INTRODUZIONE
“Una gara ai limiti della perfezione”:
così Oscar Piastri ha riassunto la sua prestazione in questa domenica di Baku.
Nessun errore, una battaglia bellissima con Charles Leclerc, una condotta di
gara impeccabile: il giovane australiano, dopo la vittoria in Azerbaijan, entra
ancor di più nel club dei fenomeni e diventa sempre più protagonista di una
Formula 1 che sta cambiando faccia ogni weekend, rendendo il campionato 2024
uno dei più avvincenti degli ultimi anni. Anche grazie alla grande rimonta di
Norris, la McLaren assume la leadership del mondiale costruttori, già con un
buon margine sulla Red Bull, e si avvia verso la conquista del titolo dopo ben
26 anni di assenza. Leclerc non riesce per la quarta volta consecutiva a
trasformare in vittoria la pole position a Baku e la Ferrari, che era fiduciosa
nella vittoria, si ritrova a doversi arrendere ad una McLaren tecnicamente
superiore, e vede andare in fumo anche la possibilità di un doppio podio a
causa di un incidente negli ultimi giri tra Carlos Sainz e Sergio Perez,
perdendo così punti molto importanti in ottica mondiale. La Mercedes ringrazia
lo spagnolo e il messicano e conquista con Russell un podio insperato, mentre
Max Verstappen porta a termine una gara anonima, una prestazione
irriconoscibile per i suoi standard. Benvenuti al racconto della 7° Edizione del
Gran Premio d’Azerbaijan, in scena sul Baku City Circuit nel pomeriggio di
domenica 15 Settembre 2024, giorno in cui l’Italia piange la scomparsa del
grande Luca Salvadori, pilota di moto e youtuber rimasto vittima di un
incidente durante una gara in Germania.
LA SCELTA GOMME E IL VIA DELLA GARA
Il pilota
Mercedes Lewis Hamilton e il pilota Alpine Esteban Ocon sono costretti a
partire dalla pit lane, per la sostituzione di alcune componenti della Power
Unit sulla loro monoposto. La maggioranza dei piloti sceglie le gomme medie per
la partenza: fanno eccezione, montando le hard, Alexander Albon con la
Williams, Daniel Ricciardo con la Racing Bulls, Lando Norris, 15°, con la
McLaren, Guanyu Zhou con la Stake e Pierre Gasly ed Esteban Ocon con le due
Alpine. Allo spegnimento
dei semafori Charles Leclerc tiene la testa del gruppo, seguito da Oscar
Piastri, mentre Sergio Perez attacca la Ferrari di Carlos Sainz salendo 3° e
Max Verstappen prende la 5° posizione su George Russell. Dietro, Fernando
Alonso precede le due Williams di Franco Colapinto ed Alexander Albon e la Haas
di Oliver Bearman, mentre Lance Stroll si tocca con Yuki Tsunoda, danneggiando
pesantemente la pancia della Racing Bulls del giapponese, che infatti, dopo
qualche giro di sofferenza, sarà costretto al ritiro dalla gara. Stroll, a
causa del contatto, incappa in una foratura che lo porta in fondo al gruppo,
mentre al termine del primo passaggio, Lando Norris è già 13°, avendo superato
Daniel Ricciardo e Nico Hulkenberg; il giro dopo, Norris passa anche Tsunoda
per la 12° posizione, mentre davanti Piastri cerca di stare in zona DRS con
Leclerc e Perez perde un po’ il contatto dai primi due. Al giro 8, Norris
raggiunge e passa Bearman per la 10° posizione, e Leclerc porta a due secondi
il suo vantaggio su Piastri.
I PIT STOP: PIASTRI SI FA MINACCIOSO SU
LECLERC
Qualche giro
dopo, Verstappen e Russell rientrano ai box per montare gomme hard, imitati da
Perez al 14° giro; il messicano rientra in pista 6°, alle spalle di Albon e
Norris, che ancora si devono fermare. Norris per un giro si difende dagli
attacchi di Perez, nel tentativo di scongiurare l’undercut del messicano nei
confronti di Piastri; infatti, quando al 16° giro Piastri si ferma ai box,
riesce a stare davanti a Perez, virtualmente 2°. Il giro successivo è il turno
di Leclerc ai box: il monegasco, complice un pit stop non perfetto e un giro di
uscita non velocissimo, ha perso tutto il vantaggio accumulato su Piastri,
ritrovandoselo subito dietro pronto all’attacco. L’attacco arriva al 20° giro:
Piastri prende tutta la scia della Ferrari nel rettilineo, spalanca il DRS e
con una staccata profonda assume il comando della gara. Il monegasco cerca di
rispondere al sorpasso sia in curva 2 sia in curva 3, ma senza successo. Nel
frattempo, Verstappen arriva alle spalle di Norris, portandosi dietro Russell,
ma il britannico, pur avendo uno svantaggio di gomma, resiste tenacemente,
mentre l’olandese non si sente a suo agio con la sua Red Bull, ammettendo di
avere qualche problema in frenata.
