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Appuntamento con la Storia - Gran Premio di Gran Bretagna 1988: Shumi aggira il sistema, la vittoria dalla Pit Lane

Di Giovanni Nulchis

LA RINASCITA DELLA MCLAREN NEL 1998
Domenica 12 Luglio 1998. Il Silverstone Circuit ospita la 48° Edizione del Gran Premio di Gran Bretagna 🇬🇧, il 9° appuntamento del Campionato del Mondo di Formula 1 1998. Si arriva dal finale pazzesco della stagione 1997, quando a Jerez de la Frontera l’incidente tra i due contendenti al titolo Michael Schumacher e Jacques Villeneuve è costato al primo una clamorosa squalifica dall’intero mondiale, mentre al figlio d’arte canadese ha regalato la gioia di diventare per la prima volta in carriera Campione del Mondo con la Williams. 
Sul finale di stagione 1997 un’altra storica scuderia britannica, la McLaren, sembra essersi finalmente risollevata dopo degli anni non particolarmente competitivi, all’indomani del dominio assoluto di Senna e Prost. David Coulthard, vincitore anche della gara inaugurale a Melbourne, trionfa ad inizio Settembre a Monza e arriva 2° in Austria, mentre proprio a Jerez, in occasione del Gran Premio d’Europa 🇪🇺, la McLaren approfitta dello scontro tra Villeneuve e Schumacher e conquista la prima doppietta stagionale, con la quale chiude in bellezza la stagione augurando ai suoi due piloti, Coulthard e Mika Hakkinen, di poter tornare a lottare per il Campionato nel 1998. Ed effettivamente il lavoro dell’ingegnere Adrian Newey è, come al solito, vincente e la nuova MP4/13 si rivela essere una monoposto estremamente competitiva, candidandosi addirittura al ruolo di prima avversaria della Ferrari di Schumacher, dato che la Williams si ritrova in una situazione un po’ più difficile rispetto alla passata stagione, non riuscendo più ad essere così competitiva. Il mondiale 1998 comincia quindi nel segno di Woking. In Australia, all’esordio stagionale, è subito doppietta Hakkinen-Coulthard, dopo il dominio in qualifica, mentre Schumacher è costretto al ritiro per problemi al motore. In Brasile si ripete più o meno lo stesso scenario, con la differenza che il tedesco termina sotto la bandiera a scacchi in 3° posizione, dietro Coulthard.

IL RISCATTO FERRARI 
La stagione di Schumi, però, è destinata ben presto a un cambio di rotta, a partire dalla vittoria in Argentina, davanti ad Hakkinen e Eddie Irvine, a cui seguono altri due piazzamenti a podio, ad Imola e in Spagna, entrambe ovviamente gare vinte dalla McLaren, con un trionfo a testa tra i due piloti. A Monaco vince ancora Hakkinen, davanti alla Benetton di Giancarlo Fisichella e la Ferrari di Irvine, mentre Coulthard si ritira e Schumacher è solo 10°, ma il tedesco si rifà con due vittorie di fila in Canada e Francia, mentre in queste due gare la McLaren ottiene come miglior risultato un 3° posto ad opera di Hakkinen a Magny-Cours. Così, dopo un inizio di stagione trionfante, la McLaren e i suoi due piloti vedono drasticamente ridursi il loro vantaggio in classifica su Schumacher e sulla Ferrari: completate otto gare, il tedesco si trova a soli 6 punti di distacco da Hakkinen, mentre Maranello mette pressione a Woking portandosi a soli 11 punti di svantaggio.

