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4° Edizione del Gran Premio di Las Vegas: Gara

Di Giovanni Nulchis

L'UOMO OLTRE LA MACCHINA: MAX VERSTAPPEN È CAMPIONE DEL MONDO

L’uomo oltre la macchina. Non c’è nulla di più appassionante che assistere alle imprese di un pilota di Formula 1 che va oltre i limiti della sua monoposto e conquista la gloria. Max Verstappen è Campione del Mondo per la 4° volta consecutiva in carriera con la Red Bull. Dei quattro mondiali presenti nel suo palmarès, questo è senza dubbio il più meritato. Una vittoria che racconta la personalità di Max, un pilota cambiato nel corso della sua carriera, passato da essere un giovane fenomeno, ma ancora troppo immaturo, ad un vero campione, che conosce i suoi limiti e quelli del suo mezzo e sa gestire le varie fasi di una stagione sportiva lunga come quella della Formula 1. Eguaglia Alain Prost e Sebastian Vettel nella classifica di tutti i tempi e, come Vettel, conquista quattro titoli consecutivi al volante della Red Bull. Ad inizio stagione, l’Horner-gate ha scatenato un terremoto in casa Red Bull, soprattutto nei rapporti tra Christian Horner, Helmut Marko e Jos Verstappen, il padre di Max. Una situazione del genere è altamente destabilizzante per una realtà sportiva, ma Max non si è fatto condizionare: testa bassa e occhi in pista. Sette vittorie nelle prime dieci gare, le prime quattro dominate, le altre tre vinte non senza difficoltà e con una McLaren sempre velocissima alle spalle. Poi, un’assenza dalla vittoria durata dieci gare, dall’Austria al Messico, gare vinte da McLaren, Mercedes e Ferrari. In queste dieci gare, mentre Norris e la McLaren facevano di tutto per non ingaggiare una lotta mondiale che era assolutamente alla loro portata, Max non si è mai ritirato e non è mai andato oltre la 6° posizione, portando a casa sempre il massimo. Con una Red Bull costantemente terza\quarta forza, Verstappen ha conquistato quattro podi, mentre Perez non è mai stato in grado di superare la 6° posizione. E poi, la straordinaria vittoria in Brasile, una vittoria sua, solo sua, ha chiuso di fatto il mondiale, vinto a Las Vegas questo weekend. Quelle dieci gare, dall’Austria al Messico, sono l’essenza di questo trionfo di Max, la capacità di portare a casa il massimo risultato possibile: quando la sua monoposto gli consentiva di arrivare 2°, lui era 2°, quando il massimo possibile era il 6° posto, lui arrivava 6°. Costante, sempre costante. Solo in due occasioni non ha ottenuto il risultato massimo, entrambe per un suo eccesso di foga: Ungheria e Messico; per il resto, da togliersi il cappello. La McLaren e Lando Norris hanno dimostrato di non essere ancora pronti per lottare contro Verstappen; la Ferrari e Charles Leclerc hanno vissuto una tremenda parte centrale della stagione. Max Verstappen è l’unico pilota che si è davvero meritato questo titolo mondiale.

INTRODUZIONE 

A Las Vegas festeggia anche la Mercedes, assoluta dominatrice del weekend, capace di una doppietta di forza grazie alla gara perfetta di George Russell e alla rimonta brillante di Lewis Hamilton. La Ferrari non porta a casa il risultato sperato ma fa il suo, battendo entrambe le McLaren e tenendo viva la speranza mondiale, nonostante una faida interna tra i due piloti per accordi non rispettati. Benvenuti al racconto della 4° Edizione del Gran Premio di Las Vegas, 50 giri di puro show in scena nella notte del Nevada di sabato 23 Novembre 2024.

SCELTA GOMME E STRATEGIE

La scelta gomme in griglia di partenza è quasi univoca: sono tutti su gomme medie, eccezion fatta per Sergio Perez con la Red Bull, Valtteri Bottas con la Stake e Franco Colapinto con la Williams, che scelgono la hard, mentre l’unico a partire con le soft è Fernando Alonso con l’Aston Martin. Per via delle riparazioni che i meccanici Williams hanno dovuto effettuare alla sua monoposto dopo l’incidente in qualifica, Colapinto parte dalla pit lane. La gara sarà a due soste.

