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37° Edizione del Gran Premio d'Austria- Round 11 - "Top and Flop" del weekend.

Di Giovanni Nulchis

INTRODUZIONE 
Max vs Lando: nel caldo pomeriggio di Spielberg di domenica 30 Giugno 2024 è ufficialmente scoppiata una nuova e bellissima rivalità. Dopo una stagione 2023 di dominio assoluto, ora Max Verstappen non ha più tra le mani una Red Bull imbattibile. Gli altri team hanno lavorato duramente per colmare il gap e la McLaren addirittura ha dimostrato di essere anche più competitiva, non di tanto, ma quanto basta per rendere le gare spettacolari e incerte. E proprio in Austria, i due piloti di punta di Red Bull e McLaren, Max Verstappen e Lando Norris, quando si sono ritrovati sul finale di gara in lotta per la vittoria hanno dato vita a un duello micidiale, in un primo momento aggressivo ma con tanto rispetto da parte di entrambi, culminato però in uno scontro in curva 3, a causa di una manovra non regolare da parte di Max, che ha provocato una foratura per entrambi. Lando è stato costretto al ritiro, mentre Max ha potuto continuare la gara terminando però 5° con ben 10 secondi di penalità. A godere come un riccio è George Russell, che approfitta del patatrac davanti ai suoi occhi e vince il Gran Premio d’Austria 🇦🇹 con la sua Mercedes, cogliendo così la seconda vittoria della sua carriera, dopo quella in Brasile nel 2022. Sul podio con lui Oscar Piastri con la McLaren e Carlos Sainz su Ferrari. Ma andiamo adesso a vedere, in un nuovo format di commento del weekend, quali sono stati i top e i flop del soggiorno austriaco della Formula 1 di fine Giugno 2024. Prima di cominciare, alcune informazioni generali. In Austria è andato in scena il 3° weekend Sprint, della stagione, dopo quelli di Cina e Miami, l’unico europeo nell’intero mondiale e l’ultimo della prima parte del campionato. Nella seconda metà del campionato, da fine Agosto a inizio Dicembre, andranno in scena altri tre weekend Sprint, negli Stati Uniti, in Brasile e in Qatar. Quest’anno la Red Bull ha festeggiato i vent’anni dall’acquisizione del circuito, avvenuta nel 2004, e sono passati dieci anni dalla prima edizione Formula 1 da quando il circuito ha cambiato denominazione, da “A1 Ring” a “Red Bull Ring”. Sono state effettuate delle modifiche al circuito riguardo le vie di fuga dell’ultimo settore, con l’aggiunta di alcune strisce di ghiaia oltre la linea bianca per cercare di risolvere il problema tanto discusso in questi anni dei track limits (problema che, come vedremo in seguito, non è stato affatto risolto). Anche il mercato piloti è stato protagonista del weekend, con il rinnovo di contratto per Pierre Gasly con l’Alpine e Lance Stroll con l’Aston Martin, entrambi pluriennali, mentre per quanto riguarda Carlos Sainz non c’è ancora una conferma e tra le proposte a sua disposizione sembra esserci anche quella dell’Alpine, oltre alla Sauber e alla Williams. Dopo il weekend di Gran Bretagna dovrebbe arrivare una decisione da parte dello spagnolo. Infine, per quanto riguarda le novità tecniche, in Austria la McLaren ha portato una nuova ala anteriore, più carica nel terzo e quarto elemento, e una nuova sospensione anteriore.

I TOP DEL WEEKEND 
Passiamo ora a ciò che è accaduto in pista, analizzando i top e i flop della 37° Edizione del Gran Premio d’Austria 🇦🇹.

