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34° Edizione del Gran Premio d'Olanda: la Gara.

Di Giovanni Nulchis

INTRODUZIONE

Era il suo obiettivo, il suo compito, e lo ha svolto alla perfezione: nonostante la solita partenza non brillante, Lando Norris ha dominato a Zandvoort, annichilendo il padrone di casa Max Verstappen, staccato di oltre venti secondi. Una prova di forza impressionante da parte della McLaren, un dominio schiacciante che fa davvero paura agli avversari. Il team di Woking si conferma ancora una volta irraggiungibile e adesso vede concretamente l’occasione della gloria mondiale, forse anche doppia. Verstappen mette come sempre una pezza su un altro weekend deludente della Red Bull, che deve arrendersi alla forza della McLaren, mentre con una gara condotta in modo impeccabile la Ferrari si dimostra solida e veloce, supportata dalla guida magica di Charles Leclerc, che conquista un podio insperato, resistendo con grande classe agli attacchi di Oscar Piastri. Dopo il trionfo del Belgio, la Mercedes ha deluso tanto le aspettative della vigilia, assumendo il ruolo di quarta forza in campo, battuta anche da Sergio Perez, autore in fin dei conti di un buon weekend, considerate le difficoltà del suo team. Benvenuti al racconto della 34° Edizione del Gran Premio d’Olanda, in scena nel pomeriggio di domenica 25 Agosto 2024 sul bellissimo e tortuoso Circuit Zandvoort.

 

SCELTA GOMME E PARTENZA: AHI AHI LANDO!

In griglia di partenza tutte le monoposto sono su gomma media, eccezion fatta per la Racing Bulls di Yuki Tsunoda, la Mercedes di Lewis Hamilton e la Stake di Valtteri Bottas, tutte e tre sulle soft, e la Haas di Kevin Magnussen (costretto a partire dalla pit lane per sostituzione componenti), che parte con le hard. Allo spegnimento dei semafori, ancora una volta, Lando Norris sbaglia, facendo pattinare troppo le gomme: per il britannico sembra l’ennesima occasione sprecata, perché Max Verstappen passa in testa e tutti hanno paura di non rivederlo più. Anche Oscar Piastri parte male dalla sua 3° posizione e viene superato da George Russell, scivolando 4° davanti a Charles Leclerc che, nel frattempo, prende la 5° posizione a Sergio Perez; fantastico in partenza anche Pierre Gasly, che si ritrova 7° con la sua Alpine davanti alle Aston Martin di Fernando Alonso e Lance Stroll e alla Ferrari di Carlos Sainz. 

 

COMINCIA LA RIMONTA DI SAINZ E HAMILTON 

Al 2° giro Sainz passa Stroll, mentre Lewis Hamilton, partito 14°, si trova già 12°, dopo i sorpassi sulla Stake di Valtteri Bottas e la Racing Bulls di Yuki Tsunoda. La situazione davanti rimane stabile per parecchi giri, con Verstappen che gestisce la leadership e Norris, guardingo, che per il momento non forza l’attacco. Attacco che invece arriva per mano di Sainz, che sorprende Alonso in curva 1, la Tarzan, e sale 8° alle spalle di Gasly. Passano tre giri e il pilota spagnolo attacca anche l’Alpine: ora è 7°, ricongiunto con il gruppo dei top. Anche Hamilton continua nella sua rimonta superando la Haas di Nico Hulkenberg per l’11° posizione, a caccia ora delle due Aston Martin. Leclerc, intanto, sta costruendo una buona gara, perché riesce a stare al passo di Russell e Piastri, addirittura in zona DRS: in Ferrari cominciano a valutare un possibile undercut per attaccare la zona podio. Norris, a questo punto, si accende e comincia ad avvicinarsi pericolosamente a Verstappen. 

