UN
CAMPIONATO ANCORA DA DECIFRARE
Tre
vincitori diversi nelle prime tre gare: non accadeva dal 2013. Un campionato
sicuramente diverso da quello atteso alla vigilia, cominciato con una netta
supremazia della McLaren, ma comunque capace già di regalare tantissime
emozioni. La monoposto papaya sembra irraggiungibile al momento, ma Suzuka ci
ha insegnato che, in questa Formula 1 così tecnologicamente all’avanguardia, il
fattore umano fa ancora una grande differenza. È proprio per questo che il
mondiale 2025, che può sembrarci così scontato nel risultato, potrebbero non
esserlo affatto: ci sono piloti come Verstappen, Leclerc, Russell, Hamilton e
Alonso che nella loro carriera hanno dimostrato che si può lottare per la
vittoria anche se non si ha tra le mani la monoposto migliore.
Questo
weekend la Formula 1 fa tappa a Sakhir, in un circuito chiamato a fornirci le
risposte ai dubbi sorti in questo inizio di stagione e a farci capire che
direzione prenderà il mondiale 2025: ci sarà un dominio assoluto di un team, o
sarà possibile dare spazio anche a quei leoni del volante che lottano andando
ben oltre i propri mezzi?
LA
FORMULA 1 A CACCIA DI RISPOSTE IN BAHRAIN
È appena
andata in archivio la trasferta nel “far east” che ha inaugurato il campionato
2025, con gli eventi di Australia, Cina e Giappone, ma la Formula 1 non si
ferma mai. Questo weekend si torna subito in pista per il 4° round stagionale:
il Bahrain International Circuit ospita la 21° Edizione del Gran Premio del
Bahrain, prima tappa mediorientale delle quattro previste nel corso della
stagione.
Nel deserto
del Bahrain va in scena uno dei Gran Premi più importanti della stagione.
Ricordiamo, prima di tutto, che dopo quattro anni consecutivi, Sakhir non è più
teatro della prima gara stagionale e, di conseguenza, si torna a correre su
questo circuito ad aprile, quindi, con una temperatura ambientale molto
elevata; ricordiamo, inoltre, che a fine febbraio proprio qui si sono svolti i
test pre-season. Ciò significa che per la prima volta dopo quattro anni, tra i
test pre-season e il weekend di gara del Bahrain sono trascorse molte più
settimane, rispetto, per esempio, al 2024, quando la prima gara stagionale è
stata corsa il weekend successivo ai test. I team approcciano questo fine
settimana avendo come informazioni non solo le sensazioni dei test, ma anche
delle prime tre gare stagionali. È vero che il circuito del Bahrain, per le sue
caratteristiche di layout, può essere considerato specifico (in particolare
esalta la qualità delle monoposto in trazione, essendo una pista stop&go),
ma i risultati che ci restituirà questo weekend potrebbero essere già una
cartina tornasole dei valori in campo di questo campionato.
COSA
ASPETTARCI DA SAKHIR
Cosa
possiamo aspettarci, dunque, da questo weekend in Bahrain? Inutile dire che la
McLaren è la super favorita, soprattutto in gara, perché questo circuito sembra
adattarsi molto bene alle caratteristiche della MCL39, e perché la McLaren, ad
oggi, è di gran lunga la monoposto migliore. In Giappone, infatti, il fattore
umano è stato determinante: difficilmente Verstappen avrebbe vinto la gara se
non avesse conquistato quella pole position magica e fosse partito dietro
Norris e Piastri, perché il ritmo gara della McLaren, non espresso nel suo
totale, era sicuramente molto più forte di quello della Red Bull. Sarà
difficile quindi non vedere una McLaren vincente in Bahrain.
Un altro
aspetto interessante di questo weekend riguarda i piloti rookies. Finora,
infatti, il mondiale ha fatto tappa in circuiti in cui i rookies (Hadjar,
Bortoleto, Bearman, Doohan e Antonelli) non avevano mai girato; di fatto,
quindi, per loro si è trattata della prima esperienza alla guida di una
monoposto in quei circuiti. In Bahrain, invece, essendo tutti provenienti dalla
Formula 2, troveranno un circuito a loro più familiare. Vedremo, dunque, le
loro prestazioni su una pista più “amica”.
I
ROOKIES PROTAGONISTI DELLE PROVE LIBERE
Come
sappiamo, da quest’anno tutti i team sono obbligati a far disputare ai piloti
rookies (per rookies si intendono quei piloti che non hanno mai corso in
Formula 1, a prescindere dall’età) quattro FP1, mettendo a loro disposizione
per due volte ciascuna delle due monoposto; fino al 2024, le sessioni
obbligatorie erano due.
Lo scorso
weekend, l’Alpine è stata la prima squadra a “smarcare” una sessione rookies,
dando la possibilità al giapponese Ryo Hirakawa di scendere in pista nel
circuito di casa.
Come
prevedibile, a Sakhir sono state decisamente di più le squadre a farlo,
considerando che il circuito è ben conosciuto dalla maggior parte dei piloti
titolari.
Ryo
Hirakawa è tornato in pista anche nel venerdì del Bahrain, questa volta al
volante della Haas, al posto di Ollie Bearman. La Ferrari ha invece fatto
debuttare Dino Beganovic, pilota svedese, giovane membro della Ferrari Driver
Academy, militante quest’anno in Formula 2 con il team Hitech. Al volante della
Red Bull di Verstappen è sceso in pista Ayumu Iwasa, pilota giapponese di
Formula 1; al posto di Russell, in Mercedes ha guidato Frederik Vesti, pilota
dell’IMSA con Cadillac e terzo pilota della stessa Mercedes; al posto di
Alonso, in Aston Martin ha guidato Felipe Drugovich, pilota brasiliano compagna
di squadra di Vesti nell’IMSA; infine, al posto di Sainz, la Williams ha fatto
scendere in pista Luke Browning, pilota di Formula 2.
GLI
AGGIORNAMENTI DELLA FERRARI SARANNO SUFFICIENTI PER LA RINASCITA?
In Bahrain
la Ferrari ha introdotto il primo grande pacchetto di aggiornamenti della
stagione. Da notare che questi aggiornamenti sono stati programmati già prima
dell’inizio della stagione: ciò significa che non sono pensati (almeno non
ufficialmente) per risolvere le criticità della monoposto emerse nelle prime
gare; indubbiamente, però, questo pacchetto aiuterà la squadra a capire che
direzione prendere per i prossimi sviluppi. Le modifiche riguardano l’elemento
più importante di queste vetture a effetto suolo, ovvero il fondo, il quale è
stato rinnovato nei canali venturi, nel bordo di uscita e nel diffusore; è
stato modificato anche il monopilone dell'ala posteriore ed è stata introdotta
una nuova presa dei freni.
Tra gli
altri team, anche la Red Bull ha portato delle novità: esse riguardano i flap
dell’ala anteriore, dei quali è stata aumentata la lunghezza.