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4° Edizione del Gran Premio di San Paolo. La Gara

Di Giovanni Nulchis


INTRODUZIONE

Ma cosa ha fatto Max?! Da 17° a 1°, una rimonta da vero campione! Ad Interlagos un meteo altamente variabile regala una gara pazza nella domenica più rocambolesca di questo campionato. Max Verstappen è stato inarrestabile, ha messo in campo tutte le sue qualità, ha fatto capire a tutti chi è il migliore del momento. L’olandese è tornato alla vittoria dopo dieci weekend di assenza e lo ha fatto nel modo migliore, con una vera e propria masterclass, che gli permette già di mettere una mano sulla coppa mondiale. Non solo Max ha brillato oggi: l’Alpine è stata autrice di un’impresa clamorosa, riuscendo a leggere alla perfezione ogni fase della gara; Esteban Ocon e Pierre Gasly completano un doppio podio insperato, che permette al team di compiere un balzo molto importante in classifica costruttori. Delusione invece per i due team che si stanno contendendo il mondiale: la McLaren, arrivata qui in Brasile con l’idea di fare un sol boccone degli avversari, ha condotto una gara molto deludente; la Ferrari limita molto i danni, grazie alla 5° posizione di Charles Leclerc, autore di una grande gara, davanti ad entrambe le McLaren, ma il vincitore del Messico, Carlos Sainz, ha incontrato le barriere prima della bandiera a scacchi. Benvenuti al racconto della 4° Edizione del Gran Premio di San Paolo, 69 giri in cui è successo davvero di tutto, in scena nel primo pomeriggio brasiliano di domenica 03 Novembre 2024 sull’Autódromo José Carlos Pace di Interlagos.


SCELTA GOMME E... CAOS TOTALE!

La scelta gomme in vista della partenza è dettata dalla pioggia che cade su Interlagos: sono tutti su gomme intermedie. A seguito degli incidenti verificatisi nelle Qualifiche, Alexander Albon non prende parte alla gara con la sua Williams, mentre Carlos Sainz prende il via dalla pit lane con la sua Ferrari.

I colpi di scena non si fanno attendere. Nel corso del giro di formazione, Lance Stroll perde il controllo della sua Aston Martin e, nel tentativo di tornare in pista, affonda nella ghiaia: la sua gara è già terminata. La direzione gara decide quindi di sospendere la procedura di partenza. Nonostante un cartello con la scritta “Aborted start”, Lando Norris si avvia ugualmente verso un altro giro di formazione e i piloti alle sue spalle, titubanti, lo seguono. Al termine del giro tutta la procedura di partenza deve essere eseguita nuovamente. Trascorsi dieci minuti, viene effettuato un nuovo giro di formazione e finalmente la gara prende il via.

 

LA PARTENZA 

Allo spegnimento dei semafori Lando Norris non ha uno spunto impeccabile e viene sfilato all’interno da George Russell, che con la Mercedes va in testa al gruppo. Charles Leclerc, alla “S do Senna” supera Liam Lawson e sale 5°, alle spalle di Yuki Tsunoda. Ma la vera magia la fa Max Verstappen, che percorre curva 3 tutta all’esterno e supera quattro vetture, ritrovandosi già 11°, da 17°, dietro la Mercedes di Lewis Hamilton. Al “Bico de Pato” (curva 10), intanto Sergio Perez va in testa-coda e riparte in fondo al gruppo. Oliver Bearman entra in collisione con la Williams di Franco Colapinto e va in testa-coda, ripartendo ultimo: il giovane britannico sarà poi penalizzato di 10 secondi per aver tamponato l’argentino. 

 

MAX FURIOSO (PARTE I): LA RIMONTA

I primi giri di gara sono testimoni di una rimonta furiosa da parte di Verstappen: dopo essere entrato in zona punti grazie al sorpasso su Hamilton, al 5° giro passa Gasly, poi Fernando Alonso, Oscar Piastri e Lawson; all’11° giro è già 6°. La sua rimonta, a questo punto, incontra la grande difesa di Leclerc, che sta a sua volta cercando in tutti i modi di bucare la difesa di Ocon. Max tenta più volte l’attacco, ma Charles chiude tutte le porte. La situazione rimane in stallo fino al 25° giro, quando la Ferrari chiama ai box il monegasco per montare un altro treno di intermedie, uscire dal traffico di Ocon e provare un undercut. La strategia Ferrari però non paga: primo, perché Leclerc esce dai box 13°, nel traffico di Hamilton e Bearman; secondo, perché la gara riceve una svolta inaspettata.