LA PARTENZA E LA TROPPA FOGA DI LECLERC

Allo spegnimento dei semafori George Russell mantiene la testa del gruppo. Dietro di lui, Carlos Sainz si protegge dagli attacchi di Pierre Gasly, ma va lungo in curva 1; ne approfitta Charles Leclerc, che percorre l’interno della curva e li beffa entrambi, salendo 2°. Dietro Sainz, Gasly è ora 4° davanti a Max Verstappen, Lando Norris, Yuki Tsunoda, Oscar Piastri, Nico Hulkenberg e Lewis Hamilton. La Ferrari evidenzia subito una grande velocità, ma Leclerc sembra aspettare il momento giusto per attaccare Russell. Tutto cambia, però, al 4° giro. Mentre Verstappen attacca Gasly e sale 4°, il pilota Ferrari rompe gli indugi e tenta un sorpasso folle alla Mercedes, affiancandola nel rettilineo principale all’esterno. Russell riesce a difendersi e tiene la posizione. Leclerc di lì a poche curve va in crisi di gomme: con quella folle mossa le ha sollecitate troppo e ora è costretto a rallentare il suo ritmo. Tre giri dopo, infatti, arriva il sorpasso da parte di Sainz, che si riprende la 2° posizione; Charles è ora in crisi totale, tanto che alle sue spalle arriva come un fulmine Verstappen. L’olandese sale così in 3° posizione ed è sempre più vicino al titolo. Nel frattempo, anche Norris passa Gasly, mentre Hamilton è una furia: passato Hulkenberg, si fa beffe anche di Piastri e Tsunoda e sale 7°, alle spalle di Gasly. 

LA RIMONTA DI HAMILTON E IL VALZER DEI PIT STOP

La crisi gomme induce Leclerc a fermarsi ai box al 9° giro per passare alle hard; anche Norris è ai box nello stesso momento. I due sono adesso rispettivamente 16° e 17°, con una gara da ricostruire. La direzione gara penalizza Piastri di cinque secondi per falsa partenza. Al 10° giro, Verstappen supera anche Sainz e sale 2°, dietro Russell, che è però distante otto secondi. Nello stesso momento, Hamilton attacca Gasly e sale 4°, a conferma di un’ottima rimonta e di una Mercedes molto veloce. Sainz è ai box subito dopo, mentre Max rientra il giro successivo. Russell rientra ai box al 13° giro, lasciando così la leadership a Hamilton, che si porta dietro Hulkenberg e Perez, ancora in attesa dei loro pit stop. Al 18° giro si ricompone il gruppo di testa: Russel domina davanti a Verstappen, le due Ferrari, Hamilton e Norris, mentre Perez è ai box. Nel frattempo, Gasly è costretto al ritiro dalla gara per un problema al motore della sua Alpine. Dieci giri più tardi, anche Alexander Albon si arrende ad un problema al radiatore della sua Williams.

ERRORE DEL MURETTO FERRARI 

Al 27° giro, Sainz è 3°, ma è in difficoltà con le gomme; la Ferrari quindi gli chiede di cedere la posizione a Leclerc, e lo swap avviene alla perfezione nonostante la vicinanza, dietro il monegasco, di Hamilton. A questo punto lo spagnolo chiede a gran voce il pit stop, ma quando è pronto a rientrare, la squadra lo avvisa del fatto che i meccanici non sono pronti; Sainz è quindi costretto a togliersi all’improvviso dalla corsia box, tagliando la linea bianca delimitatrice. Con questa manovra perde circa tre secondi. Il giro successivo è effettivamente tempo di pit stop per Sainz, che rientra 6° in pista. 

LA DIATRIBA TRA I PILOTI DELLA FERRARI 

Al 32° giro, Hamilton passa anche Verstappen; Leclerc è intanto ai box, e quindi la Mercedes si ritrova con i due piloti in testa alla gara. Leclerc rientra 4°, davanti a Sainz, il quale non ci pensa due volte e lo attacca in curva 3. Dopo il sorpasso subìto, Leclerc si apre in radio furioso contro Sainz, sostenendo che il compagno di squadra non ha rispettato gli accordi stabiliti nel pre-gara: Charles è veramente arrabbiato, come forse non lo è mai stato. Ora, però, non c’è tempo per discutere: le Ferrari devono raggiungere e superare Verstappen, per mettere almeno un altro avversario tra loro e le McLaren.

GLI ULTIMI GIRI: MERCEDES IN CONTROLLO, FERRARI ALL'ATTACCO

Le due Rosse sono a caccia e raggiungono Verstappen intorno al 40° giro. Hulkenberg, intanto, sale 8°, superando Tsunoda. Dietro, Perez è a sua volta a caccia di Fernando Alonso, nel frattempo salito 10°, per la zona punti. Al 42° giro, Sainz supera Verstappen e raggiunge la 3° posizione. Là davanti, Russell controlla la sua gara dominante, ma Hamilton non ha del tutto abbandonato l’idea di andarlo a prendere. Si avvicina a suon di giri record fino a cinque secondi di distacco, ma poi le sue gomme gli implorano pietà e il campione britannico deve accontentarsi della 2° posizione. Al 47° giro, Leclerc attacca Verstappen per la 4° posizione. Dietro Max, le due McLaren precedono Hulkenberg, Tsunoda e Perez, mentre Franco Colapinto è risalito nella sua rimonta in 13° posizione, davanti a Guanyu Zhou, che sta portando a termine una delle gare più solide della sua carriera. Alla penultima tornata, la McLaren ferma Norris per montargli gomme soft nuove e conquistare il punto addizionale per il giro veloce: nella sfida con la Ferrari ogni punto conta. Intanto, le due Mercedes affrontano il 50° come un giro d’onore.


