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Appuntamento con la storia: Gran Premio di Las Vegas 1981

Di Giovanni Nulchis

GIALLO A LAS VEGAS: IL BOICOTTAGGIO A REUTEMANN E LA PRIMA CONQUISTA MONDIALE DI PIQUET

 

LA FORMULA 1 INCONTRA LAS VEGAS 

Sabato 17 Ottobre 1981. Per la prima volta nella storia il Campionato del Mondo di Formula 1 fa tappa nella “Città del Peccato”: “The Fabulous Las Vegas”! Organizzato per evidenti ragioni economiche e anche per dare più visibilità alla cittadina del Nevada, l’evento ha come teatro il nuovissimo Caesar Palace Circuit, ricavato dal ridotto spazio della zona parcheggio dell’omonimo hotel casinò che si affaccia sulla Las Vegas Strip, tutt’oggi uno dei più famosi della città. Lo spazio ristretto a disposizione non ha permesso tante fantasie ai progettisti del circuito, che infatti ha le caratteristiche di un kartodromo più che di un autodromo di Formula 1, con tre settori di curve praticamente identici raccordati da lunghi rettilinei e una vera e propria muraglia ai confini. Possiamo dire, insomma, che il Caesar Palace Circuit è stato uno dei circuiti peggiori in cui ha corso la Formula 1 ed è stato forse questo uno dei motivi principali della mancata popolarità dell’evento, il quale dopo sole due edizioni fu rimosso dal calendario.  Quelle due edizioni, però, sono state molto importanti ai fini della loro stagione sportiva di appartenenza, perché entrambe furono decisive per l’assegnazione del titolo iridato. Particolarmente vivace è stata l’edizione del 1981, caratterizzata da un evento inspiegabile, scoperto poi essere stato un vero e proprio boicottaggio ai danni del pilota favorito per la conquista mondiale.

I PROTAGONISTI DEL 1981
Nel 1981 la Williams FW07C, spinta dal motore Ford Cosworth, si dimostra fin dalle prime gare la monoposto da battere, grazie alla sua supremazia tecnica e a una coppia di piloti solida e affidabile, composta dall’australiano Alan Jones, in squadra dal 1978 e Campione del Mondo in carica, e l’argentino Carlos Reutemann, alla sua seconda stagione con il team di Grove. Il contratto firmato da Reutemann con la Williams parla chiaro: Jones è la prima guida all’interno del team, mentre l’argentino è il secondo pilota. La gerarchia tra i due piloti è così rigidamente stabilita.
L’unico pilota in grado di tenere testa alla coppia Williams è il brasiliano Nelson Piquet, grazie naturalmente al suo grande talento, ma anche a una Brabham competitiva, almeno nelle sue mani, spinta anch’essa dal Ford Cosworth.
In seria difficoltà sono invece i tre team che hanno dominato la fine degli anni ’70, vale a dire Ferrari, McLaren e Lotus: fin dalle prime gare si capisce che saranno tutti e tre estromessi dalla lotta mondiale, nonostante abbiano tra le loro file dei piloti molto forti come Villeneuve, Watson e Mansell.


IL CASO DI JACAREPAGUÁ: IL DOMINIO WILLIAMS E LA RIVALITÀ INTERNA

Il Campionato del Mondo 1981 vede la sua alba negli Stati Uniti d’America, nella città californiana di Long Beach, e il risultato finale rispecchia alla perfezione i valori in pista: doppietta Williams, con vittoria di Alan Jones, e terzo posto per Nelson Piquet, mentre sono costrette al ritiro le due Ferrari, le due McLaren e le due Lotus. A Jacarepaguá, in Brasile, il pilota di casa Piquet arriva al traguardo solo 12° dopo una gara difficile a causa di una scelta di gomme errata. Le due Williams dominano ancora la scena, cogliendo un’altra doppietta, ma durante gli ultimi giri all’interno della squadra si verifica un fatto che, come vedremo, a fine stagione avrà importanti conseguenze. Reutemann, mentre si trova in testa alla gara davanti a Jones, riceve dal box la comunicazione di cedere la posizione al compagno di squadra, nel rispetto della gerarchia stabilita. L’argentino, tuttavia, ignora completamente l’ordine di scuderia, andando a vincere la sua prima gara stagionale. Carlos Reutemann ne pagherà caro il prezzo.

