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69° Edizione del Gran Pemio del Belgio: gara.

Di Giovanni Nulchis

INTRODUZIONE 

Un’impresa clamorosa quella grazie alla quale George Russell è arrivato trionfante sul traguardo di Spa. Una lucidità e visione di gara da vero campione l’hanno portato a scegliere di seguire una strategia che nessuno ha avuto il coraggio di attuare. Ma, ahimè, quella che avrebbe potuto essere una serata di festa per il pilota di King’s Lynn si è trasformata in un vero incubo: la sua Mercedes, nelle verifiche post-gara della FIA, non ha superato i controlli del peso, risultando più leggera di 1,5 kg rispetto al peso minimo consentito (798 kg). Una beffa davvero pesante per Russell, autore di una gara magica. Grazie a quella che sarebbe stata una doppietta, totalmente inattesa prima del via, la Mercedes ottiene comunque la vittoria con Lewis Hamilton, al suo secondo successo stagionale. Gli altri top team non si aspettavano sicuramente una Mercedes così competitiva, a partire dalla McLaren, che ha comunque conquistato un bel podio grazie alla grande gara, ancora una volta, di Oscar Piastri. Dopo tante gare di sofferenza, la Ferrari e, soprattutto, Charles Leclerc ritrovano il podio, con una condotta di gara buona, ma non di certo entusiasmante; mentre, inaspettatamente, la Red Bull fa la parte del gambero, con un Sergio Perez spento e un Max Verstappen umano, non capace di una rimonta che avrebbe certamente compiuto nei suoi anni di dominio. Benvenuti al racconto della 69° Edizione del Gran Premio del Belgio, in scena sul leggendario Circuit National de Francorchamps nel sereno pomeriggio di domenica 28 Luglio 2024, nel corso del primo weekend dei Giochi Olimpici di Parigi, gara che chiude in modo thrilling la prima parte del Campionato del Mondo di Formula 1 2024.

 

LA PARTENZA E IL PRIMO GIRO

Per la partenza, quasi tutti i piloti scelgono gomme medie nuove: fanno eccezione solo Carlos Sainz con la Ferrari e Guanyu Zhou con la Stake, che montano le hard, e Daniel Ricciardo con la Racing Bulls, unico con le soft.

Allo spegnimento dei semafori è fantastico lo scatto di Charles Leclerc, che tiene il comando, mentre dietro di lui Lewis Hamilton sorprende Sergio Perez alla Source, sale 2° e battaglia con il messicano lungo tutto il rettilineo del Kemmel, favorendo in qualche modo la fuga del monegasco; dietro, Lando Norris, partito 4°, sbaglia traiettoria alla Source, finendo largo nella ghiaia e rientrando in pista 7°, dietro Oscar Piastri, George Russell e Carlos Sainz. Max Verstappen, partito 11°, scavalca subito l’Alpine di Esteban Ocon, e al termine del primo giro, con una bella manovra alla Bus Stop, scavalca anche la Williams di Alexander Albon, salendo già 9°. 

 

CAMBIO AL VERTICE, MENTRE SI FA ARDUA LA RIMONTA DI MAX VERSTAPPEN

Leclerc è in testa alla gara, ma Hamilton gli sta incollato: al 3° giro non si fa sfuggire l’occasione e, spalancato il DRS, passa la Ferrari assumendo la leadership del Gran Premio del Belgio. Due giri dopo, quando ormai Verstappen si è ricongiunto con il gruppo di testa superando anche Fernando Alonso, Guanyu Zhou è costretto al ritiro per problemi idraulici alla sua Stake. Arrivato però alle spalle di Norris, Verstappen trova difficoltà a passarlo: la sua rimonta si preannuncia molto più complicata rispetto a quella mostruosa del 2023.

 

I PRIMI PIT STOP

Molto presto, già al 7° giro, cominciano i primi pit stop: Daniel Ricciardo passa dalla soft alla media, rientrando in pista 17°, mentre Nico Hulkenberg e Pierre Gasly montano la hard. Al giro 11, i primi top a fermarsi sono Russell e Verstappen, che passano alle hard: questo sarà, come vedremo più avanti, l’unico pit stop per il pilota Mercedes. I due rientrano in pista rispettivamente 11° e 14°, mentre al giro successivo Leclerc torna leader perché Hamilton è ai box, seguito da Perez e Piastri: il messicano monta altre gomme medie, mentre gli altri due passano alle hard. Grazie all’undercut, Russell prende la posizione su Piastri, per poi riperderla subito in fondo al Kemmel. Rientra ai box anche Leclerc, che monta le hard ed esce non lontano da Hamilton, mentre Norris resta in pista con l’idea della strategia ad una sosta.