A SILVERSTONE DOMINA LA MCLAREN MA ARRIVA LA PIOGGIA 
Con il mondiale riaperto grazie alla lotta tra Ferrari e McLaren, il circus giunge a Silverstone, là dove tutto ebbe inizio nel lontano 1950, per la disputa del Gran Premio di Gran Bretagna 🇬🇧, 9° appuntamento su 16, e quindi giro di boa, del Campionato. A casa sua la McLaren fa la voce grossa e tutti capiscono subito che sarà complicato contrastare la sua velocità. Sorprende anche la Williams, che porta delle novità tecniche e risulta essere molto competitiva già dalle prove libere, con Villeneuve che si dichiara fiducioso per il proseguimento del weekend. In qualifica, però, Mika Hakkinen mette tutto in ordine e conquista la nona pole position stagionale per la McLaren, con quasi mezzo secondo di vantaggio sulla Ferrari di Michael Schumacher, che precede a sua volta la Williams di Jacques Villeneuve, poi un deludente David Coulthard e infine Eddie Irvine.
La McLaren sembra quindi in condizioni di poter facilmente dominare la gara, in condizioni normali. Ma, come spesso accade a Silverstone, il maltempo è sempre pronto a regalare sorprese. E infatti, al termine delle Qualifiche del sabato, comincia a piovere sull’autodromo inglese. Cala la notte, ma non l’intensità della pioggia, che continua inesorabile a battere anche la mattina seguente: per la prima volta nel 1998 una gara si svolgerà sul bagnato. Tutti i piloti decidono ovviamente di partire con gomme intermedie, fatta eccezione per i due della Stewart, che azzardano le gomme d’asciutto visto che l’intensità della pioggia sta calando e soffia un forte vento che potrebbe aiutare la fase di asciugatura della pista: questo azzardo, però, non pagherà.

LA PARTENZA E I PRIMI PIT STOP
Alle 14 ora locale un commissario in fondo alla griglia sventola la bandiera verde e i cinque semafori del Silverstone Circuit si accendono uno ad uno a ritmo regolare, per poi spegnersi tutti insieme improvvisamente: è il via della 48° Edizione del Gran Premio di Gran Bretagna 🇬🇧.
Mika Hakkinen e Michael Schumacher scattano benissimo e mantengono la testa seguiti da Coulthard, mentre Jean Alesi passa Villeneuve e sale 4°, e Eddie Irvine perde addirittura cinque posizioni, ritrovandosi 10° dietro alla Benetton di Alexander Wurz; ma il ferrarista non si perde d’animo e comincia subito la rimonta, passando Wurz e la Sauber di Johnny Herbert. Intanto, Coulthard comincia a mettere pressione a Schumacher, fino a riuscire ad attaccarlo al 5° giro alla Abbey, costituendo così l’1-2 McLaren, ed Irvine, approfittando di un testa-coda di Villeneuve, recupera altre due posizioni, passando anche Heinz-Harald Frentzen. La pioggia aumenta ancora di intensità e miete le prime vittime: al giro 13 Damon Hill è costretto al ritiro e con lui anche lo stesso Frentzen. A questo punto si apre la danza dei primi pit stop, con Hakkinen che passa alle gomme da bagnato e Schumacher e Coulthard che montano un altro treno di intermedie. La pioggia continua ad aumentare e i piloti continuano a sbagliare: abbandonano la gara anche Salo, Herbert, Tuero e Rosset. La situazione in pista favorisce chi ha montato le gomme da bagnato estremo, e quindi Hakkinen guadagna secondi preziosi su Schumacher e Coulthard.

COLPO DI SCENA!
Nel corso del 38° giro un grande colpo di scena: David Coulthard, nel tentativo di doppiare Wurz, finisce in testa-coda e si ritira dalla gara. A combattere con la Ferrari di Schumacher rimane quindi da solo Hakkinen, che però vanta ben 24 secondi di distacco sul tedesco. Al secondo pit stop della gara si invertono le parti: Hakkinen monta le intermedie e Schumacher le full wet. La scelta del finlandese si dimostra subito errata e il pilota McLaren esce di pista e va in testa-coda, riuscendo però a tenere il vantaggio sul tedesco. Vantaggio che però viene annullato quando Charlie Whiting, il direttore di corsa, invia in pista la Safety Car per la troppa pioggia. Tutti si aspettano di lì a poco l’interruzione del Gran Premio, e invece l’intensità della pioggia diminuisce e al 50° giro è nuovamente bandiera verde. 