 

CAMBIO AL VERTICE E FERRARI AGGRESSIVA NELLA STRATEGIA 

Al 18° giro, quando Hamilton è già davanti ad entrambe le Aston Martin, nel rettilineo principale, l’olandese nulla può contro la velocità della McLaren: Norris spalanca il DRS e svernicia la Red Bull, assumendo la leadership della gara. Da quel momento sarà irraggiungibile. Al 25° giro la Ferrari tenta l’undercut su Piastri: Leclerc monta gomme hard. Un giro dopo, la Mercedes richiama Russell per coprirsi subito sul monegasco, ma quando torna in pista, anche lui su hard, perde la posizione su Charles: la Ferrari ha fatto un clamoroso doppio undercut su Piastri e Russell e ora il suo pilota è virtualmente a podio. Tuttavia, la McLaren, forse proprio per il fatto di aver subìto l’undercut, non ferma Piastri immediatamente, ma soltanto sei giri dopo: in questo modo il pilota di Melbourne avrà a disposizione gomme hard più fresche dei suoi avversari e potrà, sulla carta, rimontare agilmente. Nel frattempo, anche i due battistrada passano alle hard e Norris incrementa il suo vantaggio su Verstappen a dieci secondi: sta letteralmente volando. 

 

LE BATTAGLIE DI CENTRO GRUPPO

Nel centro gruppo la Haas compie un piccolo capolavoro di strategia, consentendo a Nico Hulkenberg di stare, con il pit stop già effettuato, in 9° posizione, mentre le Aston Martin sono sprofondate in 13° e 14° posizione. Al 40° giro, Piastri comincia la sua rimonta, attaccando Russell per la 4° posizione e ponendosi a caccia di Leclerc per il podio. Perez, 6°, deve guardarsi le spalle dal ritorno di Sainz, più veloce di lui. Nel rettilineo principale una lotta fantastica per l’11° posizione coinvolge ben cinque piloti: quasi a ventaglio arrivano alla Tarzan Alonso, Stroll, Albon, Gasly e Magnussen, che non ha ancora effettuato la sua sosta. Con una bellissima manovra all’esterno, ad uscirne vittorioso è Gasly, mentre Magnussen si ritrova in un batter d’occhio 14°, superato a destra e a sinistra da tutti. Al giro successivo, Alonso attacca Albon per l’11° posizione.

 

LA MAGIA DI CHARLES LECLERC

Sei giri dopo, Sainz prende la 6° posizione su Perez, mentre Piastri è ormai alle calcagna di Leclerc con l’intento di eseguire velocemente il sorpasso per tentare la rimonta anche su Verstappen e regalare alla McLaren una doppietta di forza. Ma il giovane australiano si trova a dover lottare contro uno che di talento ne ha da vendere: Leclerc mette in campo tutte le sue abilità e costruisce, giro dopo giro, una vera e propria magia, difendendo con le unghie e con i denti un podio totalmente insperato alla vigilia della gara. Il box Mercedes, valutando l’impossibilità di rimanere davanti a Sainz con Russell e avendo un considerevole vantaggio con Hamilton nei confronti di Hulkenberg, decide di richiamare entrambi i piloti ai box per montare gomma soft e provare a far segnare il giro record della gara: ora i due piloti sono 7° e 8°, con un grande distacco da Perez che proveranno invano a colmare. Al 61° passaggio, mentre Piastri è ancora alle prese con Leclerc, Gasly passa Hulkenberg e sale 9°; tre giri più tardi – Piastri impazzisce dietro Charles Leclerc – è il turno di Alonso, che sale in zona punti. Norris, intanto, è in uno stato di grazia e porta il suo vantaggio su Verstappen a 17 secondi, mentre Sainz prova a recuperare qualche secondo su Piastri, ormai quasi rassegnato alla 4° posizione. Nei giri finali, Norris incrementa ancora il suo vantaggio ad oltre 20 secondi e si avvia verso il trionfo.

