INTRODUZIONE: LA LOTUS 79 DOMINA IL 1978
Domenica 08 Ottobre 1978. Il Circuit de l’Ile Notre-Dame ospita per la prima volta nella sua storia il circus della Formula 1, sostituendo
il Mosport International Speedway come circuito canadese, considerato ormai da tutti i piloti troppo pericoloso e non adatto agli standard di sicurezza dell’epoca. A Montréal va in scena quindi la 16° Edizione del Gran Premio del Canada che, grazie all’annullamento del Gran Premio del Giappone in seguito al terribile incidente del Fuji nel 1977, è la 16° e ultima gara del
Campionato 1978. Questo mondiale ha una dominatrice assoluta, che si chiama Lotus 79: guidata da Mario Andretti e, nell’ordine, Ronnie Peterson e Jean-Pierre Jarier, questa monoposto sfrutta un’innovativa tecnica aerodinamica, che più tardi verrà chiamata
“effetto suolo”, che si serve dell’effetto Venturi per generare carico aerodinamico dal fondo vettura. Grazie a ciò, la Lotus è
irraggiungibile in termini di prestazioni dalle altre squadre e vince la metà delle gare del 1978, 8 su 16, conquistando in Austria, al 12°
Gran Premio stagionale, il titolo costruttori, con la vittoria di Peterson, il secondo trionfo stagionale per lo svedese dopo quello in Sudafrica. Per la conquista del Campionato Piloti è solo questione di tempo: con il 6° posto al Gran Premio d’Italia Mario Andretti
diventa per la prima volta in carriera Campione del Mondo di Formula 1.
LA MORTE DI PETERSON E IL DECLINO DI ANDRETTI
Ma durante quel weekend di Monza si consuma una tragedia che affligge direttamente il team Lotus: al via della gara, una terribile
carambola coinvolge anche Ronnie Peterson, oltre ad altri nove piloti, ma ad avere la peggio è proprio lo svedese. La sua Lotus viene
urtata dalla McLaren di James Hunt, esce di pista, sbatte contro il guardrail posto all'imbocco del vecchio anello ad alta velocità e
rimbalza in mezzo al tracciato avvolta dalle fiamme. Peterson viene trasportato d’urgenza all’Ospedale Niguarda di Milano, dove è
sottoposto ad un intervento di sei ore per cercare di ridurre le fratture, ma la mattina seguente entra in coma respiratorio e muore alle
ore 09.50.
La scomparsa del suo compagno di squadra e la vittoria del titolo a due gare dal termine della stagione fanno sì che Mario Andretti
non abbia più le motivazioni per continuare a tenere il ritmo dominante che ha avuto fino a Monza, mentre in squadra, per sostituire il
compianto Peterson, arriva il francese Jean-Pierre Jarier, pilota che, dopo aver cominciato il 1978 con la squadra tedesca ATS, si era momentaneamente ritirato dal mondiale al termine del Gran Premio di Monaco .
ENZO FERRARI SI INNAMORA DI GILLES VILLENEUVE
Il 1978, però, non è ricordato soltanto per il dominio assoluto della Lotus 79 a effetto suolo, ma anche per essere l’anno d’esordio di un
giovane pilota canadese, che sì, nel 1977 aveva già partecipato a tre weekend di Formula 1 con le terze monoposto di McLaren e
Ferrari, ma non aveva ancora affrontato un’intera stagione. Durante l’estate del 1977, Niki Lauda, neo bi-campione del mondo,
annuncia il suo divorzio con Maranello, per approdare l’anno seguente alla Brabham-Alfa Romeo. La Ferrari è dunque alla ricerca di
un sostituto, e anche in fretta, considerato che Lauda decide di non correre le ultime due gare, in Canada e in Giappone, concludendo
la sua stagione in anticipo avendo già conquistato il mondiale. Alla guida della Scuderia Ferrari c’è ancora colui che l’ha fondata, Enzo
Ferrari: il Drake assiste a un test del giovane Gilles Villeneuve a bordo di una McLaren a Silverstone e capisce subito il grande talento
e potenziale di quel ragazzo. Enzo, insomma, si innamora all’istante di Gilles e decide di ingaggiarlo subito dopo l’addio di Lauda. Una
scelta azzardata agli occhi di tutti: mettere su una Ferrari F1 un giovane con così poca esperienza sembra follia pura e molti
cominciano a pensare che il vecchio Drake stia ormai perdendo colpi.