LA SECONDA METÀ DI STAGIONE 
La stagione di Piquet comincia a diventare interessante con le due vittorie consecutive in Argentina e ad Imola, ma subito dopo arrivano tre ritiri di fila, in Belgio, Monaco e Spagna. Anche Jones entra un po’ in difficoltà, con un ritiro in Belgio e un 12° posto ad Imola, mentre Reutemann nelle prime sette gare stagionali si ritira solo a Monaco e non va mai oltre la 4° posizione, cogliendo cinque podi consecutivi. Nel frattempo, Gilles Villeneuve regala alla Ferrari due vittorie, a Monaco e in Spagna, ma per Maranello le gioie sono già terminate.
Nella seconda parte di stagione, Reutemann sembra non riuscire più a tenere il livello delle prime gare. Per lui, niente più vittorie e soltanto due podi: un calo di prestazioni notevole. Come lui anche Jones. Piquet, invece, è più costante e in cinque gare arriva quattro volte a podio, vincendo in Germania. Ma la sorpresa di questa fase del campionato è il francese Jacques Lafitte che, dopo aver conquistato già tre podi in Belgio, Monaco e Spagna, continua a far molto bene e porta addirittura la sua Ligier alla vittoria in Austria e in Canada e, dopo un inizio di stagione non brillante,  si inserisce clamorosamente nella lotta per il titolo mondiale. A Montréal, intanto, la Williams è Campione del Mondo nei Costruttori per la seconda volta nella sua storia.

LA SITUAZIONE IN CLASSIFICA MONDIALE ALLA VIGILIA DI LAS VEGAS 
Alla vigilia della 1° Edizione del Gran Premio di Las Vegas, 15° e ultima tappa del Campionato, la classifica mondiale piloti vede in testa Carlos Reutemann a quota 49 punti, davanti a Nelson Piquet, a quota 48, e a Jacques Lafitte, a quota 43: sarà dunque il verdetto di Las Vegas a incoronare il nuovo Campione del Mondo. Alan Jones è invece solo 5°, a pari punti con il francese della Renault Alain Prost. 
Tra i costruttori, dietro la Williams, Brabham e Renault si sfidano per il 2° posto, separate da 11 punti, mentre la Ligier è 4°, davanti a Ferrari, McLaren e Lotus.

LE QUALIFICHE DI LAS VEGAS: REUTEMANN IN FORMA!
Durante le qualifiche sono le Williams a farla da padrona: Carlos Reutemann conquista la pole position e a completare la prima fila è il suo compagno di squadra, l’australiano Alan Jones; il primo rivale dell’argentino, Nelson Piquet, è 5°, mentre solo 12° partirà Jacques Lafitte. Reutemann è dunque il grande favorito per la conquista mondiale: lui è in grandissima forma e la sua Williams è velocissima. 

L'ATTESA DELLA GARA 
A Las Vegas cala la notte prima del giorno della verità: uno dei finali di mondiale più attesi di tutti i tempi in un circuito fisicamente molto provante per i piloti, che mette a dura prova soprattutto i muscoli del collo. Fondamentale, dunque, il lavoro dei fisioterapisti per consentire agli eroi del volante di arrivare al momento decisivo nella miglior forma possibile.
Alle 13 ora locale un commissario in fondo alla griglia sventola la bandiera verde e i semafori del Caesar Palace Circuit si accendono uno ad uno a ritmo regolare, per poi spegnersi tutti insieme improvvisamente: è il via della 1° Edizione del Gran Premio di Las Vegas. 

LA PARTENZA: COMINCIA IL CALVARIO DI REUTEMANN
Come d’incanto, la Williams di Carlos Reutemann diventa lentissima. La partenza del pilota argentino è disastrosa: viene subito attaccato e superato da Alan Jones e dal pilota Ferrari Gilles Villeneuve e, nel corso del primo giro, perde anche la posizione su Alain Prost e Bruno Giacomelli, scivolando 5°, davanti a John Watson e ai suoi rivali Lafitte e Piquet. Ma il calvario continua: Watson e Lafitte superano Reutemann, che scivola disastrosamente in 7° posizione, perdendo ben sei posizioni in appena due giri. Intanto, Lafitte, dopo aver superato anche Watson, si mette alle spalle di Giacomelli, mentre al giro 18 anche Piquet supera Reutemann, che il giro successivo si ritrova anche alle spalle di Mario Andretti. 

IL SORPASSO IN CLASSIFICA VIRTUALE 
Fino a questo momento, nonostante il clamoroso disastro, l’argentino è ancora virtualmente Campione del Mondo. Quando però Piquet, al giro 22, entra in zona punti superando Watson, assume il comando della classifica virtuale. Gilles Villeneuve viene squalificato dalla gara per aver commesso un’infrazione in partenza, e Giacomelli è autore di un testa-coda, che lo fa scivolare nelle ultime posizioni. Dopo il testa-coda, Giacomelli ingrana la marcia del recupero e, scavalcato il povero Reutemann, si ritrova 5°; ben presto avrà la meglio anche su Piquet e Mansell, che partito 9° aveva scalato la classifica fino addirittura a superare il brasiliano, salendo 3° a conferma di un’incredibile rimonta. 