 

GAMBERO PEREZ

Piastri al 13° giro svernicia Perez e sale 6°, ma virtualmente 3°, alle spalle di Leclerc, evidenziando la grande competitività della McLaren. Gli strateghi di Norris valutano che la strategia ad una sosta è molto rischiosa e lo chiamano ai box per andare sulle hard: quando rientra in pista è però solo 7°, dietro anche a Verstappen. Intanto, va ai box anche Sainz per passare dalle hard alle medie: quando rientra in pista è 8°. Al 21° giro anche Russell passa Perez e sale 4°, dietro Piastri, mentre il messicano, invitato dal team, lascia passare Verstappen, ormai giunto alle sue spalle: la gara di Perez è molto deludente. Dopo soli dieci giri, Leclerc torna ai box per montare un altro treno di hard e cercare un undercut su Hamilton, ma il pit stop Ferrari non è perfetto e il monegasco si ritrova 7°, a cinque secondi da Sainz. 

 

L'INTUIZIONE GENIALE DI GEORGE RUSSELL

Siamo al 26° giro di 44, e George Russell informa il suo team che le sue gomme sono in ottimo stato ed esprime chiaramente la volontà di provare a non fermarsi più ai box e di andare fino in fondo con quelle gomme. Fare 30 giri con le hard a Spa sembra una follia, ma il team si affida alla tattica del pilota e asseconda Russell. Questo accade mentre Hamilton effettua il suo secondo pit stop per passare ancora alle hard. Quando tutti, eccetto Russell, hanno effettuato il loro secondo pit stop, la situazione in classifica è la seguente: le due Mercedes comandano, con Russell che ha un vantaggio di 7 secondi su Hamilton; segue Leclerc, che con la sua Ferrari è più lento di Piastri, che sta arrivando alle sue spalle, poi le due Red Bull, Norris e Sainz, staccato di sei secondi. Al 31° giro Norris entra in azione attaccando Perez, salendo 6° e mettendosi a caccia di Verstappen, mentre con l’Alpine Esteban Ocon effettua il suo secondo pit stop e rientra 13°, alle spalle di Lance Stroll e Ricciardo e davanti ad Albon.

 

GLI ULTIMI GIRI: LA VOLATA PER LA VITTORIA

A dieci giri dalla bandiera a scacchi, Hamilton ha già recuperato due secondi a Russell e chiede al team se, secondo le loro previsioni, arriverà a lottare con lui; il team gli risponde affermativamente, ma che sarà molto tirata. Nel frattempo, Piastri è arrivato negli scarichi di Leclerc e al 36° giro affonda l’attacco con un bellissimo sorpasso all’esterno di Les Combes e sale 3°, a caccia ora delle due Mercedes, mentre Charles si deve accontentare del 4° posto. Ricciardo supera Ocon e sale 10° in zona punti dietro Fernando Alonso, mentre Sainz, dopo aver recuperato tanto su Perez, lo sorprende lungo il Kemmel al giro 39, salendo 7°. Piastri, forse pensando di potersi accontentare del podio, non spinge tanto sulle gomme per un paio di giri; giri che però gli si riveleranno fatali per la sua rincorsa alle Mercedes, perché quando torna a spingere è molto più veloce dei due davanti. Al penultimo giro, mentre Ocon riprende la posizione su Ricciardo, Hamilton è in zona DRS con Russell, ma sul Kemmel non ha la velocità per attaccarlo; alle sue spalle incombe però la McLaren di Piastri. L’ultimo giro è un finale in volata tra Russell, Hamilton e Piastri, ma la situazione resta stabile e nessuno attacca.

 

BANDIERA A SCACCHI: RUSSELL FA UNA MAGIA, MA CHE BEFFA!

