Appuntamento con la Storia: Gran Premio d'Azerbaijan 2017
DANIEL RICCIARDO DOMINA IL CAOS DI BAKU
LE INSIDIE DEL CIRCUITO DI BAKU
Domenica 25 Giugno 2017. Il Baku City Circuit ospita la 1° Edizione del Gran Premio d’Azerbaijan, 8° round del Campionato del Mondo di Formula 1 2017. Quello che si snoda tra le strade della capitale azera è un circuito molto particolare, unico nel suo genere, caratterizzato da lunghi rettilinei, nella zona della città più moderna, costruita in epoca sovietica, raccordati da curve a 90 gradi a un settore che porta le monoposto a sfiorare le barriere che proteggono gli edifici medievali del centro storico di Baku, la Città Murata. Una vera sfida sia per i piloti, impegnati a trovare i limiti della pista con dei mostri di potenza che superano i 300 km/h, sia per gli ingegneri, che devono trovare l’assetto perfetto per le monoposto, un compromesso tra alta deportanza, ideale nella zona tortuosa della Città Murata, ed efficienza aerodinamica, ideale per i lunghi rettilinei. Nel 2016 il Baku City Circuit ha fatto la sua prima comparsa nel calendario di Formula 1 come sede del Gran Premio d’Europa; nel 2017, su richiesta degli organizzatori, la FIA ha concesso il cambio del nome dell’evento, modificato in Gran Premio d’Azerbaijan.
RIVOLUZIONE IN FORMULA 1: IL RITIRO DI ROSBERG E IL CAMBIO REGOLAMENTO
Nel 2017 la Formula 1 cambia volto. Siamo al quarto anno dell’era Power Unit e
i precedenti tre campionati hanno visto il dominio assoluto della Mercedes, che
si è aggiudicata, tra piloti e costruttori, sei titoli mondiali, con Lewis
Hamilton campione nel 2014 e nel 2015 e Nico Rosberg nel 2016. Proprio il
Campione del Mondo in carica, però, annuncia a fine 2016 il suo ritiro dal
mondo delle corse; la Mercedes è perciò alla ricerca di un sostituto che
affianchi Hamilton, e lo trova nel finlandese Valtteri Bottas, che abbandona
così la Williams, con la quale correva dal 2013 e ha conquistato sette podi,
raggiungendo nel 2014 il suo miglior risultato nel mondiale, il quarto posto.
Alla Williams esordisce il giovane canadese Lance Stroll, affiancato da Felipe
Massa, che a fine 2016 aveva deciso di ritirarsi, ma è stato richiamato dal
team per disputare anche il campionato 2017, per supportare Stroll nella sua
crescita. A rendere il 2017 un anno interessante, però, non è solo l’assenza di
Rosberg, ma soprattutto un importante cambio di regolamento tecnico, che
riguarda l’aspetto aerodinamico delle vetture: la larghezza delle monoposto
aumenta di 20 centimetri, raggiungendo i due metri; aumenta anche la larghezza
dell'ala anteriore, ora con un profilo a freccia, e del fondo vettura, così
come quella degli pneumatici, modificati anche nel diametro e nel peso;
inoltre, con l’aggiunta di altri elementi alla vettura, viene incrementato anche
il carico aerodinamico prodotto; infine, cade la regola che vietava l’utilizzo
della pinna posteriore, e infatti tutti i team adottano questa soluzione dopo
sei anni di divieto. Nonostante l’era Power Unit non sia ancora terminata,
questo grande cambio di regolamento fa ripartire tutti da un foglio bianco e
quindi gli equilibri visti fino al 2016, con una Mercedes davvero imbattibile,
potrebbero cambiare.
LA SFIDA VETTEL-HAMILTON
I test prestagionali, infatti, restituiscono un quadro un po’ diverso rispetto
ai tre anni precedenti: la Mercedes è ancora la monoposto da battere, ma non
sembra più in grado di dominare, incalzata da una Ferrari parsa in netta
crescita rispetto al 2016; la SF70-H (nome celebrativo per i 70 anni dalla
nascita della Scuderia) si dimostra subito molto competitiva, tanto che
Sebastian Vettel gira sugli stessi tempi di Hamilton, pur avendo le gomme
medie, rispetto alle soft del pilota Mercedes. La competitività della Ferrari
viene confermata in tutto l’arco dei test, mentre cresce anche la Red Bull,
ricompattando il gruppo dei tre top team come nelle due annate precedenti.