UNA BATTAGLIA TRA DUE FENOMENI
Nonostante
l’attacco subìto, Leclerc non lascia scappare via Piastri e ha inizio a questo
punto la battaglia per la testa della gara. Al 28° giro, Leclerc tenta il primo
attacco, ma Piastri si difende occupando nel momento giusto la traiettoria per
proteggere la posizione. Nel frattempo, Norris, che ancora non si è fermato,
gira su tempi sorprendenti considerata la gomma usurata, dando prova del vero
potenziale della McLaren, tanto che Verstappen, incredibilmente, non riesce a
stare al suo passo e comincia a vedere ingombrante negli specchietti la
Mercedes di Russell. Al 33° giro Leclerc attacca ancora Piastri in curva 1, ma
l’australiano è perfetto e resta davanti; la lotta tra i due permette a Perez
di ricucire lo svantaggio su di loro, dando vita ad una bellissima battaglia a
tre per la vittoria. Sainz è 4°, lontano otto secondi da Perez, ma ha la
possibilità di gestire meglio le gomme rispetto ai primi tre: un’arma
importante per il proseguimento della sua gara. Un giro dopi, Russell supera un
anonimo Verstappen, salendo 6°, ma virtualmente 5° perché Norris si deve ancora
fermare ai box. Norris è ai box al 38° giro: monta gomme medie ed esce 7°,
davanti ad Alonso, che con la sua Aston Martin sta correndo una gara molto
solida. Ora, l’obiettivo di Norris è spingere come un dannato per recuperare
quantomeno Verstappen.
LE DIFFICOLTÀ DI LECLERC
Al 42° giro,
Piastri e Leclerc escono da curva 16 entrambi scodando: un’immagine
spettacolare che racconta quanto stiano andando forte. Tuttavia, dopo questa
bellissima immagine, il ferrarista comincia a soffrire per le gomme (d’altronde
per tantissimi giri è rimasto attaccato a Piastri), e Perez gli si fa sotto,
molto minaccioso. Tre giri più tardi, Lance Stroll è costretto al ritiro per
problemi ai freni della sua Aston Martin. Nel frattempo, Sainz guadagna sempre
di più nei confronti del gruppetto di testa, arrivando presto alle spalle di
Perez. Nelle retrovie, Lewis Hamilton, che ha condotto una gara anonima, in
confronto per esempio alla rimonta di Norris, si ritrova a lottare con
Colapinto e Bearman, due rookies, per l’ingresso nella zona punti.
IL COLPO DI SCENA
FINALE
Al 49° giro,
Norris attacca Verstappen e sale 6°, alle spalle di Russell, mentre Sainz a
questo punto si è outoinvitato alla lotta per il podio con Leclerc e Perez, e dei
tre è quello con le gomme più fresche. Nico Hulkenberg, con la sua Haas,
intanto, subisce il sorpasso di Colapinto, Hamilton e Bearman, scivolando 13°.
Al 50° giro, nel rettilineo principale Perez prende tutta la scia della Ferrari
di Leclerc e si affianca all’esterno, ma il monegasco affonda una staccata da
paura e tiene la posizione; Perez non esce bene da curva 1 e Sainz ne
approfitta per affiancarlo, superarlo e salire 3°. Ingolosito dalla situazione,
lo spagnolo tenta anche il sorpasso su Leclerc, ma in curva 2 va lungo e Perez
lo riaffianca: sono ruota a ruota. Nel rettilineo che porta a curva 3, Sainz si
allarga un po’ sulla sinistra, ma lì c’è Perez, che a sua volta non scarta a
sinistra, pur avendo visto la Ferrari. Il contatto è inevitabile e i due
terminano rovinosamente la loro gara sulle barriere; è un incredibile colpo di
scena nelle fasi conclusive di una gara che per la prima volta avrebbe potuto
vedere Sergio Perez battere il suo compagno di squadra in gara in questa
stagione. Proprio in quel momento, Verstappen si ferma ai box per montare gomme
soft e prendere il punto del giro veloce, ma il suo progetto va in frantumi
perché la direzione gara congela la corsa in regime di Virtual Safety Car.
BANDIERA A SCACCHI: CAPOLAVORO DI OSCAR
PIASTRI
Al 51° giro cala
la bandiera a scacchi sul Baku City Circuit: Oscar Piastri vince la 7° Edizione
del Gran Premio d’Azerbaijan, con una condotta di gara stellare, impeccabile,
mai un errore nonostante la pressione costante di Leclerc alle spalle per più di
metà corsa. Il giovane pilota di Melbourne ha vinto un duello serratissimo,
resistendo con freddezza e molta intelligenza agli attacchi del monegasco e
dando prova del suo talento straordinario. Piastri conquista la sua seconda
vittoria in carriera dopo quella in Ungheria e regala alla McLaren la quarta
vittoria stagionale, entrando nel club dei protagonisti di questo campionato.
