INTRODUZIONE
La stella solitaria del Texas si è tinta
di Rosso: la Ferrari torna a fare la voce grossa, conquistando, dopo 18 anni,
una doppietta mai in discussione negli Stati Uniti d’America. Fin dalle prove
libere del venerdì si era intravisto il grande potenziale della SF24 sul
Circuit Of The Americas e, se nella Sprint la battaglia interna tra i due
piloti, aveva impedito alla Ferrari di lottare con Verstappen per la vittoria,
la partenza perfetta di Charles Leclerc ha messo subito d’accordo tutti e da
quel momento non c’è stata più storia, il monegasco ha imposto un ritmo che
solo lui è stato in grado di sostenere. Con un’ottima strategia e gestione
gomme, Carlos Sainz è riuscito a completare il trionfo Rosso, mentre Max
Verstappen, con una Red Bull nettamente inferiore alla Ferrari, ha fatto
comunque un grandissimo lavoro, tenendo a bada gli attacchi di Lando Norris con
una difesa da campione, e ha allungato leggermente in classifica, mettendo
forse già una grossa ipoteca sul titolo. La McLaren è la delusione della gara
texana, con una strategia davvero incomprensibile e troppo conservativa, mentre
George Russell salva, con una buona rimonta, il weekend disastroso della
Mercedes. Un grande complimento va senza dubbio a Liam Lawson e Franco
Colapinto che, alla loro prima presenza ad Austin hanno conquistato
magistralmente la zona punti; e attenzione a Lawson, che si candida prepotentemente
al sedile Red Bull per il 2025 (o forse anche prima…). Benvenuti al racconto
della 45° Edizione del Gran Premio degli Stati Uniti d’America, 56 giri di pura
adrenalina sul Circuit Of The Americas di Austin, in Texas, dominati in modo
assoluto dal Cavallino Rampante.
LA SCELTA DELLE GOMME
In griglia di partenza, solo cinque
vetture indossano le gomme hard: sono l’Aston Martin di Lance Stroll, la
Williams di Franco Colapinto, le due Mercedes di Lewis Hamilton e George
Russell e la Racing Bulls di Liam Lawson. Tutti gli altri scelgono gomme medie
nuove. In linea teorica, è prevista una gara a due soste, ma la gara Sprint del
sabato ha evidenziato un degrado minimo delle gomme e quindi non è esclusa la
possibilità dell’unica sosta.
PARTENZA A FIONDA PER LA FERRARI: I PRIMI
GIRI
Allo spegnimento dei semafori parte
bene Lando Norris, ma Max Verstappen non è da meno e, vedendo un piccolo spazio
all’interno, ci si infila senza esitazione e inevitabilmente allunga la
traiettoria, costringendo anche Norris ad allargarsi; ne approfitta come un
falco Charles Leclerc che, percorrendo meglio la curva, li beffa entrambi e
assume con la sua Ferrari la leadership della gara; Verstappen si accoda al
monegasco, mentre Norris passa da primo a quarto, passato anche da Carlos
Sainz: ancora una partenza disastrosa per il britannico della McLaren. Nelle
retrovie, Esteban Ocon finisce in testa-coda con la sua Alpine e riparte
ultimo, rallentando Alexander Albon con la sua Williams, mentre nello snake
Pierre Gasly cerca un sorpasso impossibile su Oscar Piastri per la 5°
posizione. Alla staccata di curva 12, Sainz azzarda subito il sorpasso su
Verstappen, ma l’olandese resiste e tiene la 2° posizione. Il primo giro
termina con Leclerc in testa con già un secondo e mezzo di vantaggio su
Verstappen, che è invece tallonato da Sainz, mentre le due McLaren per il
momento sembrano non avere il passo.
HAMILTON OUT:
BENTORNATA SAFETY CAR!
Al termine del secondo giro, un grande
colpo di scena. Lewis Hamilton perde il controllo della sua Mercedes e affonda
nella ghiaia: è costretto al ritiro, alla sua ultima Austin con la Mercedes.
Dopo un’assenza di nove Gran Premi (dal Canada) torna in scena la Safety Car,
ma nessuno entra ai box per una strategia diversa, perché è ancora troppo
presto. Si riparte al 6° giro. Leclerc si difende bene da Verstappen, mentre
Liam Lawson, sfruttando il caos delle retrovie, è già salito 13° dalla 19°
posizione e attacca anche Lance Stroll per la 12° posizione: che rimonta! Poco
dopo, Stroll scivola in fondo al gruppo ritrovandosi 18°, a lottare con Ocon e
Albon, mentre George Russell è già 16°, all’inseguimento di Valtteri Bottas.
Fernando Alonso ha fatto invece il gambero: si ritrova 11° con la sua Aston
Martin, superato da Kevin Magnussen, Yuki Tsunoda, Sergio Perez, 9° con la Red
Bull, e Nico Hulkenberg. Nel frattempo, Russell supera Bottas, ma riceve una
penalità di cinque secondi per averlo forzato fuori pista; sale comunque 14°.
