Appuntamento con la Storia: Gran Premio di Singapore 2008 - IL “CRASHGATE”: UNO SCANDALO FIRMATO RENAULT
LA FORMULA 1 ILLUMINA LA MAGICA NOTTE DI
SINGAPORE
Domenica 28 Settembre 2008. Il Singapore Street Circuit ospita la 1° Edizione del Gran Premio di Singapore. Si tratta di una giornata storica per la Formula 1: a Marina Bay si corre il Gran Premio numero 800 nella storia della Formula 1, e sarà anche il primo Gran Premio nella storia che si svolgerà in notturna, nella magica notte di Singapore. Il Singapore Street Circuit è un circuito cittadino avveniristico, illuminato a giorno dall’impianto di illuminazione realizzato dall’azienda italiana Valerio Maioli Spa di Ravenna, ma è anche molto tortuoso: si snoda tra le strade della città-stato asiatica, con lussuosi palazzi del centro abitato protetti dai muretti che delimitano il circuito; la maggioranza di curve a 90° gradi e i due rettilinei quasi consecutivi invitano i piloti a sfrecciare a tutto gas, facendo però molta attenzione a non eccedere i limiti alla guida, perché poche sono le vie di fuga e i muretti non perdonano il minimo errore. A rendere il tutto ancora più frizzante è la presenza della “Singapore Sling”, una chicane composta da tre curve in sequenza, dove i cordoli alti trarranno in inganno più di un pilota, dando vita a incidenti spettacolari. Per la cronaca, la “Singapore Sling” rimarrà presente fino al 2013, quando verrà rimossa e sostituita da una semplice curva a sinistra per innalzare la velocità media sul giro.
VIAGGIO NEL TEMPO: LA "SPY STORY" DEL 2007
Il Gran Premio di Singapore è il 15° e quart’ultimo round del Campionato del Mondo 2008. La Formula 1 si è appena lasciata alle spalle uno dei più grandi casi di spionaggio della storia. Per comprendere al meglio la situazione, facciamo un piccolo viaggio nel tempo. All’alba della stagione 2007, la Ferrari si prepara ad una grande rivoluzione: l’era Schumacher è giunta al termine, e così anche quella di Ross Brown, che si dimette dal ruolo di direttore tecnico della Scuderia. La sua carica viene scissa in due distinte: Ferrari affida la direzione sportiva a Stefano Domenicali e la direzione tecnica a Mario Almondo. Questa scelta indispettisce non poco Nigel Stepney, che nell’era Schumacher ricopriva il ruolo di capomeccanico e poi coordinatore tecnico ed era il braccio destro di Ross Brawn: il tecnico britannico, che si aspettava una promozione come direttore tecnico, viene rimosso da incarichi di rilievo all’interno del team e allontanato da ruoli decisionali al muretto box dopo delle dichiarazioni molto critiche sulla situazione. Ed è proprio questa l’origine della Spy Story, che entra nel vivo nel mese di Giugno 2007, quando all’interno del box Ferrari cominciano a circolare voci su una possibile opera di sabotaggio avvenuta alla vigilia del Gran Premio di Monaco: il carburante di entrambe le F2007 sarebbe stato inquinato con della polvere bianca a base di fosforo. Questo non ha avuto però alcuna conseguenza per il weekend di Montecarlo perché i tecnici Ferrari sono riusciti a risanare il carburante prima della partenza del team per il Principato. Più tardi, a Novembre, le indagini delle forze dell'ordine italiane (alle quali la Scuderia si era rivolta) conducono a Stepney, sui cui indumenti sono repertate tracce della suddetta polvere. Nel frattempo, in estate, la FIA, su segnalazione della Ferrari, apre un’inchiesta: la McLaren è accusata da Maranello di essere in possesso di disegni tecnici marchiati con il logo del Cavallino. La McLaren sostiene di non essere a conoscenza della situazione; a Luglio l’udienza si conclude con la McLaren ritenuta colpevole di essere entrata «in possesso di informazioni confidenziali» della Ferrari, ma per la mancanza di sufficienti prove non viene sanzionata. Sembra finita qui, ma un nuovo capitolo della Spy Story sta per cominciare. Il 31 Luglio