Al 44° giro sventola la bandiera a scacchi sul Circuit National de Francorchamps: George Russell vince la 69° Edizione del Gran Premio del Belgio in modo straordinario, con una strategia azzardata e rischiosa, da lui voluta e cercata; una vittoria che racconta tanto del talento di questo ragazzo britannico, che torna al trionfo per la seconda volta stagionale dopo la vittoria in Austria. Ma… Poche ore dopo la fine della gara, la sua Mercedes risulta irregolare ai controlli FIA, è sottopeso: George Russell è squalificato dal Gran Premio del Belgio. Una terribile beffa per lui, autore di una magia; un errore clamoroso e molto grave da parte della Mercedes, che si priva di una doppietta che mancava da Brasile 2022. Mercedes che, però, può festeggiare ugualmente, perché Lewis Hamilton trionfa per la quinta volta in carriera a Spa-Francorchamps, cogliendo la sua seconda vittoria stagionale e la 105° vittoria della sua storia. Autore di una grande gara, Oscar Piastri è 2° con la sua McLaren, concludendo così la prima parte di stagione con due gare consecutive davanti al suo compagno di squadra. Ritrova finalmente il podio dopo cinque gare di sofferenza, dopo la vittoria a Monaco, Charles Leclerc con la sua Ferrari. Il monegasco è stato velocissimo questo weekend a Spa, nel circuito dove cinque anni fa vinceva la sua prima gara della carriera nel weekend tragico della scomparsa di Anthoine Hubert, suo grande amico; Charles ritrova forse la fiducia che gli stava mancando ormai da tante gare, e speriamo possa cominciare per lui, dopo la pausa estiva, una nuova fase della stagione, più rosea. La grande sconfitta della domenica belga non può che essere la Red Bull: Max Verstappen, come previsto, non ha avuto vita facile nella sua rimonta, rimanendo alle spalle di Norris per tanti giri; la scorsa stagione, partendo sempre 11°, in poco più di dieci tornate era già salito in testa per dominare, mentre quest’anno si è dovuto accontentare della 4° posizione, non riuscendo a bucare la grande difesa di Leclerc. La gara a gambero di Sergio Perez, partito 2° e arrivato 7°, ultimo dei top, racconta di una Red Bull non più dominante, ma è indice anche del fatto che l’exploit del messicano in qualifica era soltanto un fuoco di paglia. Chi sa se questo risultato molto deludente di Sergio gli permetterà comunque di tenere il posto in Red Bull: questo potrebbe essere stato il suo ultimo weekend in Formula 1. Tra le due Red Bull troviamo 5° Lando Norris con la sua McLaren, ancora falloso e sicuramente non pronto per la lotta al titolo (e, soprattutto, battuto da Piastri come a Budapest a causa di un errore in partenza), e 6° Carlos Sainz su Ferrari, con una strategia diversa da tutti gli altri ma, in fin dei conti, poco produttiva. Ottima, invece, la prestazione di Fernando Alonso, 8°, quindi bene a punti, con la sua Aston Martin, davanti ad Esteban Ocon con l’Alpine e un buon Daniel Ricciardo, a punti con la sua Racing Bulls, a demolire il suo compagno di squadra Yuki Tsunoda, 16° e terz’ultimo al traguardo, davanti soltanto alla Williams di Logan Sargeant e un deludente Nico Hulkenberg con la Haas. Non male anche la 12° posizione di Alexander Albon con la sua Williams, comunque non lontano dai punti; il thailandese è preceduto da Lance Stroll, tornato questo weekend dietro il suo compagno di squadra Alonso dopo le ultime sorprendenti gare. 13° Pierre Gasly con l’Alpine, battuto nettamente da Ocon, che precede la Haas di Kevin Magnussen e la Stake di Valtteri Bottas.

 

VERSO L'OLANDA, MA PRIMA... VACANZE ESTIVE!

E così cala il sipario anche sul 14° appuntamento di questo mondiale di Formula 1. Il Gran Premio del Belgio, con un finale inaspettato e thrilling, chiude la prima parte della stagione. Ora, tutti gli addetti ai lavori possono finalmente riposarsi grazie alla pausa estiva di Agosto, lunga tre settimane e che imporrà per due settimane la chiusura forzata di tutti gli stabilimenti. Dopo cinque mesi così intensi, con ben 14 weekend impegnati in pista, questa pausa è più che meritata per tutti e sarà utile ai team per fare un bilancio della prima parte del campionato, vedere e valutare i punti di forza e i punti di debolezza per tornare più forti quando sarà tempo di correre la 34° Edizione del Gran Premio d’Olanda, in scena nel weekend del 25 Agosto sul fantastico Circuit Zandvoort. Se nel 2023, alla vigilia delle vacanze estive, la situazione in classifica mondiale era già definita senza possibilità di variazioni grazie al dominio assoluto di Max Verstappen e della sua Red Bull, in questo 2024 nulla è ancora scritto e tutto può ancora accadere: la battaglia per la gloria è ora più accesa che mai. Buona estate a tutti!