1. MAX VERSTAPPEN
Il primo top non può che essere ancora lui, Max Verstappen o, meglio, il Max che ha corso in pista dalle prove libere del venerdì sino al 64° giro di gara. Credo che senza l’incidente con Lando, che dopo vedremo, questo sarebbe potuto essere il weekend di gara migliore in tutta la sua carriera. In Austria la Red Bull è tornata molto forte, va bene, ma come l’ha guidata Max è stato un vero spettacolo per gli occhi. In entrambe le Qualifiche è perfetto, guida al limite senza mai eccederlo, è imbattibile nel tratto che va da curva 7 a curva 10 e conquista la pole position, sia nella Sprint sia nella gara di domenica (dopo tre weekend di assenza). Nella Sprint, al giro 5, Norris lo attacca in curva 3, ma non si fa sorprendere e, con un sorpasso micidiale, si riprende la posizione per non lasciarla più. Vince così la Sprint, davanti ad Oscar Piastri che, nel frattempo, aveva approfittato di un lungo di Norris per salire 2°. In gara, poi sembra imbattibile, conduce dominando su tutti fino al giro 52, quando i suoi meccanici fanno un pit stop non perfetto che gli pregiudica il vantaggio su Norris, il quale annusa la preda e si incolla al posteriore della Red Bull. Ha inizio qui una delle lotte più belle degli ultimi anni, condita da tentativi di sorpasso di Norris e controsorpassi di Max. Il tutto è eccitante e i due sono molto corretti, fino al fattaccio del giro 64, in cui Max, in una manciata di secondi, si trasforma da top a flop: forse consapevole che in caso di sorpasso subìto, non avrebbe più ripreso Lando (nonostante il britannico avesse una penalità di cinque secondi per track limits) commette un’irregolarità cambiando direzione in frenata e spostandosi verso l’esterno della curva. Lando era già all’esterno e il contatto tra i due è inevitabile. Ciò si traduce in una foratura per entrambi, ma mentre Max riesce a tornare ai box senza arrecare altri danni alla monoposto e riparte con un altro treno di gomme, Lando è costretto al ritiro per danni al fondo vettura. Per questo episodio Verstappen riceve una penalità di 10 secondi, penalità che però non gli compromette nulla, avendo un grande vantaggio sul 6° classificato. Al traguardo sarà 5°. Nelle interviste post gara, poi, critica il suo team (che è quasi sempre impeccabile) per l’errore nel pit stop e commenta come ridicola la penalità ricevuta. Insomma, ancora una volta pecca di superbia e rovina in poco più di un’ora un weekend che poteva essere il migliore della sua carriera.

2. LANDO NORRIS
Secondo top del weekend: Lando Norris. Alla vigilia del suo gp di casa, il ragazzo britannico si conferma il più forte dopo Max, e qui in Austria fa un ulteriore salto di qualità: non si accontenta mai della seconda posizione e quando può attacca sempre Verstappen. E’ aggressivo, ma estremamente corretto e leale, e per la prima volta battaglia con Max con tanta cattiveria e determinazione. Che sia il weekend della svolta per il fenomeno inglese? Unico momento non da top è il controsorpasso subìto nella Sprint da Max: lì avrebbe potuto essere più aggressivo. Ma per tutto il resto: chapeau. E ora la sfida è più accesa che mai: complicato pensare al titolo piloti, ma mai dire mai, soprattutto dopo questo salto di qualità.

3. OSCAR PIASTRI
Terzo top del weekend: Oscar Piastri. La penalità per track limits in qualifica lo esclude dalla possibilità di vittoria, ma che weekend anche per Oscar. Nelle Shootout è 3°, subito dietro Norris, e nella Sprint approfitta del lungo di Norris per prendere la 2° posizione. Nelle Qualifiche supera di un nulla i limiti della pista e viene penalizzato. Parte 7° in gara, rimonta con due sorpassi micidiali all’esterno di curva 6 su Perez e Sainz, tiene un gran ritmo per tutta la gara, ma nel finale non riesce ad andare a prendere Russell per la vittoria. Comunque, gran weekend anche per lui, che si conferma molto competitivo dopo una prestazione deludente in Spagna.

4. GEORGE RUSSELL 
Quarto top: George Russell. Va bene, ha vinto solo grazie al patatrac davanti a lui, ma ha il grande merito di essere il primo degli altri, per tutto il weekend, più veloce di Hamilton, delle due Ferrari e di Perez. La seconda vittoria in carriera, anche se fortunosa, è più che meritata e arriva per di più alla vigilia del suo gp di casa. Inoltre, la Mercedes sembra in grande crescita, a differenza della Ferrari, che invece è in una fase difficile del suo campionato.

5. CARLOS SAINZ
Quinto top: Carlos Sainz. Se la Ferrari non è stata competitiva questo weekend, lui ci ha messo una pezza. Costantemente più veloce di Leclerc e Perez, nella Sprint è 5°, dietro Russell, ma davanti ad Hamilton e Charles. In gara approfitta del caos davanti per conquistare un podio meritato, non dalla Ferrari, ma da lui in quanto pilota. Meno male che c’è stato lui a salvare la baracca!