 

DILUVIO BRASILIANO 

Mentre Piastri manda in testa-coda Lawson toccando la gomma posteriore sinistra della Racing Bulls (l’australiano riceverà poi dieci secondi di penalità), Nico Hulkenberg esce di pista con la sua Haas in curva 1, rimanendo incastrato nella via di fuga; i commissari di pista lo aiutano a ripartire spingendo la monoposto, ma questo è vietato dal regolamento. Risultato: il tedesco viene squalificato dalla gara, tramite l’esposizione della bandiera nera. Nel frattempo, Russell e Norris effettuano il loro pit stop al giro 29; il giro seguente Norris, che dopo una prima fase di gara in sordina si era avvicinato molto a Russell, sorprende il britannico e riprende la leadership della gara. A questo punto aumenta considerevolmente l’intensità della pioggia e la pista diventa un vero e proprio fiume, tanto che la direzione gara invia in pista la Safety Car per rallentare la corsa; un paio di giri prima, la Racing Bulls aveva fermato entrambi i piloti per montare le gomme full wet. 

 

COLAPINTO A MURO: BANDIERA ROSSA

In regime di SC, però, Colapinto perde il controllo della sua Williams alla curva “Subida dos Boxes” e va violentemente a collidere contro le barriere. Per il pilota nessuna conseguenza, ma la Williams è distrutta. Necessaria l’esposizione della bandiera rossa. La gara si ferma e questo è un vantaggio clamoroso per chi il pit stop non l’aveva ancora fatto, vale a dire le due Alpine di Ocon e Gasly e Verstappen, mentre sono penalizzati Norris e Russell, rispettivamente 4° e 5°, Leclerc e i due piloti della Racing Bulls. Al momento dell’interruzione della gara, la classifica in top 10 vede Ocon, incredibilmente primo, davanti a Verstappen, Gasly, Norris, Russell, Tsunoda, Leclerc, Piastri, Alonso e Lawson.

 

SI RIPARTE: ALPINE AL COMANDO, SAINZ A MURO 

Si riparte, tutti con gomma intermedia, con una partenza lanciata dopo un giro dietro la Safety Car. Ocon tiene la leadership davanti a Verstappen, Gasly, Norris e Russell, mentre Leclerc supera Tsunoda e sale 6°. In curva 4 Norris sbaglia il punto di staccata e va lungo; ne approfitta alla grande Russell, che si riprende la posizione. In questa fase di gara, nelle retrovie Bearman è velocissimo e sta incollato alla Ferrari di Sainz per provare l’attacco, ma il britannico, probabilmente per troppa foga, sbaglia e va in testa-coda, ripartendo ultimo. Tre giri dopo, come Bearman, Sainz perde il controllo della monoposto, ma le conseguenze sono ben più gravi perché la Ferrari è contro le barriere: il vincitore del Messico è costretto al ritiro. Per rimuovere la vettura dello spagnolo è necessario l’ingresso della Safety Car.

 