Il campionato comincia a Marzo e, nonostante una qualifica dominata da
Hamilton, lo fa nel segno del Rosso: Vettel inaugura la stagione vincendo in
Australia, davanti alle due Mercedes di Hamilton e Bottas e la Ferrari di Kimi
Raikkonen, mentre la Red Bull si conferma la terza forza in pista, con il 5°
posto di Max Verstappen. La seconda gara, in Cina, vede Hamilton vittorioso
davanti a Vettel, e sotto gli occhi di tutti prende vita una prospettiva molto
allettante: un duello testa a testa per il campionato tra due grandi piloti,
entrambi plurititolati. Vettel e Hamilton, nelle successive cinque gare, si
spartiscono quattro vittorie, due a testa, il tedesco in Bahrain e a Monaco e
il britannico in Spagna e in Canada, mentre in Russia Valtteri Bottas conquista
la sua prima vittoria in carriera. Da subito, quindi, è chiaro che la lotta
mondiale sarà una battaglia a due tra Vettel e Hamilton, mentre tra i due
connazionali Bottas e Raikkonen, il più competitivo e costante è senza dubbio
il pilota Mercedes, che conquista quattro podi nelle prime sette gare, rispetto
ai due soli di Kimi. La Red Bull ha invece un inizio di mondiale complicato,
con cinque ritiri in sette gare (due per Daniel Ricciardo, tre per Max
Verstappen), ma i tre podi consecutivi di Ricciardo in Spagna, Monaco e Canada
sollevano il morale della squadra.
LA SITUAZIONE IN CLASSIFICA ALLA VIGILIA DI BAKU
In queste prime sette gare, Vettel riesce ad essere più costante di Hamilton in
termini di risultati: il tedesco ottiene come peggior risultato un 4° posto a
Montréal, mentre nelle precedenti sei gare sale sempre sul podio e mai oltre la
2° posizione; dal canto suo, Hamilton non sale sul podio in due occasioni, in
Russia, quando è 4°, e a Monaco, quando è addirittura 7°. Soprattutto nel
Principato, quindi, perde rispetto al ferrarista tanti punti. È per questo che,
alla vigilia del Gran Premio d’Azerbaijan, Vettel comanda la classifica piloti,
con 32 punti di vantaggio su Hamilton, mentre grazie anche al fatto che Bottas
è più costante di Raikkonen, la Mercedes è in testa alla classifica
costruttori, ma con un margine di soli otto punti sulla Ferrari; la Red Bull
insegue invece da lontano, distante oltre 100 punti dalla Ferrari.
I VALORI IN CAMPO: DOMINIO MERCEDES IN QUALIFICA
La Formula 1 arriva quindi in Azerbaijan nel bel mezzo della sfida mondiale tra
Vettel e Hamilton, ma anche tra Mercedes e Ferrari e, nonostante nel 2016 la
gara non sia stata così tanto entusiasmante, come prometteva invece la
conformazione della pista, nel 2017 è atteso un weekend di gara davvero
scintillante, perché la battaglia per la gloria è più accesa che mai. E infatti
le sorprese non tardano ad arrivare: la Red Bull è la più veloce nelle prove
libere del venerdì, con un Verstappen stellare che ottiene il miglior tempo in
entrambe le sessioni; mentre, la Mercedes sembra in crisi con la temperatura
delle gomme e la Ferrari appare guardinga, come se non volesse svelare le
proprie carte. Il sabato, però, la musica cambia e si ritorna alla normalità di
quel 2017, con Mercedes e Ferrari che dominano e Red Bull costretta nel suo
ruolo di terza forza.
In occasione delle Qualifiche, lo scenario cambia ancora: la Mercedes è su un
altro pianeta. Lewis Hamilton conquista una pole position da extraterrestre,
rifilando quasi mezzo secondo a Valtteri Bottas, che completa la prima fila
tutta Mercedes. La seconda fila si tinge completamente di Rosso, ma le due
Ferrari sono lontane oltre un secondo dal tempo pole di Hamilton, con Kimi
Raikkonen 3° davanti a Sebastian Vettel. Max Verstappen porta la prima delle
due Red Bull in 5° posizione, mentre Daniel Ricciardo, a causa di un errore di
guida, è solo 10°, dietro anche alle due Force India di Sergio Perez ed Esteban
Ocon e le due Williams di Lance Stroll, splendido 8°, e Felipe Massa.
Nonostante la Ferrari abbia dimostrato un ottimo passo
gara, nelle prove libere, tutti si aspettano che la Mercedes faccia un sol boccone degli avversari
dopo quel dominio incontrastato in qualifica.
LA PARTENZA: DISASTRO PER BOTTAS
Cala la notte a Baku e l’indomani mattina tutti si svegliano con un bel sole e
l’entusiasmo di assistere ad una nuova gara di quel campionato avvincente e
appassionante. Al termine del giro di formazione, un commissario in fondo alla
griglia sventola la bandiera verde e i cinque semafori del Baku City Circuit si
accendono uno ad uno a ritmo regolare, per poi spegnersi tutti insieme
improvvisamente: è il via della 1° Edizione del Gran Premio d’Azerbaijan.