Davanti, dopo essere stato per tanti giri incollato a Verstappen, Sainz si
stacca un po’ dalla Red Bull, facendo respirare le gomme. Con aria pulita
davanti, Leclerc allunga a cinque secondi il vantaggio su Max. Al 18° giro,
Perez si libera di Tsunoda e sale 7°; Yuki, dopo il sorpasso subìto, entra ai
box per la prima sosta, così come Gasly: entrambi montano gomme hard; sale così
già in zona punti Lawson, e Perez compatta il gruppo dei top, salendo 6°,
davanti ad Hulkenberg, Lawson, Russell, Alonso e Colapinto. A causa di un pit
stop lento, Gasly perde tanto tempo ed esce dai box con Tsunoda appena
dietro.
LA MOSSA DELLA FERRARI
Al 22° giro, quando Russell sale 9°
superando Lawson, la Ferrari muove le carte e ferma Sainz ai box: la mossa è un
undercut per prendere la seconda posizione a Verstappen. Lo spagnolo riesce a
stare davanti a Perez e adesso ha tanta strada libera per arrivare alle due
McLaren e per spingere quanto basta per eseguire l’undercut. La Red Bull,
capito che Verstappen ha già virtualmente perso la posizione, ritarda la sosta.
Intanto Colapinto attacca Alonso per salire in zona punti: una rimonta ottima
per il giovane argentino. Al 26° giro, Verstappen è ai box per la sua sosta,
con la quale passa alle hard; rientra in pista 5°, davanti a Perez ma dietro
Sainz: ora è virtualmente 1-2 Ferrari. Subito risponde la Ferrari: Leclerc è ai
box, monta le hard ed esce 3°, alle spalle delle due McLaren di Norris e
Piastri, che ancora si devono fermare. Anche Perez si ferma, monta le hard ed
esce in pista 11°, dietro Kevin Magnussen, mentre Russell, Lawson e Colapinto
ancora non si sono fermati.
I PIT STOP DELLA MCLAREN
Intanto, la strategia McLaren è alquanto
incomprensibile: in caso di Safety Car, ovviamente, per loro sarebbe un jolly
clamoroso, ma se non si verifica ciò andranno a perdere tanto tempo,
ritrovandosi, certo, con gomma più fresca, ma distanti da Verstappen. Al 31°
giro, Leclerc raggiunge e passa Piastri, mentre Norris finalmente si ferma ai
box per la sua sosta: Charles Leclerc torna leader del Gran Premio degli Stati
Uniti d’America. Norris rientra in pista 5° a sei secondi da Verstappen e con
il compito di andare a prenderlo. Il giro successivo è ai box Piastri:
l’australiano rientra 5° dietro Norris, mentre Sainz sale fisicamente in 2°
posizione: ora è davvero 1-2 Ferrari.
MAX VS LANDO: CHE LOTTA!
Al 37° giro, Norris è già a 3 secondi da
Verstappen, mentre Lawson, ai box per la sua sosta, rientra in pista 12°,
davanti al suo compagno di squadra Tsunoda, che era partito 10°: applausi al
giovane neozelandese. Sempre Lawson, poco dopo passa Gasly e sale 10°, mentre
Leclerc stampa giri veloci a raffica e Norris arriva su Verstappen. Al 41° giro
si ferma anche Russell, monta le medie e rientra in pista 8°, dietro Perez e
Hulkenberg, mentre Colapinto supera Magnussen per la 12° posizione. Tsunoda va
in testa-coda in curva 1 e riparte 14° dietro Alonso e davanti a Bottas, che
con la sua Stake è 15° davanti a Ocon, Stroll, Albon e Zhou.
Al 47° giro, Norris, in zona DRS con
Verstappen, tenta il primo attacco, ma l’olandese si difende bene e rimane 3°.
In fotocopia, l’attacco successivo avviene il giro dopo: Max resiste e mostra i
muscoli. Al 52° giro, sempre nello stesso punto, Lando rompe gli indugi e
affianca Max, che lo porta fuori pista; Norris, pur essendo oltre il limite del
circuito, passa Max e non restituisce la posizione, salendo 3°. La direzione
gara valuta irregolare il sorpasso e infligge al britannico una penalità di
cinque secondi. Nelle ultime battute di gara, Russell sale 6° grazie al
sorpasso su Perez dopo una breve lotta, per un’ottima rimonta. Davanti,
intanto, indisturbate, le due Ferrari completano gli ultimi giri di gara in
totale gestione pregustando una clamorosa doppietta di prepotenza.