VERSTAPPEN LEADER, MCLAREN IRRICONOSCIBILE

La gara riparte al 42° giro. Verstappen non perde tempo e infila Ocon in curva 1: Max Verstappen, partito 17°, è incredibilmente leader del Gran Premio di San Paolo. Seguono Gasly e Russell, mentre Norris arriva lungo alla “S do Senna” e perde la posizione su Leclerc, che sale 5°, e su Piastri. Leclerc, poi, passa anche Russell, mentre ai margini della zona punti Lawson si esibisce in un doppio sorpasso ai danni di Perez e Alonso, conquistando la 9° posizione dietro a Tsunoda. Pochi giri dopo, Alonso si gira alla curva “Junçao” e riparte ultimo; Hamilton sale così 10°, in zona punti, dopo aver superato Perez. Alonso riuscirà poi a guadagnare soltanto una posizione, la 14°, ai danni di Guanyu Zhou. Al 46° giro, la McLaren chiede a Piastri di cedere la posizione a Norris, come nella Sprint, ragionando in ottica campionato. Il fatto strano, però, è che la McLaren non ha velocità sufficiente per una rimonta sulle monoposto di testa, come se in condizioni di pista bagnata la monoposto sia entrata in crisi. Dopo il testa-coda, Bearman recupera fino alla 12° posizione, davanti alla Stake di Valtteri Bottas. Passano alcuni giri e Leclerc, in curva 4, sbaglia la frenata e va lungo: Russell lo supera, risalendo 4°.

 

MAX FURIOSO (PARTE II): IL DOMINIO TOTALE

Gli ultimi giri di gara sono testimoni di un assolo di Max Verstappen: l’olandese comincia ad inanellare giri record su giri record, arrivando a compierne 17 consecutivi, con un ritmo davvero insostenibile. Sembra la replica di una gara del 2023. Ocon ha un distacco di 19 secondi, ma la sua posizione è al sicuro. Meno tranquillo è invece Gasly: infatti Russell si è scrollato di dosso la compagnia di Leclerc e sta cercando di ricucire lo svantaggio sul francese per costruire una gara da podio. L’inglese arriverà vicino all’Alpine, ma non riuscirà nell’attacco. Leclerc non viene nemmeno avvicinato dalle due McLaren, davvero anonime.

 

BANDIERA A SCACCHI: MASTERCLASS DI MAX VERSTAPPEN

Al 69° giro sventola la bandiera a scacchi sull’Autódromo José Carlos Pace: super Max Verstappen vince la 4° Edizione del Gran Premio di San Paolo, dopo una gara stellare. L’olandese torna alla vittoria dopo dieci gare di assenza (non vinceva dal mese di Giugno, in Spagna), e lo fa con una delle vittorie più belle della sua carriera. La sua rimonta, da 17° a 1°, è da considerare una grandissima impresa, una di quelle imprese che riescono solo ai veri campioni. La Red Bull torna al trionfo dopo che per dieci gare si sono alternate Mercedes, McLaren e Ferrari. Faremo dopo i ragionamenti per le due classifiche mondiali, ma se Max ha praticamente messo una grossa ipoteca sul suo titolo, per la Red Bull il titolo costruttori rimane un obiettivo molto lontano. Straordinaria la gara delle due Alpine, aiutate sì dagli eventi della corsa, ma negli ultimi giri sono state velocissime. Esteban Ocon conquista il suo terzo podio in carriera, il primo stagionale e il primo in Brasile, mentre Pierre Gasly arriva 3°, portando a casa il quarto podio in carriera, anche per lui il primo stagionale e il secondo ad Interlagos, dopo quello del 2019, ottenuto con la Toro Rosso. Per il team francese questo è il primo doppio podio dopo diciotto anni (Giappone 2006) ed è un risultato clamoroso, considerando tutte le difficoltà di inizio stagione. La crescita dell’Alpine in questi ultimi mesi non è banale e coincide probabilmente con un cambio di mentalità imposto dall’arrivo di Flavio Briatore.  Sul traguardo arriva 4° la Mercedes di George Russell, autore di un’ottima gara, sempre nelle posizioni di testa, aggressivo negli attacchi e facendo la differenza rispetto al compagno di squadra per tutto il weekend. Charles Leclerc, 5° al traguardo, limita i danni con una Ferrari che qui in Brasile non ha mai brillato, grazie a una buona gara, pulita e aggressiva quanto basta. La delusione più grande della domenica di San Paolo è la McLaren. Arrivata con l’idea di fare un sol boccone degli avversari, come peraltro ha fatto nella Sprint, è andata in difficoltà sul bagnato, con una gara al di sotto delle aspettative, resa ancor più complicata dai numerosi errori dei piloti. Lando Norris è 6° al traguardo e vede allontanarsi, forse definitivamente, la speranza mondiale, mentre Oscar Piastri, per via della penalità, finisce addirittura in 8° posizione. Gara solida, invece, per i due piloti della Racing Bulls, entrambi a punti per la prima volta in stagione, con Yuki Tsunoda 7°, per l’ottava volta in top 10 quest’anno, e Liam Lawson 9°, per la seconda volta in top 10 dopo Austin. Weekend da dimenticare per Lewis Hamilton, solo 10° con la sua Mercedes, lontanissimo dalle prestazioni di Russell, il quale nelle ultime cinque gare l’ha battuto quattro volte: sembra un periodo buio per Lewis. Il periodo buio continua inesorabilmente anche per Sergio Perez, che, mentre Verstappen con la stessa monoposto da 17° vince la gara, lui, partito 13°, non arriva nemmeno a punti, tagliando il traguardo in 11° posizione. 12° è invece Oliver Bearman con l’unica Haas in pista, autore di una gara non impeccabile, ma d’altronde, in condizioni così complicate, un rookie è più giustificato se commette errori: lasciamo crescere Ollie con calma. Dalla prossima gara tornerà ovviamente a guidare per la Haas il titolare Kevin Magnussen. Gara disastrosa invece per Fernando Alonso, 14° con la sua Aston Martin, a sandwich tra le due Stake di Valtteri Bottas e Guanyu Zhou.

