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7° Edizione del Gran Premio d'Azerbaijan: Introduzione al week end di gara

Di Giovanni Nulchis

L'AZERBAIJAN E LA FORMULA 1

Ci sono Paesi che non hanno una tradizione degna di nota nell’ambito del motorsport, ma che entrano subito nella sua storia, perché teatri di grandi imprese e colpi di scena inaspettati. Questo è il caso dell’Azerbaijan, ex Repubblica sovietica, oggi Terra del Fuoco e Paese al confine tra occidente e oriente, tra Europa e Asia. Nonostante un debutto senza grandi emozioni nel 2016, dall’anno successivo è diventata una delle tappe più attese del campionato di Formula 1, perché regala sempre tantissime emozioni e delle gare quasi mai scontate. L’Azerbaijan è pronto anche questa stagione ad ospitare la Formula 1, e con un mondiale ancora così incredibilmente aperto, chi sa cosa potrà accadere tra i lunghi rettilinei e i pericolosi muretti di uno dei circuiti cittadini più iconici del mondo.

PER LA PRIMA VOLTA SI CORRE A SETTEMBRE
Il Baku City Circuit ospita, in questo weekend di metà Settembre, la 7° Edizione del Gran Premio d’Azerbaijan, 17° round del Campionato del Mondo di Formula 1 2024, ultima tappa europea del mondiale, che proseguirà poi il suo viaggio nel Sud-Est asiatico, nelle Americhe per un lungo soggiorno di quattro weekend e infine nel Medio Oriente per la conclusione delle competizioni per questa stagione. Per la prima volta dalla prima presenza dell’Azerbaijan nel calendario della Formula 1, si corre a Baku a Settembre (negli anni precedenti si era corso sempre tra Aprile e Giugno), e questo fa sì che gli addetti ai lavori trovino delle condizioni differenti, specialmente per quanto riguarda temperatura dell’aria e dell’asfalto, diverse a quelle a cui erano abituati. Oltre alla complessità del circuito, in cui è necessario trovare il bilanciamento perfetto tra alto e basso carico aerodinamico per essere competitivi sia nei lunghi rettilinei sia nei tratti più lenti, anche il fattore ambientale concorre quindi a rendere questo weekend di gara una grande sfida per tutti: la battaglia per la conquista del Gran Premio d’Azerbaijan sarà una questione di piccoli ma fondamentali dettagli.

MERCATO: ADRIAN NEWEY APPRODA IN ASTON MARTIN

Come quasi sempre è accaduto in questi ultimi mesi, ad aprire il weekend è stato il mercato, e questa volta con una notizia di cui mancava in pratica solo l’ufficialità. Tornando un po’ indietro nel tempo, il 1° Maggio era uscita una notizia bomba che aveva sconvolto tutti gli appassionati (così come aveva fatto a Febbraio quella dell’ingaggio di Hamilton da parte della Ferrari): il matrimonio tra la Red Bull e Adrian Newey, direttore tecnico del team dal 2005, giungeva ai titoli di coda. Da quel giorno ci si è chiesti cosa ne sarebbe stato del futuro professionale del blasonato ingegnere britannico, se avesse continuato la sua carriera oppure se si fosse concesso una meritata pensione. Da quando Newey ha dichiarato la sua volontà di continuare a lavorare nel mondo della Formula 1, naturalmente la maggior parte dei team si sono attivati per cercare un accordo con lui, e per un certo periodo è stato noto l’interessamento reciproco da parte sua e della Ferrari, ed era addirittura atteso un annuncio del suo matrimonio con Maranello. Ma questo annuncio non c’è mai stato e Newey, in estate, è completamente sparito dai radar, mentre i rumours nel paddock hanno cominciato ad ipotizzare un suo forte avvicinamento ai team britannici, in particolare Aston Martin e McLaren (con la quale Newey ha lavorato alla fine degli anni ’90). Questi rumours sono diventati sempre più insistenti, fino a quando si è venuti a conoscenza di una proposta di contratto da parte di Lawrence Stroll, presidente dell’Aston Martin, faraonica in termini monetari. Mercoledì 11 Settembre è arrivata l’ufficialità: da Marzo 2025 Adrian Newey sarà direttore tecnico di Aston Martin. Ma non solo: sarà anche, per la prima volta nella sua carriera, proprietario di un team di Formula 1, acquisendo delle quote di minoranza dell’Aston Martin. I fattori principali che presumibilmente sono stati decisivi nella scelta di Newey, al di là, ovviamente, del trattamento economico, sono: il fatto che si tratti di una squadra con sede in Inghilterra (più volte Newey ha espresso il suo desiderio di rimanere stabilmente in Inghilterra, dove vive con la sua famiglia; difficilmente avrebbe potuto farlo se avesse firmato con Ferrari); la possibilità di diventare azionista, e quindi co-proprietario di un team (anche questo non sarebbe stato possibile con la Ferrari), il che rappresenta per lui una sorta di avanzamento di carriera); la sfida di portare al successo l’Aston Martin, leggendario marchio inglese ma ancora privo di soddisfazioni in ambito Formula 1. Sicuramente Lawrence Stroll ha completato un gran colpo di mercato, considerate anche le tempistiche: nel 2026 la rivoluzione motoristica porrà ancora una volta tutti di fronte a un foglio bianco e chi sa se emergerà ancora il genio assoluto di Newey. Così, Fernando Alonso avrà la possibilità di guidare almeno (nel 2026) una monoposto disegnata dal genio inglese, lui che ai tempi della sfida mondiale con Sebastian Vettel (2010 – 2013) dichiarò di star duellando per il campionato non con il tedesco, bensì con chi aveva disegnato le Red Bull di quegli anni, un tale Adrian Newey. Per quanto riguarda la Ferrari, è sicuramente un peccato il mancato matrimonio con Newey, perché sarebbe potuto essere un incontro tra due leggende della Formula 1 (anzi, tre, con anche Lewis Hamilton), ma sia il Team Principal Frédéric Vasseur che i due piloti si sono dichiarati in completa sintonia con la squadra attuale e fiduciosi per il futuro. Per restare in tema, alla vigilia del weekend è stato ufficializzato che Loic Serra sarà il nuovo direttore tecnico della Ferrari dal 1° Ottobre. L’ingegnere francese è stato fino al 2023 direttore e responsabile delle prestazioni in casa Mercedes.