BANDIERA A SCACCHI: LA FERRARI CONQUISTA
AUSTIN
Al termine del 56° giro cala la bandiera a
scacchi sul Circuit Of The Americas: Charles Leclerc vince di forza la 45°
Edizione del Gran Premio degli Stati Uniti d’America, dominando in modo
assoluto una gara conquistata con quella partenza da manuale. Il monegasco
conquista la sua 3° vittoria stagionale, dopo Monaco e Monza e dimostra una
grande maturità nella gestione di gara. Carlos Sainz completa la doppietta
Ferrari, la seconda della stagione dopo il trionfo in Australia. La Ferrari
torna a fare 1-2 negli Stati Uniti dopo 16 anni e a vincere ad Austin dopo sei
anni (Kimi Raikkonen, 2018), e si presenta in gran forma al rientro dalla pausa
autunnale: ora l’obiettivo è tenere questa velocità anche nelle prossime gare
per sognare ancora in grande. Completa il podio, con la penalità di Norris, un
grande Max Verstappen, con una Red Bull inferiore nettamente alla Ferrari e
anche alla McLaren, ma questo weekend lui ha guidato davvero da campione,
ottimizzando tutti i risultati e vincendo addirittura la Sprint del sabato: si
merita assolutamente il quarto titolo. Sconfitto e deluso, Lando Norris arriva
4° con la sua McLaren, sbagliando ancora una volta la tattica di partenza e poi
vittima di una strategia incomprensibile da parte del team. Faremo dopo il
quadro del campionato, ma per Lando ora si fa ardua la situazione. A conferma
di una McLaren non brillante è la 5° posizione di Oscar Piastri, mai in lotta
con qualcuno, autore di una gara anonima, come a Singapore. 6° posizione per
George Russell, che salva il weekend disastroso della Mercedes con una buona
rimonta: la Mercedes però, dopo le vittorie in estate, non si è più ripresa.
Battuto da Russell, Sergio Perez è giunto 7° con la sua Red Bull, autore
dell’ennesima gara deludente: si avvicina il momento del suo ritiro? 8°
posizione per un grande Nico Hulkenberg con la Haas, a punti nella gara di casa
del team, mentre con l’altra Haas Kevin Magnussen è arrivato 11°, davanti a
Pierre Gasly con l’Alpine.
Ma i piloti di giornata non possono non
essere loro: Liam Lawson, splendido 9° a punti al suo ritorno in Formula 1 con
la Racing Bulls dopo una gara in rimonta, e Franco Colapinto, 10° con la
Williams, per la seconda volta a punti in carriera dopo l’8° posto in
Azerbaijan. Questi due ragazzi hanno davvero un enorme talento e spero davvero
che Colapinto possa essere in griglia l’anno prossimo, anche se rimane soltanto
un sedile libero, quello della Stake, e pare che se lo stiano contendendo
Bottas e Gabriel Bortoleto, pilota di Formula 2.
Male ancora le due Aston Martin, soltanto
13° Fernando Alonso e 15° Lance Stroll; a sandwich tra i due, un deludente Yuki
Tsunoda con la Racing Bulls, demolito in gara da Lawson. Demolito da Colapinto
è invece Alexander Albon, con l’altra Williams, solo 16°, davanti alla Stake di
Valtteri Bottas, all’Alpine di Esteban Ocon e a Guanyu Zhou con l’altra Stake.
UN CAMPIONATO PAZZESCO: TRE TEAM IN
LOTTA
Con la doppietta Ferrari ad Austin, la
classifica costruttori si rianima: la McLaren è ancora leader, ma quaranta
punti di vantaggio sulla Red Bull non sono così rassicuranti. Ma pericolosa è
anche a questo punto la Ferrari, che si appresta a sorpassare la Red Bull, ora
a soli otto punti di vantaggio, e a provare la rincorsa alla McLaren, distante
però ancora 48 punti. Nulla è scritto, tutto è possibile, crederci è d’obbligo,
sognare è lecito per tutti: un arrivo in volata tra questi tre team sarebbe davvero
uno spettacolo per la Formula 1. La situazione in classifica piloti, invece, è
più complicata per gli inseguitori: Max Verstappen, non mi stancherò mai di
dirlo, sta facendo un capolavoro quest’anno, con una monoposto inferiore alla
concorrenza lui è sempre là, per ora mai spodestato, e Lando Norris, l’unico
che potrebbe realisticamente ancora batterlo, sta facendo di tutto per non
farlo! Sicuramente al giovane britannico manca ancora un po’ di maturità, però
questa stagione ha commesso tanti errori e contro un pilota come Verstappen,
raramente imperfetto, non te lo puoi assolutamente permettere.
VERSO CITTÀ DEL MESSICO
Al termine del campionato, però, mancano
ancora cinque gare e quindi tutto può ancora accadere. Terminato il weekend del
Texas, il circus non deve fare tanta strada per raggiungere la prossima meta:
il prossimo weekend si scende di nuovo in pista, perché l’Autódromo Hermanos
Rodríguez sarà teatro della 4° Edizione del Gran Premio di Città del Messico.
Il meraviglioso pubblico messicano è pronto come ogni anno a fare una grande
festa, anche se, purtroppo, Sergio Perez, il grande idolo locale, forse si avvia
verso un’imminente conclusione di carriera. Appuntamento dunque in Messico, la
terra di Speedy Gonzalez, per godere ancora del grande spettacolo della Formula
1, con un campionato senza padroni.