PIQUET PUÒ STARE TRANQUILLO 
Nel frattempo, anche Watson supera Reutemann, relegandolo all’8° posto. Lafitte si trova 6° dopo il suo pit stop, ma con Piquet davanti a lui le sue speranze di titolo vanno in frantumi. Dal canto suo, Piquet non ha necessità di rischiare sorpassi azzardati, perché anche un 6° posto potrebbe matematicamente regalargli la gioia mondiale.

BANDIERA A SCACCHI: VINCE JONES, MA PIQUET È CAMPIONE DEL MONDO 
Al 75° giro sul Caesar Palace Circuit cala la bandiera a scacchi: con la sua veloce e dominante Williams Alan Jones vince la 1° Edizione del Gran Premio di Las Vegas e conquista la 12° e ultima vittoria della sua carriera. Sul podio precede Alain Prost con la Renault e uno straordinario Bruno Giacomelli, che con la sua memorabile rimonta riporta l’Alfa Romeo sul podio dopo trent’anni di digiuno. Il 5° posto regala a Nelson Piquet la gioia del primo titolo iridato della sua carriera: è il secondo brasiliano nella storia della Formula 1 a diventare Campione del Mondo dopo il due volte iridato Emerson Fittipaldi. Il brasiliano conclude la gara davanti ad uno dei due suoi contendenti al titolo, Jacques Lafitte, che proprio all’ultima curva è riuscito a superare la McLaren di John Watson e conquistare l’ultima posizione disponibile per la zona punti.

L'AMARA DELUSIONE DI CARLOS REUTEMANN
Ma il più deluso di tutti non può che essere lui, Carlos Reutemann, il poleman della gara, il favorito alla vigilia del weekend e il favorito dopo la pole position conquistata. Reutemann giunge al traguardo solo 8°, fuori dai punti ma soprattutto doppiato dal suo compagno di squadra Jones. Nessuno sa cosa sia accaduto in quel sabato di Las Vegas, un velo di mistero si posa su quella faccenda. Reutemann è, però, distrutto e abbattuto dopo quella agghiacciante sconfitta, tanto che nel 1982 deciderà di ritirarsi definitivamente dal mondo delle corse dopo soli due weekend di gara.

SI RIAPRE IL CASO: LA TESTIMONIANZA DI MARIANA REUTEMANN E LA CONFESSIONE DI BERNIE ECCLESTONE
Dopo il ritiro, Carlos si dedica al mondo della politica, diventando anche governatore della sua città natale Santa Fe, dove poi si spegne nel luglio 2021 all’età di 79 anni. Ed è proprio a questo punto che si riaccende la questione di Las Vegas: pochi giorni dopo la sua morte, la figlia Mariana rilascia un’interessante intervista sostenendo che Carlos le aveva confidato che, nella notte tra le qualifiche e la gara, qualcuno a sua insaputa avrebbe stravolto l'assetto della sua monoposto, peggiorandola sensibilmente e di fatto impedendogli di lottare per il titolo. La Williams lo avrebbe dunque boicottato a causa del suo comportamento nei confronti di Jones all’inizio della stagione, per quell’ordine di scuderia non rispettato durante il Gran Premio del Brasile.
Ma non è tutto: a due anni di distanza dalle dichiarazioni di Mariana, nel 2023, Bernie Ecclestone, direttore esecutivo della Formula One Management (FOM) fino al 2014, durante un documentario sulla sua vita intitolato “Lucky”, ha confessato di aver corrotto il massaggiatore di Reutemann, convincendolo, in cambio di puro denaro, a non dedicarsi al pilota argentino. Senza il trattamento al collo del massaggiatore, Reutemann scese in pista per la gara non al massimo della forma fisica e con l’assetto della vettura manomesso fu di fatto estromesso dalla lotta mondiale. Uno dei complotti più scandalosi nella storia della Formula 1 aveva pesantemente falsificato l’esito finale del Campionato del Mondo 1981.

IL FUTURO DELLA FORMULA 1 A LAS VEGAS 
Quanto a Las Vegas, ospitò il circus anche l’anno seguente, quando Keke Rosberg divenne con la Williams per la prima e unica volta in carriera Campione del Mondo e Michele Alboreto vinse a bordo della Tyrrell la sua prima gara in Formula 1. Dopodiché per oltre quarant’anni la massima categoria del motorsport non fece più ritorno nella ridente cittadina del Nevada.