6. LA HAAS
Sesto top: le Haas. Un weekend cominciato un po’ in salita, soprattutto con il 17° tempo di Nico Hulkenberg nelle Shootout, si è ben presto trasformato in un sogno per il team statunitense. Nella Sprint Kevin Magnussen sfiora i punti, arrivando 9°, non lontano dalla Red Bull di Perez; nelle Qualifiche Hulkenberg fa una magia e accede al Q3, qualificandosi 9°, subito dietro Perez, e anche Magnussen non è lontano, 12°. Ma in gara le Haas si scatenano, sono velocissime: si piazzano entrambe fin da subito in zona punti e sul finale di gara battagliano con Perez, e mentre Magnussen cede il passo al messicano, Hulkenberg resiste stoicamente e, anche grazie al ritiro di Norris, conquista una clamorosa 6° posizione al traguardo. Quindi, terminando in 6° e 8° posizione, la Haas porta per la seconda volta in stagione entrambe le monoposto a punti con un risultato davvero straordinario.

7. DANIEL RICCIARDO
Permettetemi di menzionare anche Daniel Ricciardo: in un weekend ancora difficile per la Racing Bulls, lui fa la differenza sul compagno di squadra Tsunoda, conquistando un’ottima 9° posizione in gara. Sembra davvero che il pilota di Perth stia finalmente attraversando un periodo positivo della sua seconda carriera in Formula 1. La speranza è che continui con questo ritmo, perché il suo rinnovo di contratto stenta ancora ad arrivare e lui stesso ha affermato che, se non migliora le sue prestazioni, non c’è alcun motivo per il quale continui a correre in F1.

I FLOP DEL WEEKEND 
Bene, ora le cose belle sono terminate: passiamo ai bocciati del weekend d’Austria.

1. SERGIO PEREZ
È vero, ormai non fanno nemmeno più notizia le sue prestazioni deludenti, ma in Austria la differenza di velocità, non solo con Verstappen, ma anche con tutti gli altri piloti top è stata imbarazzante. Sergio Perez, in tutte le sessioni, non è mai andato oltre la 7° posizione, confermandosi il più lento del gruppo di testa a bordo di una Red Bull. Nelle Shootout, grazie al problema avuto da Leclerc, è 7°, ma nella Sprint non riesce a stare davanti al monegasco, terminando 8° e prendendo in soli 23 giri, ben 17 secondi da Max. Nelle Qualifiche del Sabato è solo 8°, di poco davanti a Hulkenberg, con un distacco di quasi un secondo dal tempo di Max. In gara, poi, non ha mai il passo per stare con il gruppo di testa e viene addirittura ingaggiato dalle due Haas per una battaglia ai margini della zona punti. Perde clamorosamente il confronto con Hulkenberg e termina 7° quantomeno davanti a Magnussen. Il fatto che, nonostante abbia subìto la foratura e sia rientrato ai box per sostituire le gomme, Max gli sia stato comunque davanti è indice di un weekend disastroso da parte di Perez.

2. LA FERRARI E CHARLES LECLERC
Secondo flop: la Ferrari e Charles Leclerc. Pare che per Maranello sia tornato l’incubo degli aggiornamenti perché, dopo la splendida vittoria a Monaco, la SF24 è sempre stata più lenta di Red Bull, Mercedes e McLaren, e anche in Austria si è dimostrata la quarta forza in campo. Sul fronte piloti, se Sainz è riuscito a massimizzare sempre il risultato, grazie a una guida pulita e sicura, lo stesso non si può dire di Charles Leclerc che, tra errori suoi e sfortune, ha vissuto sicuramente uno dei weekend più complicati della sua carriera. Il primo (grave) errore del pilota monegasco avviene negli ultimi minuti del SQ3 delle Shootout, quando in una situazione già difficile per tutti (perché a due minuti dalla bandiera a scacchi nessuno era ancora sceso in pista, in quanto nessuno voleva dare la scia a nessuno), la sua Ferrari entra in anti-stallo e si spegne. Quando riesce a risolvere il tutto e tornare in pista è troppo tardi e non ha tempo di fare il suo giro. Nella Sprint, partito quindi 10°, al via è fenomenale, perché supera ben tre avversari, incluso Perez, ma poi la sua rimonta non continua e sotto la bandiera a scacchi arriva 7°, dietro Sainz ed Hamilton. Nel Q3 delle Qualifiche, quando ha la possibilità di fare un giro da 3° posizione, arriva con troppa velocità in curva 10 ed esce di pista: partirà 6°. Al via della gara, poi, è stretto nel sandwich tra Piastri e Perez, danneggia l’ala anteriore, rientra ai box per sostituirla e torna in pista in fondo al gruppo. Non essendoci state Safety Car per tutto il gp, la sua rimonta non è potuta andare oltre l’11° posizione, ai margini della zona punti. Insomma, un weekend da dimenticare per Charles, ma anche per la Ferrari, che deve cercare di reagire alle proprie difficoltà per non subire il sorpasso da parte della McLaren in classifica costruttori.