il presidente della FIA, Max Mosley, decide di presentare appello: motiva questa scelta come una scelta «politica» stante l'impossibilità da parte della Ferrari, per questioni regolamentari, di ricorrere verso la sentenza. I risultati della seconda udienza portano alla luce uno scambio di e-mail tra il pilota della McLaren, Fernando Alonso, e il collaudatore del team britannico, Pedro de la Rosa, in cui vengono citate informazioni riservate sulla Ferrari F2007. Da tale scambio di messaggi non emerge nulla di concreto circa l'utilizzo effettivo di tali informazioni, anche se ora appare chiaro come queste, a differenza di quanto aveva dichiarato la casa di Woking in un primo momento, erano invece a conoscenza dell'intero team. Questi fatti inducono la FIA a sostituire il ricorso in appello con una convocazione del Consiglio Automobilistico Mondiale. Durante la riunione la Ferrari porta come prove contro la McLaren lo scambio di mail tra Alonso e de La Rosa. La FIA, dunque, non può fare altro che emettere una nuova e pesante sentenza ai danni del team di Woking: la McLaren viene squalificata dal Campionato del Mondo di Formula 1 2007 (solo nella classifica costruttori) e le viene comminata una multa di 100 milioni di dollari. La Ferrari vince così, per una decisione politica, il 15° Campionato del Mondo Costruttori della sua storia.
LA LOTTA MONDIALE NEL 2008
Nel 2008, però, tutto si è concluso e tutta l’attenzione è rivolta allo
spettacolo della pista. A farla da padrona sono sempre Ferrari e McLaren.
Tuttavia, dopo un 2007 difficile a causa della relazione con l’esordiente Lewis
Hamilton (che sfiorò clamorosamente il titolo mondiale al suo primo anno in
Formula 1), Fernando Alonso lascia la McLaren per ricongiungersi di nuovo con
Flavio Briatore e la sua Renault, speranzoso di ritrovare il team vincente che
nel 2005 e nel 2006 gli aveva permesso di laurearsi Campione del Mondo, ponendo
così fine all’era Schumacher-Ferrari. Come compagno di squadra, lo spagnolo
avrà Nelson Piquet Jr., figlio del Campione del Mondo brasiliano Nelson Piquet.
Al posto di Alonso, in McLaren arriva il finlandese Heikki Kovalainen, che dopo
una stagione lascia il team Renault.
Il campionato 2008 vede la sua alba in Australia, dove Hamilton stravince,
mentre le Ferrari combinano disastri a non finire, con Felipe Massa ritirato e
Kimi Raikkonen 8°. Maranello si rifà abbondantemente nelle quattro gare
successive, con Raikkonen trionfante in Malesia e Spagna e Massa in Bahrain e
Turchia. Massa e Hamilton si dimostrano i due piloti più costanti e veloci nel
proseguo della stagione, spartendosi le successive cinque gare, con l’unica
eccezione del Canada, dove trionfa magicamente Robert Kubica con la BMW, a un
anno dal terribile incidente proprio a Montréal: in Francia, quando vince
Massa, Hamilton è solo 10°, mentre la situazione si capovolge a Silverstone,
con una vittoria straordinaria di Hamilton sotto la pioggia e la 13° posizione
del brasiliano. In Ungheria, Massa vede sfumare a pochi giri dal termine una
vittoria scontata, mentre a trionfare è Kovalainen per la prima volta in
carriera. A Valencia e in Belgio vince Massa, mentre in Italia si assiste a una
masterclass di Sebastian Vettel, giovane pilota tedesco che al volante di una
Toro Rosso settata in modo perfetto domina sotto il diluvio di Monza: è il suo
primo successo di una carriera che sarà leggenda.
Il Campione del Mondo in carica Raikkonen ha invece più difficoltà ad estrarre
il massimo dalla sua Ferrari, e dopo il trionfo a Barcellona conquista soltanto
tre podi, in Turchia, Francia e Ungheria, ma i ritiri in Canada, Valencia e
Belgio e le prestazioni mediocri nelle restanti gare lo estromettono, anche se
non matematicamente, dalla lotta per il titolo. Anche la stagione di Kovalainen
non è delle migliori, con tre ritiri e soltanto tre podi, in Malesia, Ungheria
e Italia.
