UN CIRCUITO
UNICO, FOLLE, SPETTACOLARE
“Qui ci vuole
coraggio”. Così Charles Leclerc, ai microfoni di Sky, ha descritto il Jeddah
Corniche Circuit. Un circuito folle, unico nel suo genere. Un circuito cittadino
permanente super veloce, da brividi. 27 sono le curve (è il numero più alto
dell’intero mondiale), ma soltanto due impongono ai piloti una vera e propria
staccata. Le altre sono tutte da affrontare in pieno, a una velocità media sul
giro di oltre 250 km\h. Un circuito che mette a dura prova le capacità di guida
dei piloti e la fiducia nei propri mezzi, ma anche la capacità degli ingegneri
di trovare il giusto assetto per la monoposto, che si adatti ai lunghi
rettilinei, alle curve veloci e alle prepotenti frenate. Ammirare i leoni del
volante sfrecciare a 250 all’ora tra i muretti di questo circuito, nella
cornice notturna di Jeddah, è uno spettacolo incredibile. Signore e signori,
mettetevi comodi, allacciate le cinture, perché questo weekend si fa
dannatamente sul serio: benvenuti in Arabia Saudita!
COSA
ASPETTARCI DA JEDDAH: LA MCLAREN SARÀ BATTIBILE?
Il viaggio della Formula 1 nelle terre del deserto mediorientale continua già questo weekend. Dopo lo show del Bahrain, il circus fa tappa sulle rive del Mar Rosso: il Jeddah Corniche Circuit ospita la 5° Edizione del Gran Premio d’Arabia Saudita, 5° round del Campionato del Mondo di Formula 1 2025.
La settimana
scorsa avevamo detto che il circuito del Bahrain, per le sue caratteristiche,
si adattava particolarmente alla monoposto della McLaren, e infatti, pur non
avendo massimizzato il risultato con entrambi i piloti, il team di Woking ha
vinto la gara con Oscar Piastri, dominando soprattutto l’ultima parte della
corsa, rifilando al primo degli inseguitori, George Russell, un distacco di 15
secondi in circa 20 giri.
Qui a Jeddah,
tuttavia, la situazione potrebbe cambiare parecchio per una serie di motivi che
adesso vediamo (fermo restando che la McLaren parte sempre e comunque come
favorita).
Il circuito di
Jeddah, infatti, è probabilmente uno di quelli che si adatta meno alle
caratteristiche della McLaren.
La MCL39 ha due
principali punti di forza che la rendono così superiore alla concorrenza. È una
monoposto che genera un carico aerodinamico elevatissimo, e ciò le permette di
essere formidabile nella percorrenza delle curve lente, nelle quali serve appunto
tanto carico, e, soprattutto, di gestire meglio di chiunque altro il degrado
gomme, specialmente quando questo è molto elevato.
A Jeddah, però,
questi due aspetti sono praticamente inesistenti: l’asfalto è poco abrasivo
(l’opposto del Bahrain), e questo si traduce in poco degrado gomme; le curve
sono quasi tutte molto rapide, e quindi più che carico aerodinamico, è molto
più importante disporre di poco drag (resistenza all’avanzamento), mentre
sappiamo quanto la McLaren faccia fatica nei rettilinei e quando si tratta di
esprimere pura velocità di punta.
Si tratta
quindi di un’occasione ghiotta da parte dei team avversari per cercare, almeno
questo weekend, di contrastare il dominio McLaren. In particolare, la Mercedes
sembra una monoposto che predilige le curve veloci, quindi potrebbe andare
molto forte (e occhio a Russell in ottica campionato, perché in questa prima
parte di stagione si sta dimostrando estremamente veloce e concreto). Ma
attenzione anche alla Ferrari, perché grazie all’asfalto liscio e senza
sconnessioni di Jeddah potrebbe avere la possibilità di girare in pista con
altezze da terra più basse rispetto agli scorsi circuiti, nei quali ha faticato
soprattutto per questo motivo. Per quanto riguarda la Red Bull, invece, c’è da
capire se la debacle del Bahrain è stata dovuta soltanto al fattore pista,
oppure se il team di Milton Keynes sta attraversando un difficile periodo di
crisi.
IL FUTURO
INCERTO DI MAX VERSTAPPEN
Ripartiamo
proprio dalla Red Bull per addentrarci nell’argomento del mercato piloti. Eh,
sì: siamo solo al 5° round del mondiale e il mercato è già sulla bocca di
tutti. Questo perché nel paddock si fa sempre più insistente la voce di un
possibile divorzio tra Max Verstappen e la Red Bull a fine 2025.