3. FERNANDO ALONSO
Terzo flop: Fernando Alonso. Che weekend complicato per il campione spagnolo. Evidentemente non contento del poco sostegno che gli fornisce la sua Aston Martin, che ha faticato non poco anche a Spielberg, il campione spagnolo non si è mai acceso in nessuna sessione e, fattore ancor più anomalo, eccetto nelle Qualifiche del sabato, è stato sempre battuto dal suo compagno di squadra Lance Stroll. Nella Sprint al traguardo è 15°, davanti soltanto alle due Williams, alle due Stake e a Hulkenberg, mentre in gara è molto lento e commette un brutto errore in staccata a curva 3, speronando di fatto l’incolpevole Guanyu Zhou. Conclude una gara in un’anonima 18° posizione, davanti soltanto alla Williams di Logan Sargeant. Vedremo se nelle prossime gare l’Aston Martin riuscirà a migliorare le proprie prestazioni portando magari in pista degli aggiornamenti efficaci alla vettura, ma questa debacle di Fernando è stata davvero strana e inaspettata.

4. DIREZIONE GARA
Terminiamo questa sezione con un quarto flop che purtroppo devo dare alla direzione gara che, secondo me, questo weekend non è stata affatto all’altezza del suo compito. Per anni, ogni volta che si correva in Austria, l’argomento principale sulla bocca di tutti erano i track limits. Un circuito come il Red Bull Ring porta i piloti a spingere al massimo, vicinissimi ai limiti della pista, specialmente in curve veloci come la 6, la 7, la 9 e la 10. Riguardo alle vie di fuga, come abbiamo detto in precedenza, è stato fatto un gran bel lavoro, con l’aggiunta di una striscia di ghiaia posta oltre la linea bianca. È risaputo che, quando un pilota eccede i limiti della pista, tranne in pochissimi casi, perde del tempo, figuriamoci poi se va sulla ghiaia; quindi, sarebbe bastato, ma questo è solo un mio parere da appassionato, togliere del tutto questa regola dei track limits, tanto se un pilota va lungo c’è la ghiaia, sporca le gomme e perde tempo, non guadagna nulla. Invece no: nonostante la ghiaia è rimasta questa regola, per cui se un pilota eccedeva il limite della pista, gli veniva cancellato il tempo anche se andava in ghiaia: il caso più eclatante è stato il tempo cancellato a Piastri in qualifica. Ultima cosa: la penalità di 5 secondi per track limits a Norris in gara non ha assolutamente senso perché, quando Lando è andato per la quarta volta fuori pista, quando era in lotta con Max, non ha guadagnato nulla, anzi, ha perso tempo. Direzione gara flop totale questo weekend: non all’altezza della bellissima Formula 1 che stiamo vivendo.

EPILOGO: VERSO LA GRAN BRETAGNA 
Ora che il Gran Premio d’Austria 🇦🇹 è stato archiviato, non ci resta che vivere il prossimo weekend in programma: il mese di Luglio si apre per la Formula 1 con un evento storico, un classico sempre presente in calendario sin dal 1950: il leggendario Silverstone Circuit, teatro della prima gara nella storia della Formula 1, ospiterà la 75° Edizione del Gran Premio di Gran Bretagna 🇬🇧. Prepariamoci a un grande spettacolo, perché la sfida vera è appena cominciata e Lando Norris non vorrà di certo sfigurare davanti al suo pubblico, soprattutto ora che finalmente può sognare in grande. Ma Max è sempre lì, con l’ossessione che fa parte della natura del pilota, quella per la vittoria. Da ora in poi il 2024 della Formula 1 sarà uno spettacolo assoluto!