LA SITUAZIONE IN CLASSIFICA ALLA VIGILIA DI SINGAPORE
Alla vigilia del weekend di Singapore, la situazione in classifica vede Lewis Hamilton in testa al mondiale, ma con un solo punto di vantaggio su Felipe Massa; Kimi Raikkonen è 4°, dietro anche Kubica, mentre Heikki Kovalainen è addirittura 6°, alle spalle del tedesco della BMW Nick Heidfeld. La Ferrari comanda tra i costruttori, ma con soli cinque punti di vantaggio sulla McLaren e anche la BMW non è lontana. La battaglia è accesissima e avvincente e a quattro gare dal termine il mondiale è più incerto che mai.
LE QUALIFICHE: DOMINA MASSA, MA HAMILTON C'È
Il weekend di Marina Bay si apre con la sfida Ferrari-McLaren, anche se nelle
seconde e terze libere Alonso con la Renault piazza a sorpresa il miglior
tempo, con un vantaggio prima di oltre un secondo e poi di sei decimi su
Hamilton.
In qualifica, però, la Renault combina un clamoroso disastro: Nelson Piquet Jr.
è solo 16°, escluso addirittura in Q1, mentre Fernando Alonso commette un
errore in Q2 e resta 15°, un risultato pessimo considerata la tortuosità del
circuito cittadino di Singapore. Davanti non c’è storia: Felipe Massa domina e
conquista una straordinaria pole position; Lewis Hamilton si piazza 2°, ma con
uno svantaggio di sei decimi sul tempo di Massa; Kimi Raikkonen è 3° e
condivide la seconda fila con la BMW di Robert Kubica, mentre Heikki Kovalainen
è 5° con la sua McLaren, davanti a una serie di quattro piloti tedeschi
(Vettel, Glock, Rosberg e Heidfeld).
LA PARTENZA E I PRIMI GIRI
Le aspettative per la gara domenicale sono altissime: l’atmosfera magica della notte di Singapore promette di dare tanto spettacolo. Nessuno però sa ancora che quella gara è destinata a diventare il centro di uno degli scandali più grandi nella storia della Formula 1. Al termine del giro di formazione, un commissario in fondo alla griglia sventola la bandiera verde e i cinque semafori del Singapore Street Circuit si accendono uno ad uno a ritmo regolare, per poi spegnersi tutti insieme improvvisamente: è il via della 1° Edizione del Gran Premio di Singapore. Felipe Massa scatta perfettamente dalla pole position e mantiene il comando davanti a Lewis Hamilton. Nelle retrovie sono poche le variazioni di posizione, mentre Heikki Kovalainen perde tre posizioni a causa di un contatto con Robert Kubica. Le due Williams di Nico Rosberg e Kazuki Nakajima cercano di passare la Toyota di Jarno Trulli per la 9° posizione; ci riescono così come Fernando Alonso, alle loro spalle. Massa e Hamilton fanno inizialmente il vuoto rispetto a Kimi Räikkönen, che però dopo qualche passaggio, inizia a girare molto velocemente riportandosi nella scia dell’inglese.
IL MOMENTO CHIAVE: LA MOSSA DELLA RENAULT
Al 13° giro la Renault chiama ai box Alonso per cambio gomme e rifornimento: una strategia un po’ strana, considerando che in genere chi parte dietro preferisce sempre allungare il più possibile il primo stint. Esattamente due giri dopo, al 15° giro, il colpo di scena: Nelson Piquet Jr., dopo aver rimbalzato sul muro della Raffles Avenue, che passa suggestivamente sotto le tribune, finisce in testacoda e va a collidere violentemente con le barriere. La direzione gara è costretta a mandare in pista la Safety Car: come d’incanto Alonso si trova nella condizione ideale, perché il regolamento impedisce di effettuare soste ai box in regime di Safety Car. Lo spagnolo, avendo già effettuato il suo pit stop, è virtualmente al comando della classifica di gara. Nico Rosberg e Robert Kubica, costretti dal fatto che stavano per terminare il carburante, entrano ai box quando la pit lane è ancora chiusa, ricevendo inevitabilmente una penalità per aver infranto il regolamento.