 

BANDIERA A SCACCHI: PROVA DI FORZA IMPRESSIONANTE DI LANDO NORRIS

Al 72° giro cala la bandiera a scacchi sul Circuit Zandvoort: Lando Norris domina la 34° Edizione del Gran Premio d’Olanda, dopo una dimostrazione di forza impressionante da parte sua e della McLaren. Lando Norris conquista la sua seconda vittoria in carriera dopo il trionfo di Miami e per la prima volta vince dopo essere partito dalla pole position, scacciando via una maledizione che stava diventando un’ossessione, tanto da portarlo a non festeggiare più per una pole. La McLaren torna al successo in Olanda dopo 39 anni (Niki Lauda, 1985, all’ultima vittoria in carriera) e manda alla Red Bull, alla Ferrari e alla Mercedes un segnale forte e chiaro. Sconfitto abbondantemente l’idolo locale Max Verstappen, comunque sempre molto concreto e capace di massimizzare il risultato. Per la prima volta Verstappen non trionfa a casa sua, davanti al suo pubblico, e per la prima volta in due anni subisce una sconfitta di tale entità, pur avendo fatto tutto perfetto. Il suo vantaggio su Norris in classifica è ancora ampio, 70 punti, ma se Lando comincia a non fare più errori, non potrà più dormire tranquillo fino al termine del campionato. Favolosa la condotta di gara da parte di Charles Leclerc, che conquista un podio inesistente anche nei sogni più dolci. Per il pilota di Monaco è il settimo podio stagionale, il secondo consecutivo dopo quello del Belgio. La Ferrari si conferma inaspettatamente veloce e solida qui a Zandvoort anche con Carlos Sainz, partito 10° e arrivato 5° dopo una gara in rimonta; lo spagnolo arriva alle spalle della McLaren di Oscar Piastri, vittima di una strategia azzardata da parte del suo box, ma di certo non a livello di Norris questo weekend. Non male la 6° posizione di Sergio Perez, anche se battuto dalle due Ferrari che aveva alle spalle in griglia, e comunque lontano 17 secondi da Verstappen in uno dei circuiti più corti del calendario. Il messicano chiude la sua gara davanti alle due deludenti, dopo la doppietta sfumata del Belgio, Mercedes di George Russell e Lewis Hamilton. Ciò dà l’idea di quanto questo mondiale sia imprevedibile. A punti, in top 10, troviamo anche, per la 5° volta in stagione, Pierre Gasly con l’Alpine, autore di una gara magistrale con dei sorpassi molto buoni, e Fernando Alonso con l’Aston Martin, sempre sul pezzo con la sua esperienza. Con l’altra Aston Martin, giunge 13° Lance Stroll, dietro la Haas di Nico Hulkenberg e la Racing Bulls di un buon Daniel Ricciardo, come in Belgio di gran lunga superiore al suo compagno di squadra Yuki Tsunoda, solo 17°. Alle spalle di Stroll, la Williams di Alexander Albon, che non è riuscito a replicare quanto fatto di buono in qualifica, soprattutto a causa della squalifica, seguito dalla Alpine di Esteban Ocon e l’altra Williams, quella del suo compagno di squadra Logan Sargeant. A chiudere la classifica di gara sono ancora loro, le due Stake di Valtteri Bottas e Guanyu Zhou, doppiate addirittura di due giri, battute anche dalla Haas di Kevin Magnussen.

 

VERSO L'ITALIA 

Cala il sipario sul weekend d’Olanda, caratterizzato dal secondo dominio assoluto della McLaren in stagione, dopo quello di Budapest. La Formula 1, però, non concede un attimo di respiro e il prossimo fine settimana si torna già in pista, là dove leggenda, velocità e passione pura sono tinte di un unico colore: Rosso. Signore e signori, è tempo di lasciare tutta la scena a un circuito che non ha certo bisogno di prestazioni. Il “Tempio della Velocità”, l’Autodromo Nazionale di Monza, sarà teatro della 75° Edizione del Gran Premio d’Italia, un evento ormai classico per la Formula 1 e una corsa ambita da tutti i piloti di tutto il mondo: vincere a Monza è una consacrazione per ogni essere umano che aspira a lasciare un segno nella grande storia di questo sport. Appuntamento a Monza… a casa nostra!