SCHUMACHER PRENDE IL COMANDO DELLA GARA MA... PENALITÀ!
Alla ripartenza Schumacher mette pressione ad Hakkinen fino al punto di portarlo all’errore alla Becketts e assumere così il comando della gara. Anche Irvine cerca di superare il finlandese, ma senza successo. Michael si invola verso un insperato trionfo in terra inglese e guadagna secondi su secondi nei confronti di Hakkinen. Sembra, insomma, una favola tutta Rossa, ma a pochi giri dalla fine ecco il colpo di scena: i commissari infliggono a Schumacher una penalità di stop & go per aver doppiato Wurz in regime di bandiera gialla al 43° giro. La situazione è però molto caotica e poco chiara, perché la comunicazione della penalità di Schumacher è arrivata troppo tardi secondo il regolamento, secondo il quale la penalità deve essere inflitta entro 25 minuti dal compimento dell’infrazione. La sanzione, però, è stata comminata e Schumacher deve provvedere il prima possibile. Il tedesco conclude il 58° e il 59° giro senza rientrare ai box e comincia l’ultimo giro di gara. 

LA VITTORIA PIÙ BIZZARRA DELLA STORIA 
Verso la fine della tornata, tra lo stupore generale di tutti i presenti, Schumacher entra ai box per scontare la penalità, mentre Mika Hakkinen arriva sotto la bandiera a scacchi. La confusione regna sovrana a Silverstone: secondo la logica il vincitore dovrebbe essere Hakkinen, e invece nelle tv di tutto il mondo esce la grafica che annuncia la vittoria della Ferrari. Michael Schumacher vince la 48° Edizione del Gran Premio di Gran Bretagna 🇬🇧 in un modo assurdo, surreale: nella corsia box, infatti, la linea del traguardo è posizionata prima della linea che decreta l’inizio della corsia box, e quindi Schumacher ha regolarmente tagliato il traguardo. Il team McLaren, furioso, sporge un reclamo alla FIA per questa situazione anomala e, secondo loro, irregolare, ma la FIA lo respinge in quanto non vi era tempo materiale, per la Ferrari, di far scontare la penalità al proprio pilota, per un ritardo nella comunicazione della stessa. 

LA FIGURACCIA DELLA FIA
Dopo tante discussioni legali, infine, emerge finalmente la verità: i commissari ammettono di aver commesso dei gravi errori e di non aver applicato il regolamento, infliggendo troppo tardi la penalità a Schumacher e violando anche la regola che impedisce di dare una penalità oltre i 13 giri dal compimento dell’infrazione. Dopo l’ammissione della colpa, i commissari di gara si dimettono dal loro ruolo e la penalità viene revocata. Insomma, una grande figuraccia da parte della FIA. A seguito di questo episodio viene modificato, già dalla gara successiva in Austria, il regolamento sportivo, con l'imposizione di 25 secondi sul tempo finale per le infrazioni non scontate durante la corsa e il posizionamento della linea del traguardo in corrispondenza di quella dell'inizio della corsia dei box.

EPILOGO
Termina qui il racconto di una delle gare più assurde mai corse nella storia della Formula 1: la vittoria di Michael Schumacher dalla pit lane a Silverstone 1998 sarà sicuramente qualcosa di unico e irripetibile, ma questo sport è frequentemente caratterizzato da questi bizzarri episodi che lo rendono affascinante e appassionante. Uno di questi non poteva di certo non avere come protagonista Michael Schumacher, che anche con queste imprese, che fanno da sfondo alla sua carriera leggendaria, ha scritto pagine e pagine di storia regalando a tutti momenti davvero indimenticabili.