 

LA SITUAZIONE IN CLASSIFICA: MAX VOLA VIA, MA È LOTTA MCLAREN-FERRARI

Con questo straordinario ritorno alla vittoria, Max Verstappen mette una grossa ipoteca sul campionato piloti. A Las Vegas, il prossimo weekend di gara, avrà a disposizione il primo match point mondiale: diventerà Campione del Mondo se terrà un vantaggio su Lando Norris di almeno 60 punti; gli basterà quindi stare davanti a Norris, considerando che adesso il suo vantaggio è di 62 punti. Dal canto suo, Norris, più che guardare ancora a una sfida impossibile con questo Max così forte, deve stare attento alla rimonta di Charles Leclerc, distante solo 24 punti.  In classifica costruttori la McLaren guadagna, in gara, solo quattro punti sulla Ferrari (mentre nella Sprint ne aveva guadagnato cinque, per un totale di nove punti complessivi nel weekend), quando questo weekend avrebbe dovuto fare incetta di punti. La Ferrari, seppur staccata ora di 36 punti, rimane ancora pienamente in lotta per il titolo, soprattutto perché a Las Vegas dovrebbe tornare a comandare. Con il doppio podio ottenuto in questa gara, l’Alpine fa un balzo clamoroso in classifica, superando in un colpo solo Williams, Racing Bulls e Haas, salendo al 6° posto. Questo tipo di risultato è in grado di raddrizzare una stagione intera, che nei primi mesi sembrava davvero in salita.

 

VERSO LAS VEGAS 

Cala dunque il sipario su questo pazzo weekend di San Paolo, in cui il maltempo è stato protagonista fin dal sabato pomeriggio e ha stravolto il programma della domenica. Un weekend molto intenso anche per la speciale ricorrenza del 30° anniversario della scomparsa di Ayrton Senna; il fatto che la pioggia abbia caratterizzato questo fine settimana sembra quasi un segno, considerando che Ayrton era il mago della pista bagnata. Con il Gran Premio di San Paolo si chiude la seconda tripletta di gare di questo campionato. Ora, un po’ di riposo, due settimane di stop per preparare il gran finale. L’ultima tripletta di gare ci terrà compagnia da metà Novembre ad inizio Dicembre. Si comincia nel weekend del 24 Novembre con uno degli appuntamenti più attesi dell’anno: il Las Vegas Strip Circuit, immerso nello sfarzo dei palazzi che si affacciano sulla celebre Strip, sarà teatro della 4° Edizione del Gran Premio di Las Vegas, ultimo round americano del mondiale. L’atmosfera notturna della Città del Peccato ospiterà, molto probabilmente, il round decisivo per l’assegnazione del titolo piloti, ma il titolo costruttori è tutt’altro che chiuso e la battaglia è sempre più infuocata.