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Gran Premio d'Australia: Introduzione al Weekend

Di Giovanni Nulchis


L’ALBA DI UN LUNGO VIAGGIO 

Benvenuti, bentornati, signore e signori, a respirare l’aria che più ci piace. Un’aria che profuma di adrenalina, di passione, di velocità, di forti, fortissime emozioni. Benvenuti all’alba di un lungo viaggio, uno di quei viaggi che promette di essere indimenticabile. 24 weekend in giro per il mondo, dall’Australia ad Abu Dhabi, dal Brasile alla Cina, passando per l’Europa, in un grandioso itinerario da percorrere in dieci mesi, da marzo a dicembre. I venti uomini più veloci della Terra si sfideranno weekend dopo weekend, dando vita a sensazionali battaglie per la gloria, sapendo però che soltanto uno di loro sarà il nuovo Campione del Mondo. E allora, preparate le valigie, allacciate le cinture, perché da questo momento non si scherza più. Che il viaggio abbia inizio. Questa è Formula 1!

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Ci siamo: è finalmente arrivato quel momento, che stiamo attendendo ormai da più di due mesi. Per vari motivi, le aspettative per il nuovo Campionato di Formula 1 sono altissime, primo fra tutti il fatto che il regolamento tecnico non è cambiato rispetto allo scorso anno (ricordiamo che dal 2026, invece, ci sarà una grande rivoluzione tecnica). Questo comporta la convergenza tra le prestazioni dei team (almeno dei top), cominciata in modo marcato verso la fine del 2024 e che molto probabilmente verrà accentuata in questa stagione. Ciò significa che, almeno sulla carta, avremo quattro team molto vicini tra loro, in grado di imporsi l’uno sull’altro a seconda di determinati fattori, come la tipologia dei circuiti, le condizioni meteorologiche. Saranno i dettagli a fare la differenza e a rendere incerto e avvincente questo campionato. 

Un altro fattore importante che caratterizza questo mondiale è la presenza di tanti piloti esordienti, o comunque alla loro prima stagione completa in carriera. Due di essi sono addirittura stati ingaggiati da due top team, quindi si troveranno a doversi confrontare con i piloti più forti e più attesi del momento e con monoposto subito molto competitive.

Ci sono poi tanti cambi di casacca interessanti, che hanno generato un hype incredibile durante l’inverno, primo fra tutti, non può che essere così, il matrimonio (impronosticabile fino al momento dell’annuncio) tra sir Lewis Hamilton e la Scuderia Ferrari, due leggende che si incontrano per scrivere insieme la storia.

TORNA L’ALBA DI MELBOURNE 

Ma adesso le chiacchiere sono finite: è tempo di fare sul serio! Dopo lo show di Londra, le presentazioni delle monoposto e i test del Bahrain, il circus della Formula 1 ha raggiunto i confini del mondo. A Melbourne, l’Albert Park Circuit ospita la 39° Edizione del Gran Premio d’Australia, evento che torna ad inaugurare la stagione di Formula 1 dopo cinque anni, durante i quali ha ceduto questo ruolo prima all’Austria, nel 2020, e poi al Bahrain per i successivi quattro anni. Si tratta di un ritorno alla tradizione: ricordiamo che, da quando si corre a Melbourne, la tappa australiana è stata sempre il primo appuntamento del mondiale, fino al 2019 (con le eccezioni del 2006 e del 2010). Per il pubblico europeo l’inizio stagionale in Australia ha un sapore magico, perché, per via del fuso orario, si tratta di una vera alba mondiale. 

Nonostante l’atmosfera magica, però, cominciare la stagione in Australia non è il miglior modo di valutare in modo oggettivo i reali valori in campo che si vedranno nel resto del campionato, perché l’Albert Park è un circuito semi-cittadino molto particolare, le cui caratteristiche non rispecchiano in toto quelle della maggioranza degli autodromi del calendario.

Tutto questo per dire che i risultati che ci restituirà questo weekend saranno indicativi, certo, ma andranno confrontati con quelli delle gare successive, quando si andrà su circuiti più “tradizionali”. Ricordiamo, per esempio, che la Red Bull dominante del 2022, 2023 e inizio 2024, a Melbourne ha sempre fatto un po’ di fatica, non ha mai digerito questo circuito.

 LE PRIME NOTIZIE DI MERCATO

Il mondiale è appena cominciato, ma uno degli argomenti principali di questo primo weekend è già il mercato. Alla vigilia della tre giorni di Melbourne è arrivato il rinnovo del contratto di Stefano Domenicali, che continuerà a ricoprire, almeno fino al 2029, la carica di presidente e CEO del Formula One Group, la compagnia britannica privata che gestisce i diritti commerciali della Formula 1 e che si occupa dell’organizzazione degli eventi. Domenicali, ex Team Principal di Scuderia Ferrari, ricopre questa carica dal gennaio 2021, quando è succeduto a Chase Carey (a sua volta successore di Bernie Ecclestone, il fondatore della compagnia, nel 1981).

L’altra notizia di mercato è il rinnovo del contratto di Oscar Piastri con la McLaren. L’australiano, che si appresta ad affrontare per la terza volta in carriera il Gran Premio di casa, ha firmato un pluriennale con il team Campione del Mondo per restare tra le sue file anche oltre il 2026. Con questa mossa, quindi, la McLaren si è assicurata la permanenza di Piastri, che sarebbe potuto essere uno dei protagonisti dei movimenti di mercato che si pensa possano sconvolgere un po’ le line-up a fine 2025 (mi riferisco soprattutto al possibile divorzio tra Red Bull e Max Verstappen, ma sono ancora naturalmente tutte voci da paddock).

TECNICA: LE NOVITÀ INTRODOTTE DALLA PIRELLI

Per quanto riguarda la tecnica, in questo primo weekend del Campionato parliamo di gomme. La Pirelli (che quest’anno, in Olanda a fine agosto, festeggerà il suo 500° Gran Premio come fornitore della Formula 1), fa esordire due nuovi prodotti. 

Il primo è una rinnovata gomma Full Wet (da bagnato estremo), che è stata modificata nel battistrada e anche nella composizione della mescola. L’obiettivo è evidentemente quello di ridurre gli spruzzi d’acqua sollevati dalle monoposto, che provocano problemi di visibilità per le monoposto che seguono; per questo motivo, le full wet vengono utilizzate molto raramente. Forse, già da questo fine settimana potremmo vedere in azione la nuova full wet e valutare la sua bontà, perché è prevista pioggia per la domenica di Melbourne.

Il secondo prodotto introdotto quest’anno è la C6, una mescola d’asciutto ultra-morbida, pensata per i circuiti che sottopongono le gomme a un basso livello di energia, come i cittadini, ma anche circuiti quali Imola e Montréal. Lo scopo della C6 sarà quello di aumentare il degrado gomma e creare una variabile in più in gare altrimenti un po’ avare di emozioni, come il Gran Premio di Monaco.

A proposito di ciò, anticipiamo un argomento del quale sicuramente parleremo più approfonditamente nel weekend del Principato. A fine febbraio, il Consiglio Mondiale della FIA ha approvato una nuova regola che impone due soste obbligatorie durante la gara, anche in caso di pioggia, con l’obiettivo di inserire una variabile in più nel corso del Gran Premio.