Poniamo subito
un punto fermo: l’olandese è legato alla Red Bull con un contratto che scadrà a
fine 2028. Sembra, però, che questo contratto contenga una clausola che
consentirebbe a Verstappen di lasciare il team qualora a metà campionato non si
trovasse tra le prime tre posizioni in classifica piloti. Altri rumours da
paddock sembrano, inoltre, affermare che i rapporti tra Max e il team, e in
particolare con Helmut Marko, si siano un po’ incrinati; ovviamente, nulla di
tutto questo è ufficiale e verificato, sono solo rumours. Rumours, però,
certamente molto insistenti e anche da un po’ di tempo.
Ma allora, se
Verstappen dovesse lasciare la Red Bull, in quale team potrebbe approdare? Le
opzioni sembrano essere per ora due (scartiamo, per il momento, le voci su un
possibile approdo alla Ferrari al posto di Hamilton, perché non sembra per
niente plausibile): Mercedes e Aston Martin. Sono entrambe opzioni molto valide
per un eventuale futuro della carriera di Max fuori dalla Red Bull.
Sempre da
quanto emerge dalle chiacchiere da paddock, la Mercedes sembrerebbe il team più
pronto alla rivoluzione del 2026, in termini di motore e carburante; sappiamo
quanto sia importante farsi trovare pronti all’inizio di un nuovo ciclo
regolamentare, perché si ha la possibilità di essere il riferimento per tutta
la griglia e trovarsi subito davanti a tutti. E Max questo lo sa bene, dato che
è proprio quello che è successo alla Red Bull nel 2022. Tuttavia, la Mercedes
ha già tra le sue file una delle coppie piloti più forti della griglia,
composta da Russell, un pilota esperto, fortissimo, che è senza dubbio già da
titolo mondiale, e da un giovane talento che promette estremamente bene,
Antonelli. Varrebbe davvero la pena spezzare questa line-up per prendere
Verstappen?
In Aston
Martin, Verstappen ritroverebbe due vecchie conoscenze, che lo hanno
accompagnato negli anni del suo dominio: la Honda, come motorista, e Adrian
Newey, che dal mese di marzo è definitivamente entrato nel team in qualità di
Managing Technical Partner. Sarebbe quindi un vero e proprio ricongiungimento,
specialmente con il luminare della tecnica della Formula 1. Il motore Honda, a
quanto si dice, non sembra ancora a livello di quello Mercedes, ma Newey e la
disponibilità economica del Presidente Lawrence Stroll sono due certezze da non
sottovalutare. Probabilmente, almeno nel 2026, Max farebbe coppia con Alonso,
per costituire un incredibile dream team, per poi essere compagno di squadra di
Lance Stroll quando per Alonso giungerà il momento del ritiro.
Ma, come detto
all’inizio del paragrafo, per il momento queste sono tutte chiacchiere da
paddock: per ora il futuro di Verstappen rimane colorato di blu Red Bull almeno
fino al 2028, in attesa di eventuali annunci.
Intanto, nel venerdì
di Jeddah arriva un ulteriore rumour che ha del clamoroso: l’Aston Martin,
grazie al sostegno del fondo sovrano saudita PIF, sarebbe pronta ad offrire a
Verstappen un contratto da 264 milioni di euro per tre stagioni (88 milioni
all’anno), a partire dal 2026. Sarebbe il contratto più ricco della storia
della Formula 1.
GLI
AGGIORNAMENTI TECNICI DEI TEAM IN ARABIA SAUDITA
Per il weekend
dell’Arabia Saudita quasi tutti i team hanno portato aggiornamenti specifici di
adattamento al circuito, come ali posteriori, anteriori e prese d’aria
aggiuntive per dissipare meglio il calore. Alcuni team, tuttavia, hanno portato
anche degli aggiornamenti indipendenti dalla specificità del circuito. La
McLaren introduce un nuovo diffusore, una nuova Brake Duct e un’ala posteriore
da medio carico, adatta anche ad altri circuiti oltre Jeddah; la Ferrari ha
portato ulteriori modifiche all’ala anteriore e alla beam wing; beam wing
modificata anche per la Red Bull, oltre a un nuovo cofano motore; infine, la
Sauber ha introdotto importanti modifiche al fondo, intervenendo nella
geometria della parte centrale.