12°, nemmeno in zona punti.
4. FRANCO COLAPINTO E LA WILLIAMS
Quarto flop: Franco Colapinto e la Williams. A discolpa del pilota argentino bisogna dire che questo weekend ha corso con una Williams travestita da Frankestein: a causa dei numerosi incidenti di questa stagione (15 in totale), la sua Williams ha utilizzato componenti anche di inizio stagione. Detto questo, per tutto il fine settimana è sempre tra gli ultimi, non riuscendo mai a entrare in empatia con il circuito qatariota. L’incidente di inizio gara con Ocon e Hulkenberg (non per sua responsabilità) pone fine ad un weekend disastroso per lui, in cui l’unica consolazione è stata il sorpasso su Perez in pit lane.
5. DIREZIONE GARA
Quinto flop: la direzione gara. Non possiamo non concludere parlando del momento che ha cambiato la gara. Se Norris ha commesso un grave errore, la condotta della direzione gara è stata imbarazzante e inspiegabile. In quel momento sarebbe stato sufficiente e logico neutralizzare la gara con la Virtual Safety Car, inviare un commissario in pista a rimuovere lo specchietto e tutto si sarebbe risolto in un attimo. E invece (ed è questa la cosa davvero incomprensibile), da quando Albon perde lo specchietto a quando si neutralizza la corsa passano cinque giri. Ma il fatto ancora più grave è che soltanto quando Bottas ha colpito lo specchietto, frantumandolo e spargendo tutto il vetro sul rettilineo, è stata inviata la Safety Car per ripulire la pista. Davvero inaccettabile.
VERSO IL GRAN FINALE DI ABU DHABI
Il weekend del Qatar si chiude quindi con la vittoria inaspettata della Red Bull, ma soprattutto con una battaglia per il mondiale costruttori ancora aperta. La McLaren conserva ancora un vantaggio più o meno rassicurante, 24 punti, e la Ferrari dovrebbe riuscire in un weekend perfetto e anche fortunato per sognare di diventare Campione del Mondo. Certo è che stiamo vivendo la storia: McLaren e Ferrari tornano dopo 16 anni a contendersi il mondiale costruttori fino all’ultima bandiera a scacchi. I precedenti dicono Ferrari (nel 2008 la festa, seppur malinconica, fu nel box rosso), il campionato straordinario che abbiamo vissuto quest’anno dice McLaren. Ma a dare il verdetto finale sarà soltanto la bandiera a scacchi che domenica 08 Dicembre calerà sul Yas Marina Circuit per decretare, con la 16° Edizione del Gran Premio di Abu Dhabi, la fine del Campionato del Mondo di Formula 1 2024, uno dei mondiali più avvincenti e combattuti degli ultimi decenni.