Lewis Hamilton parte bene ed esce dalle prime due curve a 90 gradi in testa al
gruppo; in curva 2, Raikkonen tenta il sorpasso su Bottas, ma i due entrano in
contatto, Bottas subisce una foratura ed è costretto subito ai box, mentre
Vettel, approfittando della situazione, sale 2°. Raikkonen viene passato prima
da Perez, che incredibilmente si trova 3° con la sua Force India, e Verstappen,
scivolando 5°. Bottas rientra in pista addirittura doppiato: a meno che a Baku
non si scateni il caos, la sua gara è totalmente compromessa. Al 6° giro,
mentre Verstappen mette pressione a Perez, il suo compagno di squadra Daniel
Ricciardo effettua una prima sosta molto anticipata per uscire dalla zona
traffico e sfruttare la velocità della sua Red Bull con gomma nuova:
l’australiano è ora 15°, ma tempo quattro giri la sua rimonta prende vita
grazie a un doppio sorpasso in curva 1 ai danni di Sainz ed Ericsson.
LA PRIMA SAFETY CAR
Due giri dopo, Verstappen si ritira dalla gara per un problema di pressione
dell’olio, mentre Kvjat ferma la sua Toro Rosso a bordo pista per un problema
elettronico: entra la Safety Car, e i commissari ne approfittano per ripulire
il tracciato dai detriti degli incidenti avvenuti ad inizio gara. Durante il
regime di sicurezza, Hamilton e Vettel smarcano il loro primo pit stop,
passando da gomme supersoft a gomme soft, così come Perez e Raikkonen. La
classifica alla ripartenza vede Hamilton sempre leader, davanti a Vettel,
Perez, Raikkonen, Massa, Ocon, Stroll, Hulkenberg, Magnussen e, 10°, Ricciardo,
mentre Bottas si è potuto sdoppiare e ora è in coda al gruppo. Hamilton scappa
via, mentre Vettel si deve guardare le spalle da Perez e Raikkonen, in
difficoltà con una Ferrari danneggiata, subisce il sorpasso di Massa e
Ocon.
IL FATTACCIO
La direzione gara invia ancora in pista la Safety Car, subito dopo la
ripartenza, per pulire ancora la pista, ed è in questo momento che si verifica
un fatto che rimarrà l’immagine del campionato 2017. In procinto di ripartire,
Hamilton fa il solito gioco del leader e in curva 15 rallenta tantissimo, quasi
fermandosi, così da poter accelerare di scatto e scappare via. Dietro, Vettel è
preso alla sprovvista dalla mossa del rivale e non riesce a frenare in tempo,
tamponando la Mercedes con la sua ala anteriore. Il tedesco è furioso e accusa
Hamilton di avergli fatto un brake test, perde le staffe e affianca la Mercedes
dandole una vera e propria sportellata sulla gomma anteriore destra: è il
culmine della rivalità Vettel-Hamilton. Si riparte. Hamilton di nuovo scappa via,
mentre Vettel rischia di perdere la posizione su Massa. Dietro, i due piloti
della Force India si toccano, con Ocon che spinge contro il muro Perez;
entrambi danneggiano le vetture e perdono tantissime posizioni; anche Raikkonen
sbatte contro le barriere e fora lo pneumatico posteriore sinistro della sua
Ferrari, scivolando in fondo al gruppo. Grazie a tutto questo caos, Ricciardo
si ritrova incredibilmente 5°, dietro le due Williams di Massa e Stroll.
LA BANDIERA ROSSA, I PROBLEMI DI HAMILTON E LA PENALITÀ DI VETTEL
La direzione gara invia ancora in pista la Safety Car, durante la quale Perez
si ritira, ma poco dopo si decide per la sospensione della gara con la bandiera
rossa, per ripulire la pista da tutti i detriti. Grazie alla bandiera rossa, la
Ferrari ripara la vettura di Raikkonen e Perez rientra in gara. Il restart non
avviene dalla griglia, ma lanciato: Hamilton parte bene e Vettel lo segue,
mentre Ricciardo fa una magia, in curva 1 esegue un triplo sorpasso clamoroso
ai danni di Hulkenberg, Massa e Stroll, salendo 3°, in zona podio: la sua gara
ha dell’incredibile. Poco dopo, Massa si ritira dalla gara per un danno alla
sospensione della sua Williams, mentre Hulkenberg finisce la sua corsa contro
le barriere con la sua Renault. Il 31° è il giro che cambia la gara nel gruppo
di testa. La protezione della testa nell'abitacolo della Mercedes di Hamilton
si stacca e, come un pilota d’altri tempi, è costretto a tenerla ferma con una
mano, guidando solo con l’altra. Si ferma subito ai box per sostituirla e
riparte 8°, ritrovandosi in modo assurdo dietro Bottas, che prima della
bandiera rossa era tra gli ultimi. Ora la gara è in mano alla Ferrari, con
Sebastian Vettel favorito per la vittoria. Ma ecco subito un altro colpo di
scena: Vettel è penalizzato con uno stop&go di dieci secondi per la manovra
effettuata su Hamilton in regime di safety car.
