LA PRIMA IN CINA: WEEKEND NERO PER IL
KAISER
INTRODUZIONE: LA FORMULA 1 IN CINA
Domenica 26 settembre 2004. Il Shanghai International Autodrome ospita la 1°
Edizione del Gran Premio di Cina, 16° e terz’ultimo round del Campionato del
Mondo di Formula 1 2004.
Negli anni ’90, il piano di espansione della Formula 1 in Oriente, sostenuto
dal direttore esecutivo della FOM Bernie Ecclestone, punta il suo prossimo
obiettivo: portare la massima categoria del motorsport in Cina.
Il governo cinese si mostra favorevole e individua un’area nei pressi della
città di Zhuhai per la costruzione di un autodromo. Nel 1996 viene così
inaugurato il “ZIC”, Zhuhai International Circuit, il primo circuito
automobilistico permanente della Cina, con il progetto di entrare nel
campionato di Formula 1 nel 1999. Tuttavia, la FIA, dopo aver eseguito tutte le
verifiche del caso, non considera il nuovo autodromo adeguato agli standard
della Formula 1.
Nonostante la bocciatura di Zhuhai, la volontà del governo cinese è ancora
molto forte; così viene commissionata ad Hermann Tilke (già ideatore di altri
circuiti presenti in calendario) la progettazione di un nuovo circuito situato
nella periferia della metropoli Shanghai. Il Shanghai International Circuit
vede la luce nel 2003 e, ricevuta l’approvazione della FIA, è pronto per il suo
esordio in calendario già l’anno seguente.
IL SHANGHAI INTERNATIONAL AUTODROME
Il neonato Shanghai International Circuit è un circuito avveniristico. Dalle
fondamenta in polistirene per far fronte al terreno paludoso alle tribune dalle
forme particolari, come quelle riparate dalla pioggia da strutture a forma di
foglia di loto o quelle a forma ovale riservate ai VIP; il tutto a fare da
sfondo ad un circuito veramente interessante, con lunghi rettilinei, curve
molto ampie, tornanti, una sorta di snake e anche una curva sopraelevata con
banking positivo.
Il disegno del circuito assomiglia al carattere cinese shàng (上), il cui significato è
“sopra” o “salire”. Grazie al suo interessante e sfidante layout, il circuito
sembra essere apprezzato dai piloti di Formula 1 che si apprestano ad
affrontarlo, a differenza di tanti circuiti di nuova concezione spesso mal
digeriti dagli stessi piloti.
IL MONDIALE 2004: DOMINIO ASSOLUTO DELLA FERRARI E DI MICHAEL
SCHUMACHER
Quello del 2004 è il quinto campionato consecutivo monopolizzato in modo
assoluto dalla Ferrari e da Michael Schumacher. Dopo le sconfitte del 1997,
1998 e 1999, il tedesco ha voluto la rivincita e l’ha ottenuta alla grande,
grazie alla sua qualità indiscussa alla guida e alla superiorità schiacciante
della Ferrari in campo tecnico. Dopo aver vinto già quattro titoli al volante
della Rossa, dal 2000 al 2003, il Kaiser approccia il 2004 con un unico obiettivo:
vincere il suo settimo titolo mondiale e diventare ancor più leggenda della
Formula 1.
La marcia trionfale di Schumacher verso il settimo titolo iridato ha
dell’incredibile. Dall’Australia all’Ungheria, quindi nelle prime tredici gare
del mondiale, Michael conquista dodici vittorie, tenendo un ritmo insostenibile
per tutti gli altri piloti. Solo a Monaco non arriva la vittoria, bensì un
clamoroso ritiro per l’incidente con Juan Pablo Montoya. La gara successiva
alla tappa ungherese si tiene in Belgio, ed è proprio lì che, pur arrivando 2°
alle spalle della McLaren di Kimi Raikkonen, Schumacher si laurea Campione del
Mondo per la settima volta in carriera.
Per Rubens Barrichello, compagno di squadra del Kaiser, il 2004 è l’ennesima
stagione da secondo pilota Ferrari: lottare per il campionato con Schumacher è
un sogno destinato a rimanere tale. Ma il brasiliano svolge comunque benissimo
il suo compito: per undici volte garantisce a Maranello il doppio podio, sette
volte in 2° posizione per completare la doppietta Ferrari. A Monaco, quando
Schumi si ritira, non riesce a vincere la gara, arrivando alle spalle del
trionfante Jarno Trulli e di Jenson Button. Intanto, la Ferrari in Ungheria
conquista il suo sesto Campionato Costruttori consecutivo, il 14° della sua
storia.
Per quanto riguarda gli altri team, quello che ottiene più piazzamenti a podio
è la BAR-Honda, soprattutto con Button; per questo a fine campionato si imporrà
in classifica come seconda forza alle spalle della Ferrari.
Anche la Renault riesce a togliersi qualche soddisfazione, come la vittoria di
Trulli a Monaco e quattro podi di Fernando Alonso.
Alla vigilia dell’appuntamento cinese, in classifica costruttori la lotta più
viva è quella tra BAR-Honda e Renault per la seconda posizione, separate da
soli tre punti a favore della prima, mentre la McLaren insegue a otto punti di
distacco la Williams per la quarta posizione. In classifica piloti c’è invece
una sfida interessante tra tre piloti per la 4° posizione: sono Jarno Trulli,
Fernando Alonso e Juan Pablo Montoya, separati da soli quattro punti.