IL CAOS IN PIT LANE: FERRARI K.O.
Quando rientra la Safety Car, il caos regna sovrano ai box, perché tutti effettuano la sosta. Felipe Massa è protagonista di uno sfortunato evento: alla ripartenza dal rifornimento, forse a causa del semaforo difettoso, trascina con sé la pompa della benzina, che era ancora agganciata alla vettura, spargendo carburante in pit-lane. Massa è costretto a fermarsi alla fine della pit-lane, rincorso dai suoi meccanici che tentano di staccargli il bocchettone con tutto il tubo della benzina. Quando il brasiliano riparte è ultimo, mentre il suo compagno di squadra Kimi Räikkönen è terzultimo, rallentato dall'operazione di Massa: la gara della Ferrari è diventata un incubo. Al brasiliano verrà poi comminato un drive trough per unsafe release. Mentre Raikkonen si ritira dalla gara per un’uscita di pista alla Singapore Sling, dopo la danza dei pit stop Hamilton supera la Red Bull di David Coulthard e sale 3°. Nei giri seguenti tenta più volte l’attacco a Nico Rosberg, ma il tedesco protegge bene la 2° posizione. In tutto questo caos Fernando Alonso è al comando della gara, indisturbato.
FERNANDO ALONSO CONQUISTA SINGAPORE
Al 61° giro la bandiera a scacchi cala sul Singapore Street Circuit: Fernando
Alonso vince la 1° Edizione del Gran Premio di Singapore, favorito enormemente
da quella Safety Car causata dall’incidente di Nelson Piquet Jr, il suo
compagno di squadra. Il podio è completato dalla Williams-Toyota di Nico
Rosberg e dalla McLaren di Lewis Hamilton, mentre con la sua Ferrari Felipe
Massa chiude solo in 13° posizione, ben lontano dalla zona punti, la top 8.
Hamilton allunga sul brasiliano in classifica, portandosi a sette punti di
vantaggio, mentre la McLaren assume la leadership della classifica costruttori,
con un punto di vantaggio sulla Ferrari.
LE CONSEGUENZE DEL "CRASHGATE": UN GRANDE SCANDALO
Il 30 luglio 2009 Nelson Piquet Jr. fa una deposizione alla FIA, nella quale ammette che la squadra gli aveva ordinato di schiantarsi per provocare l’entrata della Safety Car, indicandogli il giro e la curva in cui avrebbe dovuto farlo. Il 21 settembre 2009, il Consiglio Mondiale della FIA decide la squalifica a vita dalle competizioni motoristiche per Flavio Briatore, team manager della Renault, e una squalifica di 5 anni per Pat Symonds, direttore esecutivo del reparto motori della Renault, rei di avere ordinato a Nelson Piquet Jr. di schiantarsi alla curva 17, in quanto la mancanza della gru in quel punto del tracciato avrebbe reso possibile l'entrata della Safety Car, permettendo così al compagno di squadra Fernando Alonso di guadagnare parecchie posizioni e di vincere la gara. Inoltre, il team Renault viene squalificato per due anni ma con la condizionale, mentre non vi sono condanne né per Piquet Jr. né per Alonso. Nel marzo 2023 Bernie Ecclestone, direttore esecutivo della Formula One Management (FOM) fino al 2014, ammette che lui e Max Mosley (deceduto, ma all'epoca presidente della FIA) erano a conoscenza dell'imbroglio ma scelsero di tacere per salvare la Formula 1 e i suoi valori sportivi da questo enorme scandalo. La realtà però è chiara: il Gran Premio di Singapore 2008 è stato volontariamente falsato, così come è stato falsato l’esito finale del mondiale; con l’annullamento di questa gara-truffa Felipe Massa sarebbe diventato Campione del Mondo 2008. A distanza di 16 anni, il caso del Crashgate viene clamorosamente riaperto: nel marzo 2024, lo studio legale Vieira Rezende Advogados fa sapere tramite una nota che Felipe Massa ha presentato una causa nei confronti della F1, della FIA e della FOM presso l'Alta Corte di Londra. Il brasiliano rivendica il titolo di Campione del Mondo 2008. L’esordio di Singapore nel calendario della Formula 1 non poteva essere più spettacolare di così.