RICCIARDO CONQUISTA LA LEADERSHIP
Scontata la penalità, il tedesco rientra in pista 7°, riuscendo a stare davanti
ad Hamilton. In testa ora c’è Ricciardo, che dalle retrovie è risalito come una
furia a suon di sorpassi da vero fenomeno, e ha la concreta possibilità di
vincere il Gran Premio. Ma non è finita qui, perché la classifica è diventata
pazza: dietro Ricciardo, Stroll è 2°, davanti a Magnussen, Ocon e Alonso, che
però è presto costretto a cedere il passo a Bottas, Vettel e Hamilton: la sua
McLaren-Honda è un vero disastro in quella stagione e non supporta il suo
talento straordinario. Al giro 40, Bottas attacca Ocon e sale 3°, ricostruendo
una gara che sembrava compromessa dalla partenza: ora si mette a caccia di
Stroll, che però è ancora molto lontano. Anche Vettel e Hamilton superano Ocon,
salendo 4° e 5°. Nei giri successivi, Hamilton cerca in tutti i modi di attaccare
Vettel, ma il tedesco è tenace e resiste con tanto orgoglio per difendere la
prima posizione in classifica e guadagnare dei punti per ampliare il vantaggio.
Bottas è molto più veloce di Stroll e gli recupera tutto il vantaggio,
arrivando sotto il secondo di distacco all’ultimo giro. Ricciardo, intanto,
veleggia verso un successo insperato.
BANDIERA A SCACCHI: LA MAGIA DI DANIEL RICCIARDO
Al 51° giro cala la bandiera a scacchi sul Baku City Circuit: Daniel Ricciardo
vince la 1° Edizione del Gran Premio d’Azerbaijan, con una condotta di gara
impressionante a bordo della sua Red Bull. Al 6° giro era in fondo al gruppo e
poi, come una furia, ha dato vita ad una rimonta incredibile, autore di
sorpassi pazzeschi, conquistando la sua 5° vittoria in carriera e, senza
dubbio, la più sudata e la più bella. Sul traguardo, al fotofinish, Valtteri
Bottas supera la Williams di Stroll per la 2° posizione, un risultato
incredibile anche per lui, considerando che dopo il primo giro era addirittura
doppiato. Lance Stroll, 3°, conquista il suo primo podio in carriera e diventa
il secondo pilota più giovane nella storia della Formula 1 a riuscire
nell’impresa. La gioia del canadese è immensa e contagiosa, e per la Williams è
una boccata d’ossigeno considerata la deludente stagione 2017. Sebastian Vettel
riesce a tenere a bada gli attacchi di Lewis Hamilton, giungendo 4° al
traguardo con la sua Ferrari, proprio davanti alla Mercedes del suo rivale. Il
suo primato in classifica si consolida, anche se il tedesco guadagna solo due
punti e la battaglia mondiale è più accesa che mai, resa ancor più infuocata
dall’episodio del tamponamento avvenuto in regime di Safety Car.
IL POST BAKU
Fino al Gran Premio d’Italia, 13° appuntamento della stagione, il duello
mondiale tra Vettel e Hamilton sarà serratissimo, con i due separati in
classifica da soli tre punti a favore del britannico. Saranno le successive tre
gare, Singapore, Malesia e Giappone, a dare un freno pesantissimo alle
ambizioni mondiali della Ferrari: con due ritiri e un 4° posto, il tedesco
perderà ben 62 punti sul britannico, vittorioso in tutti e tre i casi,
consegnando di fatto su un piatto d’argento il titolo a Lewis Hamilton, che si
laureerà Campione del Mondo per la 4° volta in carriera a Città del Messico,
terz’ultimo round del mondiale.
Quanto a Daniel Ricciardo, la straordinaria vittoria in Azerbaijan contribuì a
rafforzare la sua leadership all’interno del team Red Bull, che però verrà
messa in crisi pesantemente da metà 2018, quando Max Verstappen, fino a quel
momento ancora troppo falloso, farà un salto di qualità pazzesco come pilota,
diventando ben presto la nuova stella della Formula 1.