BANDIERA A SCACCHI: GEORGE RUSSELL E LA MERCEDES DOMINANO SULLA STRIP

Al 50° giro sventola la bandiera a scacchi sul Las Vegas Strip Circuit: George Russell vince la 4° Edizione del Gran Premio di Las Vegas, dominando in modo assoluto la scena nella notturna Sin City. Il britannico vince per la prima volta in carriera negli Stati Uniti d’America, conquistando la sua terza vittoria in carriera, la seconda stagionale dopo quella in Austria. A completare una giornata trionfale per la Mercedes, che trova la sua quarta vittoria stagionale, è la 2° posizione di Lewis Hamilton, autore di una grandissima rimonta. La Mercedes conquista la 60° doppietta della sua storia. Questo dominio a Las Vegas dimostra quanto la Mercedes sia una monoposto altamente imprevedibile, che quando trova la giusta finestra di funzionamento vola: è accaduto anche in Gran Bretagna e in Belgio. Sul podio anche Carlos Sainz, con la prima delle due Ferrari, mentre Charles Leclerc è 4°. Non è il risultato che la Ferrari si aspettava questo weekend (una Mercedes così forte non era immaginabile), ma la squadra italiana ha ottimizzato la situazione, guadagnando dodici punti sulla McLaren, con l’obiettivo di tenere viva la lotta mondiale. La diatriba tra i due piloti di certo non aiuta e l’ambiente interno al team probabilmente non è dei migliori, ma adesso bisognerebbe lasciare da parte tutto ciò che potrebbe compromettere il lavoro di squadra e puntare al titolo costruttori. 5° posizione per Max Verstappen… ma lui merita un paragrafo a parte, quindi parleremo più tardi della sua grande impresa. Per ora mi basta dire che quest’anno abbiamo capito ancor di più di fronte a chi siamo: un mostro!
La McLaren conclude un difficile weekend di Las Vegas con la 6° posizione di Lando Norris e la 7° posizione di Oscar Piastri. Dopo il dominio di Singapore, la McLaren non è più la monoposto dominante di metà stagione, sebbene in Brasile abbia dominato la Sprint. Questo circuito, però, non si addiceva alle caratteristiche della MCL38, che in Qatar dovrebbe tornare al vertice, anche per contenere il recupero della Ferrari nel mondiale.
Eccezionale la gara di Nico Hulkenberg, che con l’8° posto porta altri punti importanti alla Haas per la lotta per la 6° posizione nel campionato; ottimo lavoro anche da parte di Yuki Tsunoda, 9° con la sua Racing Bulls. Il giapponese ha fatto una gran bella differenza con il suo compagno di squadra Liam Lawson, che un po’ sottotono arriva solo 16°. A chiudere la zona punti è la Red Bull di Sergio Perez, autore di una rimonta dalla 16° posizione, ma pur sempre dietro a una Haas e una Racing Bulls e con un ritardo di oltre un minuto dal vincitore Russell.
Complimenti a Guanyu Zhou, che ha probabilmente corso una delle sue migliori gare in carriera, 13° con la sua Stake, davanti alla Williams di Franco Colapinto, mentre il suo compagno di squadra Valtteri Bottas è arrivato 18°, ultimo. Fernando Alonso porta quasi in zona punti l’Aston Martin: sul traguardo è 11°, davanti alla Haas di Kevin Magnussen. Lance Stroll, con l’altra Aston Martin è invece 15°. Dalle stelle di San Paolo alle stalle di Las Vegas: l’Alpine può contare solo su un 17° posto di Esteban Ocon, un disastro totale. Sembra l’Alpine di inizio stagione, con la speranza che questo risultato sia solo un caso isolato. In classifica costruttori continua la sfida tra McLaren e Ferrari, divise ora da 24 punti a vantaggio di Woking. La McLaren è sicuramente favorita, ma questa lotta ha tutto il potenziale per rimanere viva fino all’ultima bandiera a scacchi della stagione.

VERSO IL QATAR

Cala il sipario sullo spettacolo di Las Vegas, ma la Formula 1 non si ferma e per le prossime due tappe ci porta in Medio Oriente, dove a Marzo è cominciata questa lunga e bellissima avventura. Il Lusail International Circuit è pronto ad ospitare la 3° Edizione del Gran Premio del Qatar. Nella notte del deserto andrà in scena il sesto e ultimo weekend Sprint della stagione e sarà importantissimo, forse decisivo, per la lotta mondiale tra McLaren e Ferrari, perché McLaren avrà a disposizione il primo match point. Alla Ferrari il compito di rimandare tutto ad Abu Dhabi. State all'erta: Verstappen ha chiuso il mondiale piloti, ma la lotta per la gloria è tutt’altro che terminata.