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69° Edizione del Gran premio del Belgio: introduzione al week end di gara

Di Giovanni Nulchis

UN CIRCUITO DA BRIVIDI 

La Source, Eau Rouge-Raidillon, Kemmel, Les Combes, Pouhon, Stavelot, Blanchimont, Bus Stop: sette curve e un rettilineo che hanno scritto pagine di storia delle corse automobilistiche. Dal 1922, da più di un secolo, questo circuito è teatro di imprese leggendarie, sorpassi mozzafiato, rimonte incredibili e, purtroppo, anche di brutti incidenti, a volte anche fatali. Immerso nella foresta delle Ardenne, con i suoi 7.004 metri è il circuito più lungo del mondiale di Formula 1 e, per la varietà di curve, rettilinei, salite e discese che i piloti affrontano è stato battezzato da appassionati e addetti ai lavori come “l’Università della Formula 1”: signore e signori, benvenuti al Circuit National de Francorchamps.

 

VENTI ANNI FA L'IMPRESA EPICA DI SCHUMACHER 

Venti anni fa, proprio questo circuito ha incoronato uno dei più grandi piloti di tutti i tempi. Il 29 Agosto 2004 Michael Schumacher, a bordo della sua fantasmagorica Ferrari F2004, conquistava, esattamente dieci anni dopo il suo primo mondiale con la Benetton, il suo 7° titolo piloti della carriera, il quinto consecutivo con il Cavallino Rampante, chiudendo al 2° posto una gara che vide come vincitore il finlandese Kimi Raikkonen, al primo dei suoi quattro successi a Spa. Quel giorno veniva scritta una pagina indelebile nel grande libro della storia della Formula 1, e Michael Schumacher divenne una leggenda dello sport. La sua striscia vincente di titoli mondiali appariva irraggiungibile a quei tempi, ma sedici anni dopo, nel 2020 in Turchia, quel record è stato eguagliato da Lewis Hamilton con la sua Mercedes, in una giornata piovosa e indimenticabile. Imprese come quella di Schumacher nel 2004 hanno contribuito a rendere magico il Circuit National de Francorchamps, uno di quei circuiti sul quale tutti i piloti del mondo vorrebbero trionfare.

 

IL MONDIALE ARRIVA IN BELGIO 

Dopo il frenetico weekend dell’Ungheria, la Formula 1 è tornata subito in azione per l’ultimo appuntamento che precede la pausa estiva di Agosto: sul Circuit National de Francorchamps va in scena la 69° Edizione del Gran Premio del Belgio, 14° round del Campionato del Mondo 2024, weekend molto importante da seguire per tante ragioni, tra le quali vedere se la McLaren riconferma in un circuito totalmente diverso rispetto all’Hungaroring la sua grande forza, o se la Red Bull tornerà a vincere dopo tre gare di assenza.

 

MERCATO SCOTTANTE TRA PEREZ, BINOTTO E ALPINE 

Parlando proprio di Red Bull, entriamo nell’argomento del mercato. Negli scorsi weekend si è diffusa nel paddock la voce riguardo alla presenza di una clausola presente nel contratto di Sergio Perez che dava la possibilità al team di rescindere il contratto con il messicano se, all’indomani del Gran Premio del Belgio, si fosse ritrovato in classifica con uno svantaggio maggiore di 100 punti dal compagno di squadra Max Verstappen. Tale voce sembra essere stata effettivamente confermata e quindi le possibilità che questo weekend del Belgio possa essere l’ultimo della carriera di Perez ci sono e, secondo me ma non solo, sono anche molto alte. La Red Bull, infatti, da Monaco si ritrova in pratica con un solo pilota in grado di tenere testa a una McLaren in grande forma, ovviamente Verstappen, e dopo la doppietta in Ungheria il team di Woking ha definitivamente riaperto il mondiale costruttori, forte di una monoposto fenomenale, senza dubbio la migliore in griglia al momento, e di due piloti molto veloci e concreti, in grado di conquistare ogni gara punti importantissimi. La Red Bull ha quindi bisogno che entrambi i piloti corrano a un livello alto e portino a casa punti, cosa che Verstappen riesce a fare sempre, mentre Perez, ahimè, molto raramente ormai. Chi potrebbe sostituire Sergio? Ricordando che Carlos Sainz non ha ancora ufficializzato il suo futuro, probabilmente per capire se c’è effettivamente possibilità di salire sulla Red Bull per la prossima stagione, il pilota favorito a sostituire nell’immediato Perez è Daniel Ricciardo, che è stato già compagno di squadra di Max tra il 2016 e il 2018 e conosce molto bene l’ambiente Red Bull; altro papabile candidato è Yuki Tsunoda, ma sarebbe la sua prima esperienza in un top team, e c’è addirittura il nome di Liam Lawson, autore però soltanto di quattro gare nel corso del 2023. La situazione, perciò, è molto interessante perché potrebbe anche rimanere tutto invariato, con Perez ancora al fianco di Max, almeno fino al termine della stagione: dopo la pausa estiva avremo sicuramente più chiarezza.

Alla vigilia di questo weekend è stato ufficializzato il passaggio di Esteban Ocon in Haas dal 2025 e il ritorno di Mattia Binotto in Formula 1.  L’ex Team Principal della Ferrari sarà dal 1° Agosto il nuovo direttore tecnico della Sauber, e quindi di Audi dal 2026; l’annuncio del suo ingaggio arriva dopo quello delle dimissioni del CEO Andreas Seidl e del presidente del consiglio di amministrazione Oliver Hoffmann. Si definisce così a mano a mano quello che sarà il futuro della Sauber per i prossimi anni.

Cambiamenti al vertice anche per quanto riguarda l’Alpine (che per questo weekend indossa una livrea speciale rossa dedicata all'uscita al cinema del film "Deadpool” della Marvel), che vedrà un cambio di Team Principal dal 1° Agosto. Darà infatti le sue dimissioni Bruno Famin e, molto probabilmente, prenderà il suo posto Oliver Oakes, ora alla guida del team Hitech GP di Formula 2, che, con i suoi 36 anni, sarà il più giovane Team Principal nella storia.

 

LE NOVITÀ TECNICHE 

Spostiamoci ora in ambito tecnico. La FIA questo weekend farà dei controlli sulla flessione delle ali anteriori nel 3° e 4° elemento, che non avranno ripercussioni sulla stagione in corso ma sono utili per valutare se inasprire le misure limite di flessione per il 2025. Questo perché fin dall’inizio della stagione sono stati notati dei comportamenti anomali degli alettoni di alcune monoposto che in rettilineo, ad alte velocità, collassavano per ridurre il drag.

A portare un grande pacchetto di aggiornamenti qui in Belgio è stata la Mercedes. Le novità riguardano un nuovo fondo, rivisto nella parte laterale e anteriore, un halo modificato, con una nuova aletta nella zona della connessione con la scocca, e modifiche al diffusore.

La Red Bull è invece tornata per questo weekend con il pacchetto aerodinamico pre-Ungheria, quello con i caratteristici bazooka sul cofano: durante la stagione alternerà i due pacchetti a seconda dei circuiti; infatti, il pacchetto introdotto in Ungheria è adatto a piste lente, mentre il precedente è adatto a piste veloci, come Spa e Monza. Sulla monoposto n°1, quella di Max Verstappen, è stato sostituito il motore endotermico, e siccome è stato sforato il numero di unità sostituibili nel corso della stagione, l’olandese verrà retrocesso in griglia di dieci posizioni. Stessa situazione per la Racing Bulls di Yuki Tsunoda, che partirà ultimo per aver sostituito tutti i componenti della Power Unit.