2° posizione per un altro straordinario interprete della gara: Charles Leclerc
con la Ferrari. La delusione di Leclerc nel post-gara è comprensibile: per la
quarta volta consecutiva, il monegasco non riesce a trasformare in vittoria la
pole position a Baku. Ma Charles ha portato a termine una gara bellissima tanto
quanto Piastri, facendo tutto il possibile provando a battere una McLaren
evidentemente superiore rispetto alla sua Ferrari, almeno nello stint con le
hard. Conquista il podio anche George Russell con la sua Mercedes, un podio
inaspettato e fortunato, ma Russell ha ancora una volta il grande merito di
essere nel posto giusto al momento giusto. La Mercedes sale sul podio per la
sesta volta in stagione, ma rispetto a qualche mese fa sta faticando non poco.
Lando Norris conclude in 4° posizione una buona rimonta, ma quella sfortuna in
qualifica pesa tanto sul suo mondiale, perché avrebbe avuto sicuramente la
possibilità di vincere vedendo la forza della McLaren. 5° posizione per la Red
Bull di Max Verstappen, autore della gara, ma anche del weekend, forse più
anonimi della sua carriera: da tempo non si vedeva un Max così spento e
arrendevole, addirittura dietro Perez. Chi sa se questo è dovuto soltanto a un
fattore di pista, o se l’olandese non riesca più a fare i miracoli che faceva a
metà stagione, battendo la McLaren con una vettura inferiore. Bellissima anche
la gara di Fernando Alonso, 6° con la sua Aston Martin, dietro soltanto ai top
team, ma spettacolo anche per la Williams, a punti con entrambi i piloti (non
succedeva da Stati Uniti 2023), con Alexander Albon 7° e un fantastico Franco
Colapinto 8°, che, alla sua seconda gara in Formula 1, riporta l’Argentina in
zona punti dopo oltre quarant’anni (dai tempi di Carlos Reutemann). 9°
posizione per un anonimo Lewis Hamilton con la sua Mercedes, non una rimonta di
livello la sua, davanti a Oliver Bearman, a punti con la sua Haas a precedere
sul traguardo il più esperto compagno di squadra Nico Hulkenberg. Ollie Bearman
è il primo pilota nella storia della Formula 1 ad arrivare in zona punti nelle
sue due prime gare in carriera con due team diversi. Questa statistica la dice
lunga sul suo grandissimo talento; naturalmente, dal prossimo weekend cederà il
posto al titolare Kevin Magnussen, ma dal 2025 ci farà di certo divertire. 12°
posizione per un buon Pierre Gasly con l’Alpine, davanti alla Racing Bulls di
Daniel Ricciardo e alla Stake di Guanyu Zhou, che riesce per la quinta volta in
stagione a battere il suo compagno di squadra Valtteri Bottas, lui 17° al
traguardo, dietro anche l’Alpine di Esteban Ocon.
LA PICCANTE
SITUAZIONE NEL MONDIALE
Grazie ai
risultati di Baku, con la vittoria di Oscar Piastri e la 4° posizione di Lando
Norris, la McLaren arpiona la leadership della classifica costruttori,
spodestando la Red Bull dalla prima posizione con un vantaggio di 20 punti.
Dopo più di due anni (Miami 2022) la Red Bull perde il primato in classifica
costruttori e dopo due stagioni di dominio assoluto deve cedere alla forza
della McLaren. Attenzione anche alla Ferrari, lontana dalla Red Bull solo 31
punti. La McLaren, a meno di clamorosi disastri o di una crescita ulteriore
della Ferrari, è la super favorita per la conquista del campionato costruttori,
che manca a Woking dal 1998. In classifica piloti, Verstappen comanda ancora,
ma ogni weekend il suo vantaggio su Norris si riduce, arrivato ora a 58 punti.
Se Max riuscisse a vincere questo mondiale, sarebbe davvero un’impresa epica,
considerando il netto vantaggio della McLaren sulla Red Bull in termini di
prestazioni.
VERSO
SINGAPORE
Cala il sipario
sul weekend azero di Baku, anche quest’anno capace di regalarci una gara
spettacolare, incerta nel risultato fino alla fine, in completa sintonia con il
campionato che stiamo vivendo. Il prossimo weekend, però, saremo di nuovo in
pista, per l’ultimo appuntamento asiatico della stagione prima delle gare
americane: il Singapore Street Circuit, nella splendida cornice notturna di
Marina Bay, è pronto ad ospitare la 15° Edizione del Gran Premio di Singapore,
storicamente un appuntamento ricco di sorprese e colpi di scena. E allora chi
sa cosa ci riserverà ancora questo mondiale, in cui le certezze non esistono
più e tutto è ancora da vivere e da scrivere.