LE QUALIFICHE DI SHANGHAI: DISASTRO SCHUMACHER, BARRICHELLO AL COMANDO
Si arriva così a Shanghai e, dopo le prove libere del venerdì, il sabato è
giorno di qualifica. Il format di qualifica, introdotto dal 2003 e leggermente
modificato per il 2004, prevede che tutti i piloti debbano entrare in pista uno
per volta e completare il loro giro cronometrato; il tutto si divide in due
sessioni: nella prima l’ordine di uscita è determinato dai risultati della gara
precedente, mentre nella seconda è determinato dalla classifica inversa dei
tempi della prima.
Nel sabato di Shanghai arriva un clamoroso colpo di scena. Michael Schumacher,
mentre sta affrontando il suo giro cronometrato, perde il controllo della sua
Ferrari e va in testa-coda. Le sue qualifiche sono terminate: in griglia di
partenza sarà ultimo.
Rubens Barrichello conquista la sua 13° pole position in carriera, la seconda
consecutiva dopo quella di Monza. In prima fila si piazza anche Raikkonen con la
McLaren, davanti alla BAR-Honda di Button. Massa, con la Sauber, ottiene il suo
miglior piazzamento in carriera, qualificandosi 4°, davanti alla Williams del
rientrante Ralf Schumacher, assente per sei weekend consecutivi a causa
dell’infortunio di Indianapolis.
Con questa situazione in griglia di partenza tutto è pronto per la disputa dei
56 giri previsti lungo le ampie curve del circuito di Shanghai.
LA GARA
Alle 14 locali, un commissario in fondo alla griglia sventola la bandiera verde
e i semafori del Shanghai International Circuit si accendono uno ad uno a ritmo
regolare, per poi spegnersi tutti insieme improvvisamente: è il via della 1°
Edizione del Gran Premio di Cina.
Barrichello e Raikkonen partono bene e tengono la testa del gruppo, mentre
Alonso ha un ottimo scatto e supera in un colpo solo tre vetture, piazzandosi
3°. Dietro, Massa, dopo aver sopravanzato in un primo momento Button, subisce
il contrattacco del britannico e, in seguito, perde anche la posizione su
Fisichella e Ralf Schumacher. Poco dopo, uno scatenato Button supera anche
Alonso per la 3° posizione.
Nelle retrovie, Michael Schumacher fatica a rimontare e, nel tentativo di
attacco a Christian Klein, tocca la Jaguar dell’austriaco, provocandone il
ritiro. Poco dopo, il tedesco finisce in testa-coda nel tentativo di rimontare
velocemente: ciò lo relega di nuovo alle posizioni di coda. Davanti, la danza
dei pit stop non cambia la classifica: Barrichello è sempre in testa, seguito
da Raikkonen e Button, che rispetto ai primi due è su una diversa strategia
(due soste contro le tre dei due battistrada). Quando Barrichello e Raikkonen
effettuano la loro seconda sosta, Button è momentaneamente leader della gara.
Al 35° giro anche il pilota della BAR è ai box, e quindi Barrichello è di nuovo
primo e il suo vantaggio su Raikkonen è aumentato.
Intanto, continua il calvario per Michael Schumacher: il Campione del Mondo
fora una gomma, perdendo altri secondi preziosi sulla testa della corsa. Il box
McLaren decide di anticipare la sosta di Raikkonen nel tentativo di superare
Barrichello, ma qualcosa va storto nelle operazioni di pit stop e il
finlandese, invece di attaccare il brasiliano, subisce il sorpasso di Button,
il quale non deve più fermarsi ai box. Mentre Ralf Schumacher si ritira dalla
gara a seguito di un contatto con Coulthard, il fratello riesce quantomeno a
rimontare fino alla 12° posizione, ma ormai è stato addirittura doppiato dai
piloti di testa. Negli ultimi giri, Barrichello controlla il tentativo di
recupero di Button, a sua volta tallonato da Raikkonen.
Al 56° giro cala la bandiera a scacchi sul Shanghai International Circuit:
Rubens Barrichello vince la 1° Edizione del Gran Premio di Cina, cogliendo la
sua seconda vittoria stagionale, dopo quella di Monza, e la 14° per la Ferrari
(su 16 gare). Completano il podio Jenson Button con la BAR-Honda e la McLaren
di Kimi Raikkonen, mentre Fernando Alonso è 4° con la Renault. Con questo
risultato, la BAR consolida la 2° posizione in campionato e Button guadagna
altri punti su Alonso, mettendo quasi in cassaforte la 3° posizione in
classifica piloti, a conferma di un mondiale ottimo da parte sua. Michael
Schumacher si deve accontentare solo della 12° posizione, dietro la Renault del
rientrante Jacques Villeneuve, dopo una gara da incubo.
IL FUTURO DELLA CINA IN FORMULA 1
Dopo la prima edizione del 2004, il Gran Premio di Cina rimane in calendario
anche negli anni successivi, diventando un appuntamento fisso, nonostante
qualche difficoltà economica che mette in dubbio la sua permanenza dopo
l’edizione del 2008. Dal 2009, la sua collocazione in calendario cambia: dal
mese di ottobre viene spostato al mese di aprile, diventando così una delle
prime prove del campionato.
Nel 2019, il Shanghai International Circuit ospita il millesimo Gran Premio
nella storia della Formula 1, mentre nel 2020 l’evento viene annullato a causa
della pandemia di COVID-19, così come nei successivi quattro anni, sempre per
complicazioni riguardo l’emergenza sanitaria.
Nel 2024, quando si fa finalmente ritorno a Shanghai, vent’anni dopo la prima
edizione, il circuito cinese è teatro del primo weekend Sprint della stagione,
e Guanyu Zhou è il primo pilota cinese a prendere parte al Gran Premio di casa.
Per il giovane pilota della Sauber e per il suo pubblico è una grandissima
emozione.