GILLES DELUDE, E POI... SORPRENDE TUTTI
Ed effettivamente l’avventura di Villeneuve in Ferrari non inizia nel migliore dei modi: in Canada un problema alla trasmissione lo
costringe al ritiro, mentre al Fuji è protagonista e responsabile di un incidente con Peterson dalle conseguenze disastrose, incidente
che causa addirittura due morti tra il pubblico. Enzo Ferrari, però, non si scompone minimamente: nel 1978 Gilles Villeneuve correrà
per la Ferrari come titolare, al fianco di Carlos Reutemann. Piovono altre feroci critiche sul Drake, in quanto Gilles si è già cucito
addosso la nomea di “pilota pericoloso”. Ma il Drake non sbaglia mai e anche questa volta ci ha visto lungo. Alla prima gara del
mondiale 1978 in Argentina Villeneuve sorprende tutti, conquistando l’8° posto e, soprattutto, il giro più veloce della gara. Seguono
quattro ritiri consecutivi, in Brasile, Sudafrica, negli Stati Uniti e a Monaco, sia per problemi di affidabilità sia per errori del pilota, ma in
Belgio Gilles compie un’altra impresa, giungendo 4° al traguardo dopo una qualifica da top driver. Seguono altri tre piazzamenti nella
top 10, accompagnati da un 12° posto in Francia e un ritiro in Gran Bretagna, mentre in Austria Villeneuve dà prova del suo grande
talento e, partito 11°, conquista il suo primo podio in carriera dopo aver addirittura sognato la vittoria, in condizioni di pista bagnata.
Dopo l’Austria arriva un altro piazzamento a punti in Olanda, una 7° posizione a Monza e un ritiro a Watkins Glen. Alla vigilia dell’ultimo
Gran Premio della stagione, Gilles Villeneuve si trova 12° in classifica piloti, a pari punti con due piloti di alto spessore come Riccardo
Patrese e James Hunt. Il confronto con Reutemann favorisce di gran lunga l’argentino, va bene, ma per essere alla sua stagione
d’esordio Gilles ha fatto davvero un ottimo lavoro. E ora per il giovane Villeneuve arriva una prova molto importante: il Gran Premio di
casa.
SI VOLA A MONTRÉAL PER LA PRIMA VOLTA: JARIER DOMINA, GILLES EMOZIONA
Il Circuit de l’Ile Notre-Dame è pronto per il suo esordio nel calendario della Formula 1: ospiterà la 16° Edizione del Gran Premio del Canada . Sebbene Mario Andretti, con la sua Lotus, come abbiamo già detto, non abbia grandi motivazioni per continuare a
dominare, di motivazioni ne ha tante invece Jean-Pierre Jarier, il suo nuovo compagno di squadra che, dopo la gara di adattamento al Glen, sembra aver trovato il modo di andare forte con la Lotus 79. Nelle Qualifiche, infatti, mentre Andretti è solo 9°, Jarier conquista la
pole position per la prima volta con la Lotus dopo soltanto una gara alle spalle. Ma a mandare in visibilio tutto il pubblico di Montréal
non può che essere lui, il nuovo idolo locale, Gilles Villeneuve: il canadese conquista un’incredibile 3° posizione in qualifica, battuto
solo da Jarier e dalla Wolf di Jody Scheckter, mentre con l’altra Ferrari Carlos Reutemann è solo 11°. L’atmosfera a Montréal si fa
caldissima e ora tutti attendono la domenica di gara per vedere, chi sa, il loro beniamino trionfare. Ma battere la Lotus 79 è
impossibile, lo è stato per 15 gare e il Canada non farà di certo eccezione.
LA GARA: JARIER DOMINA ANCHE DOMENICA, MA...
In Québec cala la notte e il giorno seguente tutto è pronto per lo spettacolo della Formula 1. Il circuito è gremito di pubblico per la
prima gara a Montréal e tutti attendono di ammirare la guida di Villeneuve, che questa volta arriva alla gara di casa con una stagione
intera alle spalle con la Ferrari e tanti risultati da fuoriclasse che hanno rivelato il suo enorme talento e hanno anche spiegato il motivo
per cui Enzo Ferrari si era innamorato subito di Gilles e aveva puntato tutto su di lui.