OLIVER BEARMAN AFFRONTA IL SUO SECONDO WEEKEND DI FORMULA 1
Oltre all’annuncio di Newey in Aston Martin, un’altra importante notizia è protagonista del weekend azero. A seguito dell’incidente causato con il pilota Alpine Pierre Gasly lo scorso weekend a Monza, il pilota della Haas Kevin Magnussen è stato penalizzato di dieci secondi, ma soprattutto di due punti sulla superlicenza, la “patente” valida in Formula 1. Avendo raggiunto e superato il limite massimo di dieci punti di penalità accumulabili nell’arco di un anno, Magnussen è stato squalificato per una gara del campionato (ovviamente tornerà a correre già dal weekend di Singapore). Kevin è il primo pilota nella storia della Formula 1 ad essere squalificato da quando è in vigore il sistema punti-patente. A sostituire il danese sarà Oliver Bearman, terzo pilota della Haas e impegnato nel Campionato di Formula 2 con la Prema, che parteciperà così al suo secondo weekend ufficiale di Formula 1, dopo essere stato chiamato in extremis dalla Ferrari in Arabia Saudita per prendere il posto di Carlos Sainz (assente per problemi di salute). Per il ventunenne britannico sarà quindi un’altra occasione per dimostrare tutto il suo talento, in attesa del suo vero e proprio approdo in Formula 1 dal 2025, proprio con la Haas. Come sostituito di Bearman per questo weekend, la Prema ha chiamato Gabriele Minì, che a Monza si è giocato fino all’ultima curva il Campionato di Formula 3, vinto poi da Leonardo Fornaroli. Minì, che nel 2025 correrà in Formula 2 proprio con la Prema, sarà per questo weekend compagno di squadra di Kimi Antonelli, per una coppia tutta italiana. Parlando di giovani piloti, occorre anche ricordare che Franco Colapinto, chiamato alla Williams come sostituito di Logan Sargeant da Monza, non ha mai corso a Baku, e sarà quindi anche per lui un weekend complicato.

LE NOVITÀ TECNICHE DI MERCEDES E RED BULL

Spostandoci in ambito tecnico, la protagonista questa volta è la Mercedes, che ha definitivamente bocciato il nuovo fondo introdotto in Belgio tornando sul fondo pre-Spa, per capire se è stato effettivamente il nuovo fondo ad escluderla dalla lotta per la vittoria in Olanda e in Italia. Inoltre, è stata ritoccata la sagoma del cockpit, ora specifica per i circuiti con lunghi rettilinei: si tratta di una modifica molto particolare, che raramente viene effettuata, almeno così vistosamente.
Novità anche in casa Red Bull, in zona fondo, dove è stata modificata la chiglia dell’estrattore, che si trova nella parte terminale del diffusore; questo per cercare di risolvere una criticità che i tecnici Red Bull hanno individuato in quella zona nei precedenti weekend.