In un freddissimo pomeriggio canadese, alle 14.15 locali un commissario in fondo alla griglia sventola la bandiera verde e i semafori! In un freddissimo pomeriggio canadese, alle 14.15 locali un commissario in fondo alla griglia sventola la bandiera verde e i semafori
del Circuit de l’Ile Notre-Dame si accendono uno alla volta per poi spegnersi tutti insieme all’improvviso: è il via della 16° Edizione del Gran Premio del Canada
. In partenza è ottimo lo scatto di Jarier, che tiene il comando, mentre dietro Alan Jones supera sia John Watson che Gilles Villeneuve, salendo 3° alle spalle di Jody Scheckter. Un incidente mette fuori gioco Hans-Joachim Stuck ed Emerson Fittipaldi. Jones supera
Scheckter per la 2° posizione, mentre la superiorità della Lotus 79 è schiacciante e permette a Jarier di guadagnare in soli 10 giri ben
12 secondi sul resto del gruppo. Al 6° giro Andretti tenta il sorpasso su Watson, ma il contatto tra i due è inevitabile: il britannico è
costretto al ritiro, mentre il Campione del Mondo perde tantissime posizioni, scalando a fondo gruppo. Il primo colpo di scena della gara vede Jones subire una foratura lenta: l’australiano della Williams è costretto a cedere il passo a
Scheckter e Villeneuve, che si ritrovano a lottare per la 2° posizione alle spalle dell’irraggiungibile Jarier. A questo punto della gara il
distacco tra il pilota Lotus e gli inseguitori rasenta i 28 secondi, mentre si accende la lotta per la 2° posizione tra Scheckter e
Villeneuve: il canadese è più veloce, ma il sudafricano è un mastino e difende col coltello tra i denti la sua 2° posizione. Al giro 25
Gilles rimane cauto alla chicane prima dell’ultima curva, prende una traiettoria pulita e sferra l’attacco a Scheckter alla staccata del
tornantino: Villeneuve è 2°. Il suo distacco da Jarier è però incolmabile e Scheckter, sebbene abbia subìto il sorpasso, rimane in coda
alla Ferrari aspettando un errore del canadese. Passano alcuni giri e si verifica una situazione inaspettata: Villeneuve sta
guadagnando pian piano del tempo nei confronti di Jarier. Al giro 50, poi, la Lotus del francese rallenta di colpo. Fortunatamente si
trova non lontano dalla corsia box, quindi può rientrare velocemente, risolvere quello che c’è da risolvere e recuperare eventualmente
la testa della corsa. Ma quando Jarier arriva davanti al suo box le notizie non sono per nulla rassicuranti: una perdita d’olio ha messo
fuori gioco l’impianto frenante. Jean-Pierre Jarier e la sua dominante Lotus 79 sono clamorosamente costretti al ritiro dalla gara. Ciò significa che al comando del Gran Premio del Canada
c’è la Ferrari di Gilles Villeneuve: il pubblico di Montréal si alza in piedi sulle
tribune e comincia a sognare. Gli ultimi venti giri di gara sono magici, con Villeneuve che guida la sua Ferrari con estrema naturalezza
portando il suo vantaggio su Scheckter a 13 secondi, pur con delle difficoltà nella tenuta di strada negli ultimi passaggi.
...GILLES FA LA STORIA...
Al 70° giro cala la bandiera a scacchi sul Circuit de l’Ile Notre-Dame. Gilles Villeneuve, accompagnato dal boato del suo pubblico, vince la 16° Edizione del Gran Premio del Canada
, conquistando la sua prima vittoria in carriera e scrivendo la storia come primo
pilota canadese a vincere un Gran Premio di Formula 1, e lo fa proprio in Canada: un successo davvero completo e memorabile. Sul podio con lui Jody Scheckter e un fantastico Carlos Reutemann, che con una bellissima gara chiude il trionfo Ferrari. Con questa
grande vittoria, la Ferrari limita i danni in classifica costruttori, scavalcando la Brabham per la 2° posizione nella stagione del dominio
Lotus.
...E NASCE LA LEGGENDA VILLENEUVE
Ha così inizio la leggenda di Gilles Villeneuve, un pilota fuori dagli schemi, capace di imprese leggendarie con vetture spesso non
all’altezza della concorrenza e del suo talento. Col suo stile di guida combattivo e spettacolare ha conquistato i cuori di tutto il mondo
ed è ancora oggi considerato uno dei migliori piloti di tutti i tempi, sebbene non sia mai diventato Campione del Mondo. Le sue sole sei
vittorie al volante della Ferrari non rendono giustizia del suo immenso talento e quel maledetto incidente a Zolder nel 1982 è stato un
tremendo e ingiusto epilogo della sua straordinaria carriera. Dopo la sua morte il Circuit de l’Ile Notre-Dame è stato intitolato alla sua
memoria e sulla linea del traguardo è presente la scritta “Salut Gilles”. Ogni anno quando la Formula 1 giunge in Canada tutti si
commuovono nel ricordo di Gilles Villeneuve, il pilota più amato dal Drake Enzo Ferrari e diventato leggenda e mito per i piloti della
Formula 1 odierna e di quella che verrà.